L'epoca dei "gloriosi" 125 2T full-power l'ho vissuta. Ricordo che ogni anno le riviste di settore sfornavano comparative da far leccare i baffi ai sedicenni, perchè poter scegliere fra più di 10 modelli, ognuno coinvolgente a suo modo era sicuramente una bella iniezione alla passione (anche se poi tutti compravano Mito, RS e qualcuno "controcorrente" NSR o TZR...
).
La suddivisione che proponi tu esisteva già a quell'epoca (circa), tanto che è in quel periodo che iniziarono ad uscire alcune proposte utili per lo spazio 18-21 anni. La limitazione era comunque fatta sulla potenza o quantomeno sul rapporto peso-potenza, perchè è ovvio che una moto 125 da 100 kg con 40Cv sarà più pericolosa ed impegnativa di una 500 da 45 CV e 180 kg...
Prima di allora bastava addirittura la patente A ai 18 e si poteva comprare qualsiasi cosa (tanto che ricordo a scuola quando ero appena entrato, qualcuno di 4^-5^ con FZR1000 o CBR600 c'era...).
Il problema di questa suddivisione rimanevano moto relativamente potenti e veloci in mano a persone, ragazzi, con poco o nulla esperienza; a quel punto un mezzo anche solo da 30 CV che però arrivava a 170-180 all'ora era potenzialmente pericoloso. All'epoca non ci avrei pensato, ma adesso sono del tutto daccordo con questo.
Il fatto che si ritengano assurdi i mezzi poco potenti o limitati, credo nasca dal presupposto e dall'aspettativa che si pone su questi mezzi. E' chiaro che anche una moto come la tua, fatta per gestire 120 CV a 250 all'ora, diventa semplicemente ridicola se la limiti a 34 CV. Così come i 125 costruiti per essere full e poi depotenziati per poter essere venduti (molto cari) ai 16-enni. Ma il 16-enne, è chiaro che se scende dal suo scooterino o moto50 elaborata o solamente sbloccato, come dici, non accetterà di spendere 4000 euro per avere una moto che va solo 20 km all'ora in più e riprende/frena un filo meglio.
Secondo me non hanno senso i mezzi depotenziati in sè. Andrebbero costruiti per soddisfare i requisiti di potenza che prevede la legge, dimensionandoli anche per quelle prestazioni. A quel punto finirebbero tutti i magheggi (ed i rischi) delle moto depotenziate solo a libretto, lasciando valore al concetto di "passaggio per gradi", che ha senso.
Questo darebbe vita al mercato delle piccole-medie cilindrate, perchè se per almeno 2 anni fossero le uniche alternative disponibili, le Case troverebbero sensato investire su di esse (o semplicemente importare modelli già esistenti), aumentando quindi la scelta anche a chi preferirebbe moto più piccole, risparmiose, ma che comunque permetterebbero divertimento al pari delle moto più grosse.