Beh, innanzitutto grazie a tutti, sono contento che questa discussione sia di grande interesse. Provo a rispondere a qualcuno le cui parole mi sono rimaste più impresse, senza nulla togliere agli altri che ringrazio di cuore.
-Neo- ha scritto:
Probabilmente prima, in virtù della curiosità, ci tieni a sperimentare... vuoi vedere fino a che punto si è spinto tecnicamente l'uomo nella progettazione di un mezzo. La moto è bella da guidare a prescindere, in tutte le sue forme, però poi cominci a cercare la qualità ed il piacere alla guida.
Questo è verissimo, ma nella mia storia personale questa cosa non è avvenuta un giorno "poi", ma costantemente a ritmi alterni in tutti i miei cambi moto, a partire diciamo da 11-12 anni fa (guido la moto da quando avevo 18 anni, ovvero 18 anni fa). Già a 16 anni andavo in giro in Vespa e l'amavo. Amavo la spensieratezza, il ritmo lento, il canto del motore che borbotta, che ti fa sentire che c'è, che non sei solo, ma che è come se andassi in giro con un'amica, una ragazza, una fedele compagna di battaglie. E tutto il mondo intorno a te diventa più grande, più bello. Laddove con la moto impiegavo 1h, in Vespa ne impiegavo 2. Ma mi sentivo come se stessi scrivendo la storia, e questo è impagabile.
-Neo- ha scritto:
Ho avuto tante moto che tra i 200 ed i 300 km/h erano emozionanti al punto da drizzarti i peli sulle braccia e farti urlare nel casco, ma se trovi quella che ti emoziona altrettanto soltanto mettendola in moto e portandola a spasso a 50 km/h... hai vinto.
Esattamente. Ed oltre a questo, credo che parte della faccenda sarebbe da riscrivere in questo modo: "se ti emozioni andando a spasso a 50km/h hai vinto", a prescindere dal mezzo. Se poi il mezzo è il TUO mezzo, allora è felicità. Ho sempre ricercato un rapporto "carnale" con il mezzo che mi portava in giro, spesso ci ho anche parlato, come fosse una persona. Ma è con le Vespe (usate anche in seguito) che questo succedeva, oppure con le moto più pacate, come ad esempio la V7 che avevo qualche anno fa. Con i motoroni da 180 cavalli non è mai stato amore: non amavo il mezzo, ma il potere che avevo, e quando è così è logico che dopo un po', se sei un passionale vero, la metti in vendita.
CoffeeWolf ha scritto:
Oggi vedo tendenze assolutiste: o ti fai un 390 da 45 cv o una super-enduro o super-crossover da oltre 160 cv. Le 'sportive' di classe media non sono sportive vere, se vuoi la carenata seria ha 200 cv.**...
Per questo dico che vedo estremismi e questo mi spiace.
Perché il cervello dell'uomo è più soddisfatto negli estremi, è una cosa che cerca in tutti i campi. Se uno ama andare in moto, per come credo che davvero uno debba amare andare in moto, allora qualsiasi moto è quella giusta.
XFer ha scritto:
Come dicevo altrove, io adesso trovo il piacere massimo andando in giro con la mia inglesina da 55cv.
E' un tale piacere che mi vengono i crampi dai sorrisi che faccio sotto il casco.
Conosco benissimo questa situazione, è favolosa.
XFer ha scritto:
Non so se capita/capitava anche a te, ma non riesco ad andare a spasso con le sportive; viene sempre da dare il gas... ne hai bisogno, non ti senti appagato se non dai il gas. E stai scomodo, e ti manca qualcosa e allora dai il gas.
Assolutamente. Ci ho provato tante volte ad andare a passeggio con la supersportiva perché di moto una ne ho sempre avuta, ma non sempre ho voglia di andare a scannare, anzi, ma non c'è verso: dopo un po' senti appunto la scomodità, senti che il passeggio è quasi l'attesa, la quiete prima della tempesta, e sai che prima o poi, per qualsiasi ragione (uno davanti a te che va piano, un camion che ti impalla la visuale, uno che ti ha sorpassato, ecc.) giri e parti. E lì entri nella tua dimensione. O più che tua, SUA, sua della moto. È giusto così, non sono moto per andare a passeggio. È per questo che mai più nella vita ne comprerei un'altra.
