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Vietato vietare. Troppa burocrazia [omologazione accessori]
15102444
15102444 Inviato: 26 Ago 2014 8:30
Oggetto: Vietato vietare. Troppa burocrazia [omologazione accessori]
 

Lo spunto di questo messaggio mi è venuto leggendo di un viaggio di 5 anni intorno al mondo di un argentino e una tedesca con due Yamaha 125.
Link a pagina di Re-moto.com
Il viaggio si è svolto in sudamerica, in Europa, in Asia e in Australia. Esclusi molti paesi importanti come la Russia e la Cina. MI sono chiesto il perchè, e la risposta che mi sono dato è che per entrare in certi paesi occorre passare un'infinità di ostacoli burocratici.
La burocrazia è la vera nemica d tutti, in Italia dei motociclisti in particolare. Per modificare anche semplici dettagli della propria moto come gli specchietti bisogna dimostrare che quelli che si montano sono omologati, cioè approvati dalla nostra burocrazia, a cui il fabbricante deve dimostrare che corrispondono alla normativa.
Sta qui la chiave di tutto. Per la nostra burocrazia è tutto proibito salvo quello che è espressamente approvato (cioè omologato), mentre la logica e una situazione di libertà vorrebbero che fosse il contrario: è tutto approvato salvo quello che è proibito dalla normativa vigente. Il risultato è che in Italia è praticamente impossibile montare qualche accessorio diverso da quelli di fabbrica, pena pesanti multe o il sequestro della moto.
Vediamo tuttii giorni veicoli stravaganti provenienti dalla Germania che in Italia non potrebbero circolare. Ma sono omologati dalla TÜV tedesca, che è molto più tollerante e rapida nelle procedure, limitandosi a verificare che quegli accrocchi non sono manifestamente pericolosi.

Ora io credo che in uno Statolibero tocchi allo Stato dimostrare che le nostre modifiche sono manifestamente pericolose o contrarie alla normativa. Per esempio, la normativa fissa delle dimensioni minime degli specchietti o una rumorosità massima degli scarichi. Che bisogno ci deve essere di farli omologare ? Se il nostro scarico è troppo rumoroso a giudizio dell'agente che ci controlla, dovrebbe bastare un confronto con il Codice o una verifica (gratuita) in un'officina autorizzata per verificarlo.
Perchè dobbiamo montare scarichi omologati ? Perchè dobbiamo essere schiavi della burocrazia, il cui scopo principale è di mantenere il proprio potere sui cittadini ?
Spero che nasca un movimento di opinione che si proponga di opporsi agli eccessi della normativa e delle burocrazia, al motto Vietato Vietare che riassume bene la sua filosofia.
 
15102539
15102539 Inviato: 26 Ago 2014 9:45
 

Bello il motto... Effettivamente hai ragione, c'è troppa burocrazia, andrebbe snellita.
Siamo uno Stato libero? Mmh... Avrei da ridire ma non è questo il contesto.
Sai cosa mi ha detto qualcuno a riguardo? Negli anni '70 c'erano poche leggi e tanto buon senso oggi invece ci sono troppe leggi e poco buon senso
Da buon intenditor... doppio_lamp_naked.gif
 
15102569
15102569 Inviato: 26 Ago 2014 10:19
 

Le omologazioni non sono una caratteristica tutta italiana: derivano da direttive europee a cui anche la Germania deve sottostare. L'omologazione di una determinata componente serve per certificare che quest'ultima rispetti determinati requisiti e nasce come forma di tutela nei confronti dell'utente finale: acquistando uno scarico omologato si ha quindi la garanzia che questo rispetti determinate caratteristiche imposte dalle leggi vigenti senza effettuare costosi test a carico dell'acquirente.

gatobrujo ha scritto:
Per la nostra burocrazia è tutto proibito salvo quello che è espressamente approvato (cioè omologato), mentre la logica e una situazione di libertà vorrebbero che fosse il contrario: è tutto approvato salvo quello che è proibito dalla normativa vigente.

E' così almeno in ogni parte d'Europa: non puoi montare una componente che non sia stata preventivamente verificata e i dispositivi di equipaggiamento quali terminali di scarico, frecce, specchietti devono avere le medesime caratteristiche in Italia così come in Germania o in Francia.
 
