FalcoStellare ha scritto:
Se non riesci a vedere cosa c'è "dopo", devi devi DEVI rallentare, punto e basta. Ma rallentare sul serio. Così se dopo trovi la fila ferma, o l'incidente appena avvenuto, o l'ufo atterrato due secondi fa, puoi aumentare di centomila volte le tue possibilità di evitare il disastro.
Lo so che questa mia concezione del guidare vi risulterà antipatica, ma io la penso così, e mi comporto di conseguenza ogni volta che guido. E' ovvio che a certe situazioni estreme è impossibile rimediare, ma almeno ci si risparmiano tanti guai che alla fine sono solo guai che ci si è procurati da soli. Affidarsi al fattore C è da stupidi.
Cervello prima, acceleratore poi.
Condivido totalmente. D'altronde non penso che si vada in moto per mettersi in difficoltà e vedere come si reagisce... O almeno voglio sperarlo.
Però capita spesso che ti trovi gente che ti passa ad un cm, magari in direzione opposta, come se dovesse fare il tempone per partire in prima fila. In questi casi capisco (fino ad un certo punto, perché generalizzare non è mai un bene) chi poi pensa che siamo dei pericoli. Personalmente preferisco godermi la moto e godermela non significa fare manovre estreme, ma divertirmi non implica il rinunciare alla sicurezza.
Proprio il discorso della distanza da chi ti precede mi fa venire in mente un episodio accorso a fine gennaio di quest'anno: tamponamento macchina/moto/moto, la macchina in cima, con quello in mezzo che ha avuto la peggio (e la moto adesso se la sogna). Aveva anche la moglie come passeggera ma lei ne era uscita "solo" gravemente ferita.
Per me cose del genere sono pura incoscienza indipendentemente dalla dinamica reale, bastava vedere le moto per capire che si può imprecare quanto si vuole contro "l'automobilista stolto", ma per arrivare a quella situazione l'80% della responsabilità è di chi arriva dietro. E quando capita il mio primo commento è sempre: "Per fortuna non c'è di mezzo qualcun altro".
Dispiace ma fino ad un certo punto, anche se mi rendo conto che è un modo di pensare un po' estremo (e sicuramente controcorrente).