pazuto ha scritto:
Cosa intendi per viaggio?
Per molti, sono 5000 km nel giro di una settimana, per altri sono 300 km tra sabato e domenica.
Può voler dire molte cose, passando da un'uscita giornaliera nella regione oppure un viaggio a tappe di 15 giorni. Sui km, direi che in moto non andrei oltre i 400km al giorno, ma proprio a esagerare.
GrandeCornholio ha scritto:
È questa la fregatura, comunque.
Trovo i tuoi "preconcetti" (scusa la parola) sani e condivisibili dal primo all'ultimo.
Mi ci identifico pure.
Per declinarli nella realtà però bisogna fare i conti con la stessa.
Hai ragione, devo almeno fare la patente ed usare prima un mezzo a due ruote e un motore per chiarirmi le idee, nonostante le laute spiegazioni che hai provato a darmi e di cui ti ringrazio, temo che l'esperienza personale sia insostituibile.
GrandeCornholio ha scritto:
Mi sembra molto realistico quanto scrive
Claudio Angeletti:
Citazione:
La segnaletica stradale può essere di grande aiuto, a patto di capire veramente il suo reale significato, che cambia da nazione a nazione.
In Norvegia, un limite di velocità di 70 km/h posto prima di una curva significa “non andate oltre questa velocità, altrimenti finite nel fosso”, e se li superate, ci finite davvero.
Lo stesso segnale in Svizzera equivale ad un articolo della Costituzione e significa nella realtà “se superate questa velocità, diventate nemici della Confederazione e quindi vi roviniamo per sempre, eredi compresi”.
In Italia invece un segnale del genere è posto di solito lungo un tratto rettilineo percorribile comodamente a 130 e indica vagamente la necessità di rallentare, salvo diventare un segnale di obbligo inderogabile nel caso che vi sia un radar nei paraggi.
Purtroppo, da noi una larga parte dei segnali stradali e in particolare dei limiti di velocità sembra collocata senza una logica e con criteri eccessivamente prudenziali, col risultato che si tende a non fare più caso non solo ai segnali manifestamente assurdi, ma anche a quelli corretti.
In realtà
esistono strade a corsia singola in cui, in assenza di traffico, i 130 in rettilineo da strumento li puoi fare senza problemi con un'automobile moderna -- almeno se conosci le reali caratteristiche della strada.
E se riesci a fare andare un SH125 a 130, complimenti
Sono il primo ad asserire che i limiti di velocità in Italia siano messi totalmente a c***o, in realtà dove c'è più attenzione alla progettazione viabilistica i limiti che si vogliono dare ad una strada vengono dati dalla sua conformazione più che da un cartello (Paesi Bassi docet). Ma non mi puoi dire che sia sano sfrecciare a 130 orari su strada ad una corsia per senso di marcia: oltre che di rischio assurdo per la vita propria e quella altrui sono pure velocità di 60km/h oltre il limite, roba da sfalcio della patente all'istante e multa da mutuo.
GrandeCornholio ha scritto:
Perché la bici pesa 8 chili, la moto ne pesa 200.
Perché la bici va a 30 all'ora se hai gambe buone, la moto a 130.
Perché in moto succede tutto più velocemente: i nostri sensi, la nostra percezione dello spazio e della distanza non sono fatti per andare alle velocità di una moto, biologicamente, proprio (e in auto stiamo fermi e seduti, non li usiamo granché).
Perché in moto soffri le folate di vento molto, molto più che in bici: il vento di può spostare di un paio
di metri lateralmente in moto, in bici al limite ti sbatte per terra.
Perché a differenza della bicicletta la moto non circola a bordo strada (per evitare di essere sorpresi da un simpaticone col Porsche e il pene piccolo che vuole esibirsi in un sorpasso bruciante di fronte alla fidanzata, e per non falciare accidentalmente cani e pedoni che possano fare capolino senza vederci arrivare, data la nostra visibilità molto inferiore rispetto a un'auto).
Perché gli automobilisti
- ti trattano male se sei una anziana su una bici da donna
- ti trattano malissimo se sei un ciclista in lycra
- tentano pigramente di ucciderti se sei un motociclista su una adventure
- fanno tutto il possibile per farti secco se sei intutato e su una sportiva
Ci sono studi a questo proposito che mostrano come l'automobilista si preoccupi meno del ciclista se indossa casco; immagina tu come si possa comportare col motociclista.
Visto che, come me, sei un cicloamatore, prendi una bici da donna malmessa e lanciati giù dalla discesa con curve cieche che fai la domenica con la tua Colnago in carbonio.
Dimmi se ti è piaciuto.
Dimmi quante volte hai faticato a evitare una macchina.
Dimmi se traballava tutto.
Ecco, una moto inadeguata è così ma peggio.