XFer ha scritto:
Ma i cavalli non ti bastano mai, e poi non ti basta la ciclistica, e poi proviamo altre gomme, e i freni potrebbero essere più modulabili, e la forcella non scorre a dovere, e la rapportatura, e lo scarico, e la centralina, e gli alleggerimenti, e....
No, questo invece mai, anzi. Se i cavalli non ti bastano mai per strada e con una supersportiva, le cose sono due: o non sai guidare una cippa o sei Marc Marquez. Come fanno a non bastarti 170, 180, 200 cavalli, che ti fanno schizzare da 0 a 100 nel tempo di pensarlo, da 100 a 200 in un nanosecondo, e ne hai ancora 100 che arrivano quando vuoi? Ma dove ci vai se non in autostrada? E idem per i discorsi di rapportatura, centralina, alleggerimenti... ma davvero un utente medio, un appassionato che non è un professionista, ha necessità in strada di fare modifiche a bolidi simili? Sono fermamente convinto di no. Sono convinto che quelle persone, con un 600 al posto di un 1000, andrebbero 10 volte meglio e si divertirebbero anche molto di più.
Blueyes ha scritto:
un paio di miei amici che quest'anno si sono comprati moto da 180cv e 20/25k€ (!!!) di spesa ciascuno. E quanto la menano su quello che dici tu, la ciclistica, la piega, l'erogazione non bastano mai e blablablabla...sono diventati noiosissimi.
Ho l'impressione anche io che il mondo dei motociclisti si stia polarizzando sempre di più tra potenze umane e missilistiche, ma ho anche l'impressione che questi ultimi siano in fase calante.
Io non giudico le scelte, ognuno deve prendere ciò che gli fa battere il cuore, che gli dà gusto, come dicono in Romagna. Però sentire parlare dei non professionisti sulla ciclistica di mezzi che sono ad un livello di ingegneria assurda, mi fa rabbrividire. Più che noiosi io avrei detto "fenomeni". Ma questa è l'Italia: tutti allenatori quando ci sono gli europei, tutti virologi con il covid, ecc. ecc., non mi dici niente di nuovo. Il problema della polarizzazione è proprio l'incremento di potenza, perché la forbice a livello di cavalli è sempre più grande perché sempre più grandi sono le cavallerie che buttan fuori. È il mercato che indirizza le persone, non viceversa. Per il mondo della strada a due ruote, potevamo benissimo fermarci a quota 100 (CV) e sarebbe tutto stato pazzesco comunque (la mia Hornet faceva 240... e non era una supersportiva). Siamo voluti andare oltre perché per vincere sul mercato come faccio? Tiro fuori la moto da 120CV, perché è molto più semplice pubblicizzare un semplice dato più grande di un altro, che non andare a spiegare e a far capire una serie di possibili migliorie tecniche che potrebbero esserci su una moto fatta oggi, rispetto alle moto del passato. E così via.
KIMO ha scritto:
Con una sportiva il gas ci sta. Avendo avuto R6, ninja, R1, cbr.. ti posso dire... Non puoi non dare gas, per come è fatta la moto ed il motore.
Eh, già. Se uno potesse, avrebbe già preso 2 piccioni con una fava. Per quanto non mi piaccia per niente guidare piano moto con una coppia molto in alto, capirei comunque la scelta di tanti.
Hazrael88 ha scritto:
Premesso che sono anche d'accordo su alcuni concetti, non capisco perchè in Italia (magari è così anche da altre parti ma per quel poco che ho potuto osservare molto meno) sia necessario per essere soddisfatti che anche tutti gli altri subiscano le stesse limitazioni che noi vogliamo imporci. Non ti piacciono più per mille ragioni, anche condivisibili, le supersportive da 200cv? Bene, non le comprare, ma perchè devi sperare che il mondo motociclistico faccia un passo indietro? A te cosa cambia se altre persone a cui quelle moto piacciono le comprano? Personalmente le moto con veramente pochi cv mi annoiano ma non per questo spero che smettano di produrle perchè so che esistono persone a cui piacciono.
