Nell' articolo scorso vi avevo anticipato che avrei rinforzato il telaio della mia baby Ducati per ovviare ai problemi riscontrati da un amico (e compagno di piazzale).
Giusto per rinfrescare la memoria... Si era piegato uno dei due tubi che compongono il forcellone posteriore, esattamente quello del lato catena.
Mettendo successivamente il telaio nudo su un piano di riscontro (un tavolo va benissimo) ci siamo accorti che il punto esatto in cui il tubo ha ceduto è questo:
Riportato a pari il tubo difettoso (utilizzando una leva ed un martello molto pesante) possiamo dedicarci ai rinforzi da applicare sul telaio.
Non esiste un solo metodo per dare più vigore al nostro amico telaio... si può procedere nei più svariati modi, io riporto semplicemente il mio... che ad oggi ho già avuto modo di testare e posso garantirvi che:
“non sarà il più bello, non sarà il più semplice, non sarà il più leggero... però funziona!”
Ok, veniamo al sodo.
Ho appoggiato il mio bel telaio sul tavolo da officina e mi sono posto la prima domanda... come diavolo faccio a rinforzarlo?
Il modo più veloce per rinforzare una struttura (a scuola me lo hanno ripetuto
fino alla nausea) è suddividerla in triangoli rendendola indeformabile...
Mi son detto : “bella lì !!! due tubetti e sono a cavallo !!!” “vuoi dire che ho trovato finalmente una cosa utile in tutto quello che mi hanno detto a scuola?”
Prendo il metro, misuro la distanza tra il forcellone ed il telaietto reggisella , cerco e trovo il tubo, mi preparo a segare e...
mi viene un dubbio atroce...
Dove diavolaccio passa la catena? Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
A telaio nudo è praticamente impossibile determinare con esattezza il punto in cui il forcellone si interseca con la catena...
quindi, muto e rassegnato, mi tocca rimontare il motore e la ruota dietro e
mettere esattamente in asse la catena.
Fortunatamente l’operazione sono si e no 5 viti a brugola e 2 dadi e si risolve in cinque minuti.
Ok, ora ho la catena in tensione quindi vado a posizionare il tubo tra il dado che stringe la ruota dietro e il punto di incrocio tra catena e forcellone, creando il triangolo di rinforzo “forcellone-tubo appena messo-telaietto reggisella”... ho finito?
Qui ci sono due strade... se vi comprate una falsamaglia, uno smagliacatena e vi sta bene dover aprire ogni volta la catena per toglierla (perché quest’ultima resta intrappolata nel triangolo)... allora la risposta è si.
Rinforzate nello stesso modo anche l’altro lato ed avete finito.
Se invece (come me) non volete rompervi le scatole e imbrattarvi le mani di grasso ogni volta che smontate la minimoto (io tutte le volte che la uso)... non abbiamo finito, anzi, dobbiamo proprio cambiare rotta.
L’unica soluzione che mi è parsa accettabile in termini di resistenza e che mi permettesse allo stesso tempo di mantenere la comodità della catena tutta esterna è questa:
Un tubo di rinforzo saldato sotto a quello originale.
Dato che il tubo originale non è diritto ma ha una piega circa a metà, ho optato per piegare quello applicato ad una altezza diversa, in modo da non sovrapporre le due pieghe.
Ho poi applicato una X di rinforzo per limitare le torsioni laterali; a moto montata questa X si trova tra la ruota ed il filtro dell’aria.
Ho ripassato anche tutte le saldature originali (di scarsa qualità) per evitare futuri cedimenti.
Qualche altra vista:
E per finire una bella spruzzata di nero opaco, in perfetto stile racing!
La minimoto con queste modifiche risulta anche più rigida e reattiva e, ad oggi, non mi ha dato nessun problema.
Buon lavoro!!! K_Potter