Bene lo hai voluto tu...
Partiamo da zero quando si frena, si esercita una forza sulla ruota attraverso il disco e questa si bloccherà o rallenterà a seconda della forza che imprimiamo sul disco.
Il bloccare o rallentare la ruota dipenderà esclusivamente dall’attrito fra gomma e terreno.
Se la forza frenate che applichiamo sarà uguale o maggiore all’attrito la la ruota si blocca, se minore la ruota rallenterà.
Adesso bisogna fare alcune precisazioni:
1. l’attrito, esso è uguale al prodotto tra coefficiente (che è dato dai due materiali in questo caso gomma e asfalto) per il peso quindi maggiore è il peso e maggiore sarà l’attrito;
2. l’inerzia (in assenza di sollecitazioni un corpo tenderà a mantenere il suo stato sia esso di quiete che di moto);
3. il baricentro di un corpo è il punto di applicazione del vettore forza peso, ma a sua volta anche quello di applicazione dell’inerzia che sarà tanto maggiore quanto maggiore è la massa (il peso) del corpo.
Adesso cerchiamo di vedere come tutto questo si applica sulla nostra moto.
Se freniamo con il posteriore (rallentiamo senza bloccare quindi attrito maggiore della forza freno):
la forza che applichiamo sul freno eserciterà una forza che attraverso il sistema frenante la ruota il mozzo stesso si scaricherà a terra tramite l’attrito della gomma ed otterremo una forza contraria al senso di marcia e con punto di applicazione il punto di contatto tra gomma e asfalto.
L’applicazione di questa forza genererà una forza uguale e contraria, quindi in direzione di marcia (inerzia) che avrà punto di applicazione il baricentro della moto.
Queste due forze avendo punti di applicazione diversi creeranno un momento torcente (attraverso il telaio) con il risultato di un aumento del carico sulla ruota anteriore e una diminuzione di carico su quella posteriore e una diminuzione del peso comporterà una riduzione dell’attrito, ed è per questo che è necessario saper dosare la frenata.
Altra considerazione da fare è che il punto di applicazione della forza di reazione (inerzia) è più avanzata rispetto alla forza frenante in questo modo le forze tendono a stabilizzare la moto…..
Esatto la forza freno tira da dietro mentre la forza di reazione (l’inerzia) tira “d’avanti” e la moto è più stabile tendendo a riallinearsi al senso di marcia.
Se freniamo con l’anteriore (anche qui, rallentiamo senza bloccare quindi attrito maggiore della forza freno):
la forza che applichiamo sul freno eserciterà una forza che attraverso il sistema frenante la ruota il mozzo stesso si scaricherà a terra tramite l’attrito della gomma ed otterremo una forza contraria al senso di marcia e con punto di applicazione il punto di contatto tra gomma questa volta anteriore e asfalto.
L’applicazione di questa forza genererà una forza uguale e contraria, quindi in direzione di marcia (inerzia) che avrà punto di applicazione il baricentro della moto.
Queste due forze avendo punti di applicazione diversi creeranno un momento torcente (attraverso la forcella e il telaio) con il risultato di un aumento del carico sulla ruota anteriore e un aumento dell’attrito, quindi più freniamo e più possiamo frenare, quindi minor necessità di modulare la frenata.
Cos’altro cambia rispetto alla frenata con il posteriore? Questa volta è la forza frenante ad essere più avanzata rispetto a quella di reazione (inerzia) quindi le due forza tenderanno a schiacciare il telaio/forcella…….. ci siete? Esatto fra queste due forze abbiamo una cerniera il canotto dello sterzo, il telaio ha la possibilità di ruotare su questa cerniera. Normalmente fortunatamente non succede in quanto durante la marcia la moto sta sempre allineata e di conseguenza anche le due forze sono allineate, inoltre la ruota posteriore dovrebbe andare di lato strisciando lateralmente cosa che non è possibile se la ruota sta girando, in più noi dovremmo ruotare il manubrio cosa che non viene fatta in quanto il nostro corpo stesso viene spinto in avanti (inerzia) e fa in modo che facciamo forza sul manubrio con entrambe la braccia.
Detto questo io cerco di usare sempre il freno posteriore per cercare di applicare quella forza che arretrata rispetto all’inerzia tende a stabilizzare la moto, oltre a diminuire gli spazzi d’arresto.
Naturalmente dosandolo altrimenti si ha l’effetto opposto possibile rotazione sul canotto dello sterzo. Tradotto c.u.l.o per terra e ciò non è bene.
Saro stato chiaro? Fatemi sapere.
Questo in linea generale con carico ben bilanciato fra i due assi e con condizioni di aderenza ottimali (asfalto asciutto), poi si possono studiare gli effetti in condizioni limite per esempio in curva, in leggera piega o al limite, con un carico che modifica il bilanciamento, con asfalto bagnato o sterrato.
Se vi và possiamo vedere insieme.
Ciao.