Kino87 ha scritto:
Se avessi un figlio e mostrasse un minimo interesse per il mondo delle moto probabilmente cercherei di assecondarlo, e lo farei il prima possibile.. si, proprio partendo dalle minimoto in pista con le protezioni e tutto. Se c'è la passione prima o poi ci finirà su una moto, con o senza la mia approvazione. Siamo tutti motociclisti, sappiamo tutti che sensazioni regala viaggiare in moto e quanto sia bello, in primo luogo non mi sembrerebbe assolutamente corretto privare un figlio di tali emozioni ed in secondo luogo sono convinto che al massimo potrei ritardare il momento in cui salirà su un mezzo a due ruote.
Io personalmente cercherei di metterlo su una moto il prima possibile e nelle maggiori condizioni di sicurezza possibili perché, diciamoci la verità, un ragazzino che comincia a prendere dimestichezza con le dinamiche di un mezzo complesso come una motocicletta a 6 anni ha modo di imparare molto meglio di quanto ho potuto fare io cominciando a 25. Io forse non sono molto portato, cammino abbastanza bene per strada ma sono convinto di essermi "bruciato", soprattutto vedendo mio fratello che ha cominciato ad andare in moto a 16 anni e non ha mai smesso.. la differenza di sensibilità è imbarazzante e non è solo legata all'esperienza ma anche al fatto che certe cose si sviluppano al meglio solo quando si è più giovani e più tempo passa e più diventa difficile.
Una motoretta che raggiunge in fondo al rettilineo di una pista da kart 40-50km/h, pesa 40kg ed è guidata da un ragazzino avvolto in una tuta di pelle e casco integrale è, credo, molto più sicura di un 50ino portato da un 14enne (ma pure 18enne) in tshirt e casco jet in mezzo al traffico di una città o sulle nostre strade piene zeppe di pericoli.
La speranza è che un mio eventuale figlio, quando raggiungerà l'età per viaggiare in mezzo al traffico abbia con se un bagaglio di esperienza e abilità tale da farlo viaggiare in maggiore sicurezza, e non solo. Probabilmente se avrà girato per 5-8-10 anni in pista avrà fatto qualche scivolone e saprà che l'asfalto e duro e fa male, avrà sviluppato una cultura per le protezioni (io ti posso pure fare una testa tanto sull'utilità delle protezioni, ma se l'asfalto lo tocchi in magliettina non ci esci più, in caso contrario ci sarà sempre l'occasione in cui dici "che palle la tuta, oggi faccio senza"), avrà capito che bastano 40km/h per farsi male e che ci sono situazioni in cui si può correre e situazioni in cui non è proprio il caso.
Certo, purtroppo è uno scambio di sicurezza... sto accettando la possibilità che un eventuale figlio possa farsi male da piccolo per una maggiore sicurezza futura, quando il ragazzo camminerà in mezzo alla strada, magari con una moto da 200cv e che pesa 200kg. Il punto è che trovo, se le cose son fatte con criterio, lo scambio piuttosto conveniente. La tragedia è sempre dietro l'angolo e può capitare sempre a chiunque in qualsiasi condizione, ma secondo me girare su un circuito chiuso, preventivamente approvato dal sottoscritto e dotato di conseguenza di misure di sicurezza dignitose, con tutte le protezioni del caso, con mezzi dalle prestazioni non troppo elevate, con la costante supervisione di adulti pronti ad interrompere il giro in caso di pericoli e prestare soccorso/chiamare aiuti nel caso di incidente è un rischio accettabile per quelli che sono i ritorni nel futuro e quella che può essere la felicità di un figlio.
Trovo questo intervento molto pacato ed intelligente, che non significa asettico o privo di passione.
E' bello leggere cose così. Mi adotti?