Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: tilt
Direi ottima analisi, tra passato (in cui però non citi il "Mosquito", mezzo che a dire di mio papà era abbastanza diffuso) e presente.
Davvero interessante
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: wassili86
Hai ragione ormai la moto è sempre più un oggetto di svago, per andare a lavoro ci sono gli scooter che sono più pratici e meno dispendiosi. Io ora sto usando il mio cbr per fare tutto, ma confesso che voglio prendermi la macchina in previsione dell'acquisto di una moto nuova, non voglio rovinarla con il cattivo tempo dell'inverno, mi prenderebbe troppo male, la voglio tenere per bene e usarla solo per i miei giri, non per andare a lavoro...
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: tribalfazer
dalla necessità alla passione, Mav mi fa riflettere su queste due motivazioni, se ci pensiamo bene tutti noi siamo passati da l'uno a l'altro, a causa dell'eta, dal cinquantino alla moto di media e grossa cilindrata , per capirsi....
Mosca bianca
Commento di: Ospite
Articolo interessante: secondo me è cambiato soprattutto il modo di vedere la moto che, ricordiamoci è nata come mezzo di trasporto. Tanti adesso la vedono come un giocattolo o come una passione (rivestendola cioè di valori accessori), in tal senso è sì diventata un bene di lusso, per tutti i motivi sopraesposti.
Io, dopo aver rottamato l'auto senza rimpianto, ho utilizzato per anni i mezzi pubblici e continuo ad usarli intensivamente: mi sono preso una veeeechia moto che amo alla follia per quello che riesce a darmi ma, non riesco a vederla se non come un mezzo di trasporto che mi porta efficacemente e velocemente dove voglio. Deve essere per questo che non amo correre, piegare, impennare. Mi piace condurre la moto, con ogni tempo anzi, più il tempo è brutto più mi diverto. Ecco, sono un utilizzatore old style...
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: Ultor
Guardando in famiglia... sì, un'auto c'è.
Guardando il mio piccolo... no. Ho scelto la moto per una pura combinazione di casi... quegli "indizi" che ti portano a dire "la moto mi vuole", e sto continuando ad usarla perché... non so spiegare bene cosa provo... beh, sì, dà un senso di libertà, ma non solo.
Il costo è alto, molto alto... ultimamente un po' più alto del previsto (se vi dico "batteria+catena" penso che possiate capirmi), ma alla fin fine non è che un'auto costi di meno. Benché il 600 faccia solo 25km con 1 litro, la nostra auto ne fa 15-16... ;)
In sostanza, la moto costa meno come spese "ordinarie" (bollo, assicurazione, benzina), e la manutenzione "straordinaria" che può avere costa comunque meno di quella dell'auto.
E anche costasse uguale... si ha forse lo stesso piacere nella guida?
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario" [???]
Commento di: de_corsa
Mah, che la moto sia un mezzo proletario nel vero senso del termine non mi pare tanto vero...
avendo vissuto gli anni di piombo mi risulta l'esatto contrario: la moto è sempre stata ed è un veicolo assolutamente capitalista per vocazione e per struttura e c'è stato un tempo in cui rappresentava (per sé stessi ed agli occhi degli altri) l'espressione di una scelta virile ed individualista, non a caso un... famoso quanto sfortunato grosso personaggio della storia passata si era fatto intestare una Bianchi con la targa "Roma 1" ed amava gli eroici e spavaldi cimenti motociclistici...
un vero mezzo proletario? la Renault 4 :-))
Re: Il successo della moto: un mezzo
Commento di: Ospite
Permettimi di non essere tanto d'accordo con la tua affermazione: la mia moto, una Honda CB400N del 1982, pagata 500 euro, in buone condizioni, con un pieno mi fa una quantità di chilometri tale che faccio benzina solo al sabato presso il Carreffour. È assolutamente parca e devo dire che le maggiori spese le ho affrontate per dotarmi di un adeguato abbigliamento tecnico. Il punto è che moto si acquista, per che uso farne e come si intende la moto: se la si vuole usare come mezzo di trasporto, è ovvio che non ti prendi la supersportiva che ha esigenze pazzesche, proprio come se ti prendessi una Lamborghini ma se ti prendi una moto come la mia (o l'equivalente moderno) vedi che la moto può essere tranquillamente uno strumento proletario.
Re: Il successo della moto: un mezzo
Commento di: tibbs
Forse negli anni '70 era già così, specie nelle grandi città.
Ma tra gli anni '50 e '60, specie in provincia, si andava in bicicletta e poi in moto (magari di cilindrata abbastanza risibile) e poi ancora con il vespone e la lambretta.
Mio padre e mio zio ce l'avevano entrambi quando ancora dalle mie parti, specie nelle famiglie monoreddito, acquistare una 500 prima e una Panda poi (meglio se usata) era quasi un'impresa...
Mio padre ha acquistato la sua prima auto (una 500) nel 1970, a trent'anni: lasciò la vecchia Vespa in un capannone e Dio solo sa che fine ha fatto: lui non s'è mai sognato di ricomprare un mezzo a due ruote che non fosse una bicicletta perché per lui la Vespa era stata solo un mezzo di trasporto per andare a lavorare in qualsiasi stagione e con qualsiasi tempo e che con le strade degli anni '60, molte delle quali nemmeno asfaltate, gliene ha fatte vedere di tutti i colori (mica colpa della Vespa, ma quello era l'unico <b>mezzo di trasporto</b> che aveva...)
