smoker-018 ha scritto:
Premetto che non ho letto tutti gli interventi...e mi scuso se ripeto cose già dette...
A grandi linee mi trovo d'accordo con quanto detto da lucafire... ma vorrei dire la mia:
La "piega", di per se, non è altro che un semplice (si fa per dire) equilibrio tra le varie forze in gioco. Da sola non serve a nulla... e una moto può curvare solo agendo sullo sterzo.
In soldoni, senza coinvolgere leggi fisiche complesse o menzionare le varie forze in gioco, proviamo ad analizzare come avviene una curva (consideriamo una curva non estrema su strada) scindendola nelle 3 fasi principali: ingresso, percorrenza ed uscita.
INGRESSO:
immaginiamo di essere alla fine di un rettilineo e di apprestarci ad impostare una curva verso sinistra. In fase di preparazione (durante la staccata), con ancora la leva del freno anteriore tirata, ci avvicineremo al margine destro della strada in modo da avere un maggior raggio di curvatura a disposizione. Nel mentre spostiamo il corpo per prepararci alla curva, sporgendo il sedere sul lato sinistro della sella ma mantenendo la testa e il corpo centrali (per non sbilanciare troppo la moto). A pochi metri dalla curva vera e propria dobbiamo lasciare i freni e cominciare a scendere in piega (e qui ,da quanto mi è parso, ci sono i dubbi maggiori in merito al "controsterzo"...) e nel momento in cui sporgiamo anche la testa, il gomito e il busto verso sinistra, la nostra mano sinistra va a d applicare una leggera spinta (in avanti) sul semimanubrio sinistro, in modo da agevolare la discesa in piega (lasciamo stare la pressione sulle pedane e concentriamoci sul manubrio).
Una volta raggiunto il corretto angolo di piega, per evitare di cadere al suolo, la nostra mano sinistra andrà a tirare (verso di se) il semimanubrio sinistro, in modo da arrestare la discesa in piega e ruotare lo pneumatico verso sinistra. Bene, ora abbiamo impostato la curva e ci apprestiamo a percorrerla.
PERCORRENZA:
siamo in piega verso sinistra e con il corpo sporgiamo dalla moto verso l'interno della curva, ma per percorrerla nel modo corretto abbiamo bisogno di agire su 3 cose: posizione del corpo, sterzo e acceleratore.
Dobbiamo cercare di spostarci verso la linea di mezzeria, in modo da "tagliare" (rimanendo nella nostra corsia) il piu possibile la curva ed aumentare il raggio di curvatura. L'unico modo per fare ciò è agire sullo sterzo, girando la ruota anteriore verso sinistra...quindi "tiriamo" il semimanubrio sinistro verso di noi". In questo modo noteremo che la moto tenderà a chiudere verso il centro della curva ed avvicinarsi alla linea di mezzeria come volevamo. Appena raggiunto il punto desiderato vicino alla linea di mezzeria, quando la curva ha il suo minimo raggio di curvatura (dove è piu stretta, insomma), noteremo che la moto tenderà a cadere verso l'interno. Questo avviene perchè, dal momento in cui cominciamo la staccata fino ad ora, abbiamo continuato inesorabilmente a decelerare , compresa la fase di percorrenza curva in cui non usavamo l'acceleratore... Di conseguenza , l'angolo di piega che abbiamo avuto fin ora non controbilancia più correttamente la moto (siamo troppo piegati per la velocità che abbiamo), e l'unico modo per mantenere l'angolo di piega è quello di aumentare la nostra velocità accellerando molto delicatamente. Questo fenomeno è molto evidente quando percorriamo una curva in salita..mentre sembra scomparire quando la percorriamo in discesa...appunto perchè in salita rallentiamo più velocemente, mentre in discesa rallentiamo piu lentamente. Bene, abbiamo percorso la curva...ora non resta che uscire da essa.
USCITA:
abbiamo percorso la curva e siamo ancora piegati, parzializzando l'acceleratore per rimanere in equilibrio. Bene, adesso la curva si "apre" e il nostro raggio di curvatura è eccessivamente stretto per essere mantenuto costante (finiremmo nella corsia opposta continuando a chiudere la curva). Ora, per uscire correttamente dobbiamo aumentare il raggio di curvatura e diminuire l'angolo di piega, tentando di avvicinarci nuovamente al bordo destro della strada. Per fare questo.. non facciamo altro che raddrizzare leggermente lo sterzo spingendo (in avanti) sul semimanubrio sinistro (e spingendo con il piede sulla pedana destra) ed accellerare progressivamente. Con l'aumentare della velocità sentiremo la moto raddrizzarsi, e potremmo progressivamente aumentare la rotazione della manopola del gas, rimanendo comunque "bassi" con il corpo per abbassare il baricentro. Quando la strada torna dritta possiamo rimetterci dritti con il corpo ed agire a piacere sull'acceleratore. La nostra curva è finita.
Ora, sul tema ci si potrebbe scrivere un libro di almeno 200 pagine ...ogni azione sopra riportata (che poi il 98% di noi esegue inconsciamente "in automatico") è supportabile e dimostrabile da un incrocio di leggi fisico/geometriche nelle quali sarebbe bene non addentrarsi... ma di base è questo che succede durante una curva.
Spero di essere stato chiaro/utile... a disposizione per chiarimenti.
Straquoto in pieno quanto da te descritto e ti faccio un applauso per la semplicità con cui hai esposto il tutto
voglio però ora aggiungere un'altra considerazione ...
secondo me in tutti questi ragionamenti abbiamo abusato della parola controsterzo
questo è un controsterzo.
immagini visibili ai soli utenti registrati
e serve per andare a riprendere con l'anteriore la traiettoria presunta del postariore che è scivolato...
quel leggero movimento di spinta in aventi del manubrio che facciamo per entrare in curva piegando, io lo chiamerei "spostamento del punto d'attrito e del baricentro" e ora provo a spiegare perchè...
la massa della moto e del nostro corpo hanno un baricentro ad una certa altezza da terra, il tutto è soggetto ad una certa velocità rettilinea che và nella direzione rettilinea in cui stiamo andando, il punto d'attrito però è all'altezza zero (piano stradale) con questa premessa... immaginiamo questa massa che avanza nel momento in cui noi tocchiamo lo sterzo (es cirva a sx) spingendo con la sinistra, la moto a bassa velocità andrebbe in direzione opposta alla curva che dobbiamo fare perchè rispetta l'attrito della gomma, ma che in fin dei conti è quello che succede anche nell'altra situazione, ma a velocità più elevata, questo spostamento verso destra è controbilanciato dalla massa moto+corpo che tenderebbe ad andare dritto questa concomitanza di forze, fà si che la moto (con la compartecipazione di tantissime altre forze) si inclini dalla parte giusta ed inizi la curva, poi in maniera impercettibile perchè le attenzioni si dirigono altrove, lo sterzo si piega sensibilmente verso l'interno curva e noi dobbiamo prevenire la chiusura dello sterzo continuando ad applicare una certa forza...
cavolo com'è difficile spiegarsi perchè ad un ragionamento di una forza ce n'è un'altra uguale e contraria e a sua volta c'è la concomitanza con un'altra forza che ti porta a sfruttarne un'altra!!