Se però da questo tuo discorso sembri asserire che sia meno pericoloso circolare in bici che in moto (e le statistiche sugli incidenti lo confermano) allora mi viene anche da pensare che una moto più "simile" ad una bici sia preferibile per la sicurezza. Dove per simile intendo leggera, piccola e lenta.
Sul discorso della percezione so bene di cosa parliamo, nelle intersezioni le velocità in bici sono sempre fraintese, le auto suppongono sempre che i ciclisti possano fermarsi all'istante e viaggino a due allora.
Pare anche che chi è in trike venga assimilato ad un disabile (sic!) e per questo superato con molto più spazio di sicurezza.
Avere una moto visibilmente piccina o uno scooter potrebbe (chiedo a voi conferma) quindi indurre il famoso micropenico col suv a evitare di pressare il culo o semplicemente superare dove possibile.
Comunque non ho una Colnago in carbonio ma una Diamant in acciaio che accessoriata con lucchetto e borse sfiora i 20kg, di certo non mi ci tufferei giù a tuono dalle discese, ma le approccerei con più calma, come vorrei fare in moto.
pazuto ha scritto:
L'unica utilitaria piccola che può raggiungere quei consumi, è la Yaris Hybrid, e costa decisamente più di una utilitaria a benzina di tutte le altre marche.
Io non so da dove prendi le informazioni, di sicuro sono eccezioni causate da mille fattori, strade che percorri, sicuramente tutto pianeggiante, e che una CBF 125 ha fatto 90 km al litro ci credo come a babbo natale.
Al massimo li ha fatti in pianura, in rettilineo, senza semafori, senza rotonde, senza traffico, senza passaggi a livello, senza passeggero, senza tutto quello che ci circonda.
Io ho una Daihatsu Cuore di quasi 15 anni, 3 cilindri per 980cc, non è sicuramente un mezzo estremamente raffinato o ipertecnologico però va un po' ovunque e che con guida da sfondamiglio ha raggiunto i 33km/l, con una guida più sana, sicura e rilassata invece in extraurbano sta intorno ai 28-30. Auto più moderne (tipo la Suzuki Celerio) riescono a fare anche meglio, il problema è che le ultrautilitarie stanno sparendo sostituite da auto sempre più grandi/pesanti/costose/complicate in una spirale che non porta a nulla di buono.
GrandeCornholio ha scritto:
Ah, se ho capito cosa intendi la guida "attenta" la utilizza anche mia suocera.
È una cosa imbarazzante oltre che pericolosa, e spero che si possa trovare l'imbecille che ha diffuso questa ossessione nel mondo occidentale e crocifiggerlo.
Circolare con il motore che strappa costantemente, senza avere un minimo di margine in basso o freno motore da usare in caso di rallentamento improvviso è pericoloso.
Muoversi goffamente, bruciare le strisce di arresto sulle rotonde è pericoloso.
Fare attenzione alla spia dei consumi istantanei (accessorio più stupido di sempre) anziché alla strada è pericolosissimo.
È anche inutile: una famiglia media spende 100 euro al mese in carburanti.
Se spenderne 120 distrugge il bilancio familiare e costringe a saltare i pasti, è ora di usare di più la bici, i mezzi, il motorino o comprarsi una Panda GPL anziché guidare come un mentecatto un'auto a benzina da 1800cc.
Senza parlare del fatto che la frizione che friggono ogni 40000 chilometri, sommata alle pastiglie che vetrificano, probabilmente costa molto più del risparmio conseguito in carburanti.
Applicare un principio del genere in moto equivale a suicidarsi nel modo più noioso possibile.
Non so come guida tua suocera, ma sicuramente portare agli estremi uno stile di guida (quello da sfondamiglio) è sicuramente pericoloso e a meno che la strada sia pressoché deserta va evitato assolutamente. Lo sfondamiglio può essere un'attitudine, come chi vuole pennellare i tornanti a tuono, però poi ci vuole il buon senso che forse quando eravamo più piccoli non avevamo troppo XD.
GrandeCornholio ha scritto:
Riuscire a tenere la moto assettata come vuoi è già una bella sfida, e ti deve lasciare tempo e spazio per costruire traiettorie sicure e gestire il traffico.
Ti assicuro che, specie se sei un principiante, non hai tempo e modo di stare "attento" ai consumi, a parte ricordarti di mettere la sesta in un rettilineo lunghissimo.
C'è la bici (da donna, usata) per spostarsi al risparmio.
Grazie come sempre per la dettagliata spiegazione che hai dato, naturalmente quando si sta imparando e prendendo confidenza con mezzo queste cose sono tutte da mettere in secondo e terzo piano, mi pare il minimo. Il primo piano deve essere solo non ammazzarci e non ammazzare.