No, allora, non è così. Il mio non è un VOGLIO, ma semplicemente una mia preferenza, un mio pensiero. Le passioni sono molto belle da condividere (i forum ne sono un esempio) e lei stessa si alimenta da questa condivisione. Sono contrario all'andamento del mercato, non alle scelte delle persone. Quelle non le giudico, mai. Ma giudico invece le scelte di un mercato che invece di instaurare il gusto "sano" della moto alle persone (le persone erano appassionate anche quando le moto avevano massimo 30-40 cavalli), si mettono a produrre moto sempre più potenti e performanti. È logico che con i titoloni ovunque, la pubblicità e quant'altro, l'essere umano senta sua quella direzione e si lasci prendere dal sogno di avere la moto da 200CV. Il punto è che in strada (non parlo della pista, lì è tutto concesso, lì devi fare i tempi, devi essere il più veloce e non c'è cavallo che tenga) 200CV sono follia e sono inutilizzabili. Questo è un dato di fatto. Ed è su questo che a me piacerebbe discutere, non certo sulla persona appassionata che decide di comprare una moto simile. La passione è passione, ripeto, non la giudico. Non giudicherei nemmeno uno che compra la moto e la mette in salotto senza usarla mai, perché ognuno si emoziona a modo suo ed è giusto così. Dico solo che un mondo che facesse un passo indietro, sarebbe un mondo più simile a me, un mondo dove IO vivrei meglio.
Hazrael88 ha scritto:
trovo ipocrita che chi ha guidato fino a poco fa supersportive e poi per sui motivi personali (che ripeto, possono anche essere condivisibili) è passato ad altro speri che il mondo motociclistico faccia definitivamente un passo indietro.
L'ipocrisia non c'entra niente. Se sai quello che significa la parola ipocrisia. Cito da Wikipedia: L'ipocrisia è un atteggiamento, comportamento o vizio di una persona che volontariamente finge di possedere credenze, opinioni, virtù, ideali, sentimenti, emozioni che in realtà non possiede. Essa si manifesta quando la persona tenta di ingannare altre persone con tali affermazioni, ed è quindi una sorta di bugia.
Io non fingo niente e neanche ho questo pensiero da 2gg, ma da sempre. Mi sono sempre fatto affascinare dalla supersportiva perché la supersportiva è potere, è velocità, è ebrezza, ma al tempo stesso già sapevo quando la prendevo che quello "non ero io". Sono discorsi profondi che vanno al di là del concetto di moto, spero che capirai. Ma di sicuro non è ipocrisia: è quello che penso ed è quello che ho sempre pensato. Ipocrisia sarebbe se facessi questi discorsi e poi andassi a 270 orari ogni giorno deridendo tutti quelli che vanno a 70-80.
Hazrael88 ha scritto:
"Si sa che la gente dá buoni consigli se non puó piú dare cattivo esempio": a me la cosa suona molto simile, nel senso che finché per te (generico) la cosa é stata bella e divertente tutto ok, poi sei stato "illuminato" e allora nessuno puó fare piú quello che tu facevi prima. Purtroppo non é la prima persona a cui sento fare questo "ragionamento".
Io il "cattivo esempio" lo posso dare ancora benissimo, ma sono io ad aver deciso che non è cosa mia, che non sono io. Io sono "quello della Vespa", ho animo poetico e mi emoziono molto più con poco che con molto, in ogni ambito della vita. Amo le cose più piccole, più semplici. So come gustarmele e me le gusto. Nelle cose invece troppo grandi, troppo potenti, troppo tutto, percepisco molta freddezza, meno senso di "affetto", se ci intendiamo. E non è che nessuno può fare quello che io facevo prima, ognuno può fare quello che vuole, spero di non essere frainteso ancora su questo argomento perché non sono affatto così come tu mi descrivi con le tue parole. Qui parliamo di potenze esagerate, potenze non sfruttabili in strada. Per questo dico che spero che il mondo faccia un passo indietro, perché per me è triste (nel senso che mi rattristo IO e SOLO IO) che la passione per la moto non sia più la vera passione per la moto, ma una passione per la potenza dichiarata.
ansetup ha scritto:
E' così scattata la scintilla , perchè mi son reso conto che con la razionale "motina da 40 CV" , da noi venduta soprattutto ai neopatentati A2 , riuscivo a tenere il passo tenuto abitualmente con la Versys .
