maclauter, è esattamente come dici, applicando la forza sul manubrio nelle modalità a lungo indicate (spinta del manubrio dal lato interno della curva che si percorre) il piano di rotazione della ruota per effetto giroscopico tende a spostarsi in direzione opposta a quella che si vuole seguire.
In estrema sintesi l'effetto giroscopico è una serie di fenomeni che sottostanno ad una legge fisica che stabilisce che un corpo in rotazione intorno ad un proprio asse (nel nostro caso la ruota) mantiene inalterata la propria posizione rispetto all'asse di rotazione sino a quando non intervenga una forza ortogonale ad esso (quindi a 90° rispetto all'asse) ovvero nel caso in esame la spinta che diamo per sterzare.
Precisazione: responsabile della sterzata della moto è l'inclinazione del veicolo, infatti fintanto che questo rimane in verticale tende ad andare dritto; ho detto "tende" perchè in effetti è comunque soggetto a tutta una serie di piccoli movimenti che inconsciamente noi compensiamo in continuazione (questo perchè qualsiasi "perturbazione" nel moto influisce sulla ruota sterzante provocandone il continuo spostamento). Tornando all'inclinazione, questa si otteniene ovviamente con la fuoriuscita del baricentro della moto dalla retta che costituisce l'asse di appoggio delle ruote (in pratica quella che unisce i punti dove i pneumatici toccano il terreno); la fuoriuscita del baricentro quindi avviene se si sposta il peso del corpo da un lato ma questo non garantisce affatto la giusta direzionalità, il sistema più facile preciso e sicuro è la rotazione del manubrio che induce quindi un effetto giroscopico che fa spostare il piano di rotazione della ruota. La cosa che sorprende è che questo effetto è contrario a quello che ci si aspetterebbe, per spiegarlo a fondo bisognerebbe entrare nel merito di forze, momenti angolari, momenti inerziali, velocità di rotazione ecc. che in questo ambito sono lunghi e tediosi da sviscerare, quindi accontentiamoci di sapere che questo è così e nient'altro, è un dato di fatto e per questo si parla di "tecnica del controsterzo".
Si tratta solo di superare quel piccolo ostacolo mentale che porta a ragionare in termini convenzionali (assimilabili alla guida di veicoli a quattro ruote), concettualmente ed erroneamente ritenuti "universali" (e a causa dei quali parecchi inesperti in curva incorrono in macroscopici errori che conducono a delle cadute perchè in caso di necessità istintivamente si sterza dalla parte dove si vorrebbe andare).
EDIT: Mi ripeto, per le leggi della fisica,
la ruota (ovviamente superata una certa soglia di velocità oltre la quale non è più possibile girare usando lo sterzo in maniera convenzionale)
gira (o meglio sterza, non facciamo confusione con i termini...)
dal lato opposto a quello della curva. Aggiungo che nessuno deve guardare la propria ruota anteriore MAI (men che meno in curva) pena altri problemi (traiettorie, ecc.) che qui è inutile affrontare. Basti sapere comunque che la percentuale (se così la vogliamo definire) di sterzata (o meglio di controsterzata) della ruota anteriore è infinitesimale ed, a certi angoli di inclinazione, praticamente impercettibile.
Solo un vero esperto in fisica può, se ne ha la pazienza, spiegare il fenomeno analizzandolo in tutti i suoi aspetti.