white_bob ha scritto:
Migliorando la combustione, la temperatura che cala ai fumi è indice che il calore prodotto dalla combustione viene impiegato all'interno del motore e non espluso. a conferma di questo si può interpellare un caldaista.
Il fatto che la temperatura dei fumi possa calare è una cosa non possibile e come tale mi fa pensare che il tutto sia campato in aria; provo a spiegarti il perché.
Prendiamo come esempio il motore a scoppio classico ovviamente. Il pistone comprime il gas formato da aria + benzina vaporizzata, quando scocca la scintilla (ma il discorso non cambia per il diesel) avviene una reazione chimica che trasforma il tutto nel "prodotto di combustione", sviluppando energia. Questo chiamiamolo caso 1, con la benzina normale
Stessa cosa avviene con la benzina "passata per i magneti" (chiamiamolo caso 2): l'unica ipotesi che posso concederti (cioè che abbia basi scientifiche) è che la benzina così "lavorata" venga vaporizzata meglio, quindi possa bruciare più completamente, producendo più energia.
L'energia della combustione è convertita in energia termica, che innalza la temperatura dei gas nel cilindro i quali in seguito a ciò aumentano la pressione: quindi nel caso 2 la temperatura dei gas sarà maggiore di quelli del caso 1.
Quando avviene l'espansione e il pistone scende, il gas si espande compiendo lavoro (cioè trasferendo energia al pistone) e ciò causa una diminuzione della temperatura del gas, cioè in questa fase la temperatura del gas viene convertita in lavoro, in energia. Questa fase di espansione è una fase nella quale per questioni termodinamiche (legate a com'è fatto il sistema e non a cosa c'era nel carburante) non è possibile che la temperatura finale nel caso 2 sia inferiore alla temperatura finale del caso 1, dato che la temperatura iniziale del caso 1 era inferiore a quella del caso 2 e le quantità di gas presenti erano le stesse.
Perciò non è fisicamente possibile che i gas espulsi nel caso 2 abbiano temperatura più bassa di quelli del caso 1.
white_bob ha scritto:
a questo punto la più sacrosanta curiosità impone di chiedere per quale motivo questo possa succedere. beh, le suppozioni si sprecano, io da semplice osservatore, posso dire che la ragione di tale fenomeno è probabilmente legata alla presenza di H nelle reazioni chimiche in questione.sono portato a pensare questo perchè ho notato l'effetto che hanno i catalizzatori sull'acqua e lì non c'è combustione.
La presenza di idrogeno non c'entra, in una reazione chimica - per calcolare l'energia prodotta - noti il prodotto iniziale e quello finale l'energia è nota
white_bob ha scritto:
senza un'adeguata spiegazione scientifica, che come ripeto non so dare, rifiuti a priori la possibilità che funzionino? hai avuto esperienze dirette con questi apparecchi? non vogliono essere domande polemiche, ma vorrei capire quale potrebbe essere una dimostrazione definitiva che possa mettere d'accordo tutti (o quasi)
Non rifiuto a priori anche se a questo punto sono scettico dato che tutte le ipotesi fatte non hanno basi scientifiche. L'unica cosa che potrei accettare, come ho scritto sopra, sarebbe una spiegazione secondo la quale il combustibile passato nei magneti fosse meglio vaporizzabile, quindi in presenza di un iniettore o carburatore che non vaporizzi al meglio la vaporizzazione risulti migliore; ma non ho mai sentito di un simile effetto e dubito fortemente che esista, dato che l'unico effetto che potrei considerare è quello di un campo elettrico (e non magnetico) su un liquido polare (e questo è apolare).
Una prova che considererei valida e fatta bene è la seguente:
Un motore messo in un banco prova (con prove certificate da un ente serio) che sia dapprima fatto scaldare, fatto ad esempio girare a un numero di giri costante, del quale si misurino potenza erogata e combustibile consumato continuativamente per mezz'ora, dopo mezz'ora senza spegnere si mettono i magneti e si procede a misurare, poi si tolgono e si procede ancora, si va avanti così per 4 ore e si confrontano i due risultati