squander ha scritto:
per quanto mi riguarda, meno sterrato faccio meglio sto. l'unica volta che ci ho provato ho rischiato 2-3 volte di dover cambiare colore alla moto (un lato ce l'avevo già carteggiato aggratise, nel caso...
).
con le gomme lisce, le sospensioni da strada e tutta la massa da spostare della mia moto,
certe strade sono da suicidio punto e basta.
certo che la strada bianca con la pendenza al 2% la fanno tutti ma il mio concetto di strada sterrata (colline e montagne zona monti sibillini) prevede anche salite importanti che ti trovi davanti all'improvviso e preferisco sempre usare i piedi quando posso.
a luglio mi prese la pazza idea di visitare il parco eolico che si vede anche da casa mia. l'euforia ti fa dimenticare che i parchi eolici li mettono dove tira più vento ovvero sui punti più alti e sperduti, dove ci passano 1 mese per montare le pale e poi tanti saluti. ovviamente per salire non ho avuto nessun problema tranne la necessità di salire in prima marcia, ma chi ci fa caso che la breccia sotto le ruote non è battuta e che la salità è lunga più di 3km: ti lascio immaginare la discesa...
non potevo usare nemmeno il freno motore che anche ai 15km/h che tira fuori al minimo era una velocità stratosferica (una caduta l'ho rischiata proprio così). ho percorso tutto il calvario a passo d'uomo col freno anteriore che non era buono nemmeno per fermarsi (un'altra caduta l'ho rischiata cercando di prendermi una pausa) e i piedi a sfiorare il terreno, quindi il freno posteriore nemmeno mi azzardavo ad avvicinarlo. ci ho messo mezz'ora per tornare al sacro asfalto. mai più!
probabilmente tra qualche anno mi prenderò lo sfizio del 125 "sacrificabile" e via verso i percorsi proibiti che ora non posso fare ma non è questo il tempo
.
invece dovevi usare il freno posteriore se ti volevi rallentare Caramon77 ha scritto:
Io ho iniziato la mia storia da motociclista a 16 anni su una mitica Cagiva Tamanaco 125 guidata rigorosamente in area privata (prima della patente), che prevedeva 150mt di asfalto e un bel po' di cavedagna (campagna, con strada da trattore, ma erbosa, più prati e campi). Dopo un primo periodo di adattamento mi sfogavo ben bene, il problema dell'offroad è più la bassa velocità che tutto il resto, se il terreno lo consente è meglio non muoversi al minimo, ma sfruttare l'inerzia (che stabilizza) e far lavorare gli ammortizzatori.
Almeno così credo, se necessario smentitemi.
Solo che peso e, ancor più, gomme e sospensioni della maggior parte delle crossover, stile Versys, non sono adatti allo scopo. Io vorrei, come minimo, le tassellate.
vero ma fino a un certo punto. In fuori strada conta anche come e dove metti il tuo peso, non a caso si guida in piedi! logicamente non bisogna mai fermarsi se non dove si è certi di avere sufficente grip per ripartire (tipo se ti fermi nel sabbione o nel fango o a metà di una salita molto ripida con gomme lisce e zero aderenza hai fatto la genialata del giorno) ma la velocità va sempre adeguata a dove si percorre la strada perchè bisogna essere certi che alla curva ci si possa fermare o che in una cunetta o buca la moto non ti disarcioni (la velocità tende a farti "saltare" le buche ma se non la vedi e non sei "pronto" col peso può farti saltar via tanto quanto una cunetta improvvisa presa male). In pratica esattamente come su strada bisogna tirare dove si conosce.