TommyTheBiker ha scritto:
londinese ha scritto:
E allora come mai questo bimbo è morto, se solo bimbi bravi e maturi accedono alle piste di minimoto?
Perché suo padre, per inesperienza, ignoranza o per chissà quale altro motivo, gli ha acceso la moto da sotto il c**o quando meno se l'aspettava! Quel povero bimbo non è morto in pista dopo uno scivolone, non è stato brutalmente disarcionato dalla mostruosa cavalleria del mezzo, l'incidente è avvenuto ai margini del circuito per un tragico e banale errore umano del padre.
E qui torniamo alla questione della maturità: se qualcuno ti fa partire un mezzo a motore da sotto al sedere, tu, motociclista adulto, riesci a frenare o ti vai a schiantare contro un muro come ha fatto il povero bimbetto? Oh, certo, è stata una tragedia, una disgrazia, una cosa che non capita mai... Beh, il punto è che quasi tutti gli incidenti possono essere spiegati in questi termini!! Ripeto: sai quante persone non hanno mai avuto bisogno della cintura di sicurezza in auto? E allora che facciamo, le aboliamo perché statisticamente non servono quasi mai?
TommyTheBiker ha scritto:
Poi ci sta a dire che uno con più esperienza avrebbe chiuso il gas, avrebbe usato l'interruttore d'emergenza e quant'altro, ma quella è una cosa imputabile alla singola persona (anche se dargli colpe mi sembra veramente fuori luogo), non a "i bambini".
Non sono d'accordo, perché mi sembra molto più probabile che, in una situazione di panico e di emergenza, un bambino sia più a rischio di un adulto, nella misura in cui è più probabile che un bambino vada in panico e non sappia reagire prontamente. Se no cominciamo a dare le patenti a 10 anni, tanto ci sono bambini più maturi di tanti adulti...
TommyTheBiker ha scritto:
londinese ha scritto:
Del tutto irrilevante!
Ora sei tu che dimostri una bassissima conoscenza delle fisica del liceo. Hai una mezza idea di quanti siano 50 joule di energia? E 9 kilonewton?
(NB: i valori hanno il loro perché, chi cerca trova)
Visto che tu lo sai e io no, ti ho già chiesto ma non ho avuto il piacere di una risposta: una buona attrezzatura tecnica (casco, tuta etc) di quanto riduce l'impatto di un urto (NB: urto, non scivolata) a 50 kmh? Non è una domanda retorica: la questione mi interessa veramente e, se lo sai, un chiarimento sarebbe ben gradito.
TommyTheBiker ha scritto:
londinese ha scritto:
Una persona di mia conoscenza ci ha rimesso le penne in città, a velocità da codice, perché era scivolato su un asfalto di m**** e aveva sbattuto la testa contro un panettone di cemento. Il casco 5 stelle sharp con la supercazzola non ha salvato il poveraccio, che è morto lo stesso.
Marquez tre anni fa s'è fatto un volo ai trecentoquaranta orari al Mugello; si è rialzato una manciata di secondi dopo con le sue gambe e non ha avuto conseguenze.
La velocità fa, fa tanto, ma non è tutto: dipende anche da come cadi e come sei vestito.
Cerchiamo di essere precisi. C'è una differenza abissale tra cadere e scivolare fino a fermarsi, ed urtare contro un oggetto rigido. La caduta di Marquez che descrivi tu è una scivolata; i casi che ho descritto io (il poveraccio che ha urtato un panettone di cemento con la testa, il bimbo in questione, il rischio appunto che un bambino possa scontrarsi con un altro bambino in pista) sono casi di urti contro oggetti o superfici rigidi. La pista può essere meno pericolosa della città proprio perché in pista è più probabile scivolare senza urtare, mentre in città è più probabile urtare quasi subito qualcosa di rigido.
Sì, ci sono casi di piloti che scivolano ad altissima velocità e non si fanno nulla. Ma non ci cono casi di piloti che, nonostante la bardatura con tutte le supercazzole del mondo, sopravvivono ad impatti contro qualcosa di rigido colpito ad alta velocità.
Proprio per questo motivo non mi preoccupa più di tanto che un bimbetto ben bardato cada da una minimoto e si faccia una scivolata; mi preoccupa che faccia un frontale contro qualcosa di rigido, come un altro bimbo o un muro. Mi dirai che in pista muri non ce ne sono e che questa tragedia è il risultato di una leggerezza del padre; ma il rischio di scontrarsi con altri bimbi resta.
TommyTheBiker ha scritto:
Il rischio, lo dici tu stesso, è remoto; il "perché farlo"... beh, tu perché vai in moto? (se la risposta è "è un comodo mezzo di trasporto" o cose simili, ti prego: non rispondere)
Lo faccio perché è una mia passione, e sono consapevole dei rischi che comporta, soprattutto dei rischi che non posso eliminare perché esulano completamente dal mio controllo.
Non ritengo che un bambino debba correre i rischi di una minimoto, per i motivi che ti ho detto.
TommyTheBiker ha scritto:
londinese ha scritto:
è ovvio che ci sono mille fattori che determinano il risultato di una caduta o di un incidente
E allora, prima di dire a qualcuno che di fisica non capisce un c***o e di bollare qualsiasi argomentazione a tuo sfavore come "bah, è solo una tua opinione",
tienine conto di quei fattori. Sennò, è come il bue che dà del cornuto all'asino.
Se cadi e scivoli senza urtare un oggetto rigido, ci sono mille fattori che determinano se sopravvivi o no, se resti paralizzato o no, quanto male ti fai, etc.
Se fai un frontale a basse velocità ci sono mille fattori che possono determinare se ne esci vivo o no, e con quanti danni.
Se fai un frontale ad alta velocità non ci sono cavoli che tengano: ci lasci le penne.
Il paragone tra fare un frontale a 50 all'ora e cadere da 10 metri resta valido: anche quando cadi dall'alto ci sono molti fattori che determinano se sopravvivi e quanto ti fai male (che parte del corpo sbatti prima, a che angolo, etc.). Forse per questo tu ti metti a saltare da 10 metri dicendo: vabbe', tanto ci sono mille fattori che determineranno l'esito finale?