Finalmente è uscito il primo confronto tra le naked medie giapponesi su una testata giornalistica nello specifico Motociclismo.
Oggetto del test ovviamente Kawasaki Z750 (standard) - Suzuki GSR 750 - Yamaha FZ8
Riporto il responso "definito in 100 parole".
Citazione:
Per tirare, Suzuki è fantastica. Cattiva in accellerazione, agile e precisa tra le curve, ben frenata: è il nuovo riferimento di guida in questa categoria. Se però aggredire le curve a tutto gas è solo una piccola parte di quello che avete in mente, Yamaha ha più di un perchè: comoda e rilassante ha comunque una ciclistica che permette di togliersi diverse soddisfazioni. Kawasaki? Non è più la regina. E' scomoda in autostrada e si guida bene solo dove l'asfalto è in ottime condizioni. Di certo fa ancora la sua scena, ed è rifinita con cura. Ma l'arrivo della altre naked "settemezzo" ha di fatto annullato il vantaggio più grosso che aveva, ovvero il motore king-size.
Riporto i dati strumentali del test:
Potenza all'albero:
Kawasaki Z750: 104,28 CV - 10250 giri
Suzuki GSR 750: 109,40 CV - 10250 giri (superiore al dato dichiarato 106 CV a 10.000 giri)
Yamaha FZ8: 105,75 CV - 9750 giri
Potenza alla ruote:
Kawasaki Z750: 95,15 CV - 10250 giri
Suzuki GSR 750: 99,79 CV - 10250 giri
Yamaha FZ8: 96,48 CV - 9750 giri
Coppia Massima:
Kawasaki Z750: 79,38 Nm - 8250 giri
Suzuki GSR 750: 80,29 Nm - 9000 giri
Yamaha FZ8: 82,06 Nm - 8250 giri
Peso rilevato:
Kawasaki Z750: 215,20 Kg - (49-51)
Suzuki GSR 750: 199,60 Kg - (50-50)
Yamaha FZ8: 200,00 Kg - (52-48)
La Suzuki ha la miglior potenza specifica e il miglior rapporto peso potenza
Risulta la seconda nell'accellerazione sui 400 metri dietro al Kawasaki (11"217 vs 11"340) la migliore nella ripresa sui 400 metri (13"020 vs 13"162 vs 13"439) e la migliore nei consumi carburante.
Punti di forza della Suzuki rilevati dai tester sono il motore soprattutto in allungo fino al limitatore di giri e la ciclistica sostenuta in accellerazione, precisa in inserimento e rigorosa in traiettoria. Svelta nei cambi di direzione ma mai nervosa. Il tester dice che con lei vien voglia di frenare forte fin dentro le curve anche perchè ha un impianto frenante potente ma molto modulabile. Le pecche sono un accentuato effetto on-off, qualche vibrazione in più soprattutto rispetto a Yamaha e ovviamente le finiture.
La Zeta viene definita come la meno intuitiva del gruppo e la più pesante nei cambi di direzione con il mono che tende a "pompare". I tester confermano che ormai è stata superata dalla concorrenza su strada anche se vanta ancora una linea piacevole e buone finiture ma semplicemente necessita di una rinfrescata.