Esattamente il discorso che ho fatto in un'altra discussione. Quello di cui ti accorgi è che PER STRADA (logicamente la pista è un altro mondo), le andature che riesci a tenere hanno un certo limite. Questo limite è raggiungibile e raggiunto con cavallerie decisamente più basse di quelle più grandi. Una sportiva da 90CV in pista prende non so quanto da una che ne ha 180, ma in strada no. In strada non hai gli spazi e non hai i tempi per poter girare tutta la manopola come si fa in pista, e allora cosa cambia tra girare la manopola di 1/2 con una moto da 180CV e girarla tutta con una moto da 90? Niente, le due moto andranno allo stesso modo. Ma la moto da 90CV sarà più leggera, più agile, più gestibile, quindi probabilmente addirittura preferibile da chi ricerca in strada la performance. Poi, mettiamo anche che la moto da 180CV in alcune circostanze può essere un'altra cosa rispetto a quella da 90, anche in strada, ma percentualmente per quanto tempo del tuo tempo in moto questo accade? Per il 5%? Ha senso allora avere una moto che per il 95% del tempo va allo stesso modo di una con la metà dei cavalli? Per me no, ma ad ogni modo non giudico le scelte. E soprattutto: non è sulla moto da scegliere che si deve investire il proprio tempo, ma sul nostro sapersi divertire. A 100 all'ora si può essere la persona più felice del mondo, basta sapere come fare.
Lario650 ha scritto:
su strada per dare la paga a parecchie moto basta un SV650 o similari... semmai la cosiddetta maturità consiste nel saper godersi la moto senza il desiderio di dare la paga a qualcuno.
Per quanto io sia il creatore della discussione e ami l'andatura da passeggio o da passeggio/allegro, in questo caso devo darti contro. Non sono molto d'accordo sull'associazione della maturità con la velocità. La moto è la moto, la velocità è nel dna di questo mezzo fin dal suo inizio, è nell'istinto dell'uomo. Ma ad oggi abbiamo raggiunto e superato abbondantemente quello che per me sarebbe dovuto essere il limite, perché oggi abbiamo mezzi che superano e di molto quella che può essere la sfruttabilità in strada. E non parlo certo di codice, eh. Si può sempre provare gusto dando la paga a qualcuno, ma la paga va data in strada, non leggendo la scheda tecnica alla voce "potenza". FARE è molto diverso da AVERE. Nel primo caso c'è l'autenticità e il fatto compiuto, nell'altro è solo senso del potere.
Mamadou88 ha scritto:
Se bisogna viaggiare molto in autostrada minimo 100cv. se a 130 bisogna sorpassare una fila di camion e lasciarsi dietro le solite bmw e mercedes che viaggiano a 180 direi che la supersportiva e' quasi obbligatoria. Sono d'accordo anch'io, per le passeggiate agroturistiche meglio una Guzzi V7 comoda con 45cv.
"Minimo 100CV" mi sembra un'affermazione un po' forte. Con 100CV si possono fare anche i 250 con certe moto. Che questo rappresenti un minimo mi sembra un po' eccessivo. Quando avevo la V7 (ah, a proposito, la V7 di ora di cavalli ne ha 65 e quella di prima 52), potevo arrivare a 180 in autostrada. Di cavalli ne avevo la metà dei 100 minimi che dici tu, però 180 erano già 50 oltre al limite. Poi secondo me se hai una moto e poi fai l'autostrada, hai già sbagliato. Ma questo chiaramente è un discorso mio, per come vivo la moto io.
-Neo- ha scritto:
Sicuramente tra i due parametri che concorrono a determinare la godibilità di un motore, la coppia è il più importante... nonché il più percepibile.
Assolutamente d'accordo. Tra coppia e potenza c'è un abisso, tutto chiaramente a favore della prima.