ganzuoni ha scritto:
Ricordo una spiegazione se non sbaglio di de_corsa.
In pratica la moto si sbilancia con il controsterzo e, riposizionando l'anteriore in linea con la moto, si
interrompe la "caduta" innescando la percorrenza curvilinea.Guido
OK, questo ci da degli elementi per ragionare. Si potrebbe immaginare che la ruota anteriore lascia una traccia curvilinea della traiettoria. Ingrandendo ogni singolo tratto di questa curva dovremmo notare un andamento sinusoidale. Un'altra ipotesi è che il rialineamento della moto in reazione alla caduta provocata dal controsterzo sia operato dal posteriore. Questo perderebbe il vincolo a seguire l'anteriore per mantenere l'equilibrio della moto sulla traiettoria della curva. Si tratterebbe di una "strusciata" continua ed impercettibile, praticamente senza una vera perdita di aderenza. Penso questo in base al forte consumo della posteriore che ho notato da quando ho iniziato ad applicare costantemente questa tecnica. Ci potrebbe stare secondo voi!
ganzuoni ha scritto:
Riprendendo la prova sperimentale della bici potrai notare che se non applichi alcuna forza sul sellino
e spingi il manubrio, la bici cade dal lato dove spingi.
Per farla curvare a destra spingendo il lato sinistro (come si fa' andando lentamente) dovrai applicare
una forza verso destra sul sellino. A quel punto l'anteriore guida e il posteriore essendo vincolato non
puo' far altro che seguirlo.
Guido
Più che chiaro.
Ciao