15102573
15102573 Inviato: 26 Ago 2014 10:23
 

Ti diro' che a me parlare di liberta' con toni impegnativi quando si parla di specchi e scarichi sembra assolutamente esagerato.
Secondo te, se montiamo uno scarico aperto, perche' e' l'unica ragione per cambiare scarico, ammettiamolo, passeremmo al nostro TUV per farlo verificare a nostre spese?
Neanche morti nel 99% dei casi.
E se lo bocciassero, lo toglieremmo?
Vedi sopra.
E specchietti come francobolli, eccetera eccetera.
Pregi e difetti siamo fatti cosi'.
Oltre a questo, parlando seriamente, io dei trabiccoli come I trike costruiti sotto casa mi fido fino ad un certo punto, cosi' come di modifiche importanti ad elementi strutturali, quindi preferisco che sbraghino I maroni per delle pippe che permettano al re del trapano di farsi l'Harley con la targa in basso a destra e il tachimetro appena davanti al ginocchio sinistro.
Poi che la visita di controllo debba essere gratuita non mi sembra ne' giusto ne' applicabile.
 
15102837
15102837 Inviato: 26 Ago 2014 13:53
 

davidsnow ha scritto:
Le omologazioni non sono una caratteristica tutta italiana: derivano da direttive europee a cui anche la Germania deve sottostare. L'omologazione di una determinata componente serve per certificare che quest'ultima rispetti determinati requisiti e nasce come forma di tutela nei confronti dell'utente finale: acquistando uno scarico omologato si ha quindi la garanzia che questo rispetti determinate caratteristiche imposte dalle leggi vigenti senza effettuare costosi test a carico dell'acquirente.

E' così almeno in ogni parte d'Europa: non puoi montare una componente che non sia stata preventivamente verificata e i dispositivi di equipaggiamento quali terminali di scarico, frecce, specchietti devono avere le medesime caratteristiche in Italia così come in Germania o in Francia.

Per essere esatti, gli accessori dovrebbero soddisfare certe limitazioni. Uno specchietto non dovrebbe avere certe misure minime, ma potrebbe anche essere grande il doppio. Uno scarico non deve superare una certa rumorosità ma potrebbe anche essere più silenzioso. La normativa dovrebbe fissare solo dei limiti di accettabilità.
E' chiaro che se un dispositivo è omologato è perchè rispetta queste limitazioni, e questo è stato certificato da un ente preposto, con un bollo sul dispositivo. Questa è una garanzia per chi lo compra.
Il problema nasce se voglio montare sulla mia moto degli specchietti non omologati, (perchè il fabbricante non li ha fatti omologare o perchè comunque non rispondono ai limiti della normativa).

Comunque mi sono informato e proprio su Tingavert a proposito di specchietti ho trovato un topic che spiega meglio la cosa: "Omologazione" accessori omologati: iniziative
Lì c'è la risposta della Rizoma a un lettore:

Citazione:
l’articolo 78 Codice della strada (C.d.S.). prevede che i “veicoli a motore ed i loro rimorchi devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici della Direzione generale della M.C.T.C. quando siano apportate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali, ovvero ai dispositivi d'equipaggiamento indicati negli articoli 71 e 72”, tra i quali sono ricompresi i retrovisori.

Se ci limitassimo al testo di detta previsione, effettivamente risulterebbe che per il cambio dei retrovisori, l’interessato dovrebbe recarsi all’ufficio della M.C.T.C. per sottoporli a visita e prova. Bisogna, però, specificare che l’articolo 78 di cui sopra, deve essere interpretato in combinato disposto con l’art. 236 della relativa norma di attuazione che elenca dettagliatamente tutte le modifiche degli elementi che richiedono il controllo presso l’ufficio della M.C.T.C., che sono: la massa complessiva massima; la massa massima rimorchiabile; le masse massime sugli assi; il numero di assi; gli interassi; le carreggiate; gli sbalzi; il telaio anche se realizzato con una struttura portante o equivalente; l'impianto frenante o i suo elementi costitutivi; la potenza massima del motore, senza, dunque, ricomprendere i retrovisori.

Per l’appunto, come da elenco dell’art. 236, il cambio dei retrovisori non implica la necessità di far controllare il proprio motociclo dall’ufficio M.C.T.C. essendo sufficiente l’omologazione concessa dal competente ufficio, in accordo alle direttive europee.


Visto questo mi ritengo soddisfatto. Gli specchietti basta che siano omologati, e così tutto quello che non rientra nell'art. 236 della norma di attuazione: per es. gli scarichi però dovrebbero essere omologati proprio per il nostro modello di moto, perchè funzionano in modo diverso a seconda di quello.
Questo vale anche per le modifiche al motore che non ne aumentino la potenza massima (perchè l'impianto frenante è progettato per quella), ma apparentemente si possono modificare i carburatori o l'impianto di iniezione, purché non aumentino la potenza. Apparentemente anche le luci di direzione, purché le nuove siano di tipo omologato; il colore della carrozzeria, la posizione della targa purchè rispetti il codice, etc.
Insomma tutto quello che non c'è scritto sul libretto.
Poi capita sempre il carabiniere poco esperto e di cattivo umore...
 
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