Pochi anni dopo, quando io facevo le elementari e la mia scuola era nello stesso edificio del liceo scientifico, ricordo molti motorini e qualche rara moto, in particolare un kawasaki Z400J.
A quel punto la moto, specie da noi dove le cose arrivavano sempre dopo, era diventata un mezzo elitario e di svago; ma fino a 20 anni prima erano l'alternativa motorizzata alle biciclette.
Re: Il successo della moto: un mezzo
Commento di: raiseluca
Io ricordo ancora il mitico Galletto Guzzi di mio nonno...tenuto per anni e anni, lo sfoggiava con orgoglio e non l'ha venduto neanche, mi raccontava, dopo che ha potuto permettersi la 500. Alla fine però lo ha venduto, adesso pagherei oro per averlo...sigh...
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: belva1971
Salve a tutti,
concordo in parte con l'articolo.
Per il passato è vero, la moto era un mezzo proletario per eccellenza, è stato il primo mezzo motorizzato di massa italiano. Basta vedere i film degli anni sessanta, se ci si fa caso si vedono molte moto e vespe/lambrette, dove addirittura ci salgono intere famiglie.
Non concordo sul fatto che la moto ora sia un bene di lusso. Dipende dall'uso che se ne fà. Esistono vari modelli e come per le auto ci sono le utilitarie e le fuoriserie. Comunque, in qualsiasi caso, la moto paragonata alla sua concorrente auto (Scooter -> Panda - Goldwing -> Mercedes) è sempre più economica sia per acquisto che per mantenimento.
Io per esempio sono un felice possessore di una Sym XS 125 che utilizzo per le mie assistenze tecniche (quindi per lavoro), da quando l'utilizzo risparmio: tempo (problema parcheggio addio!!!), soldi (non consuma niente!!!).
E' un discorso molto complesso, di cui potremmo discutere ore e scrivere km di righe, per esempio l'auto è anch'essa un bene di lusso, ossia perchè si sceglie una bravo o una Delta o una Ypsilon e non, per esempio una DAcia Sandero? Eppure hanno 4 ruote, dotazioni minime di sicurezza ecc. Si sceglie un mezzo piuttosto che un altro anche per nostro gusto personale, ma anche per l'immagine che vogliamo dare di noi stessi all'esterno.
Saluti
belva1971
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: maclauter
Grazie Mav di questa tua gradevole revisione sulla diffusione e sugli scopi della moto in Italia. Personalmente ho acquistato recentemente una motina (la Yamaha YBR 125) con la quale sto coniugando diversi dei "moto-motivi" che hai enunciato senza sconfinare negli scopi del lusso o della smargiasseria. Essenzialmente con una motina del genere ho ritrovato quel senso unico di libertà che solo il viaggaiare in moto può dare. Ho ritrovato la passione per la tecnica delle due ruote grazie alla semplicità della moto stessa che consente di comprendere molti aspetti basilari di ciclistica e motoristica (a riprova vedasi gli accesi topic specifici nel forum Yamaha 125). Sto cercando di trasmettere la cultura delle 2 ruote alle giovani figlie che sembrano apprezzare molto. Ho trovato un validissimo surrogato all'uso esagerato dell'auto, con tutte le considerazioni che seguono sull'impatto ambientale dei nostri stili di vita e consumo. Ho infine ritrovato un po' di quel senso proletario di viaggiare risparmiando in maniera soverchiante evitando l'auto: 45 km/l rispetto ai 10-15 di un'auto non è roba da sottovalutare! ciao e lamps
Re: Il successo della moto: un mezzo "proletario"
Commento di: toncko
bell'articolo,io vi racconto la mia esperienza. abito e lavoro in una grande e caotica citta'. moto nuova neanche a parlerne sarebbe un peccato mortale visto il ripetto dei miei concittadini per tale splendido mezzo.meglio usata ormai a 54 anni me ne intendo e so metterci le mani. a girare si trova di tutto a prezzi di uno scooter 150 nuovo . con 3 /4 mila euro ci si possono togliere delle belle soddisfazioni. ieri ho trovato una buell abbandonata in una via secondaria e' bellissima , adesso do la caccia al possessore e chissa' mai se riesco a portarla a nuova vita... moto e' amore per la liberta' anche se diluvia e nevica e vi posso garantire che e' meraviglioso non sono cose da pazzi come dice mia moglie,tutto va fatto con grande amore e tanta testa. buon vento atutti
Commento di: Barbablu
bellissimo articolo :)
La moto è libertà , sensazione di aria adosso .... è considerata un lusso dalla solita gente che nelle giornate di pioggia fanno di tutto per non farti passare (visto che loro hanno un tetto sopra la testa) e da una stragrande maggioranza dei matusa impoltronati ...
Auguro a tutti voi che vi mettete d'impegno che questo forum si trasformi in qualcosa come l'associazione dei motociclisti in Francia che fa anche delle convenzioni con le compagnie di assicurazione , e una delle cose che sono riusciti ad ottenere e la circolazione delle 2 ruote nelle corsie preferenziali