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in pista meglio un 10W50 o un 10W60?
11383724
11383724 Inviato: 15 Feb 2011 18:22
 



adesso rimescolo le carte a tutti quanti......

gli olii eccessivamente duri o densi (leggasi 50 e 60) vanno bene per chi ha un utilizzo esclusivamente nel traffico cittadino e nel periodo estivo del sud italia, condizione in cui il riscaldamento è maggiore rispetto a tutte le altre situazioni (motore costantemente a 105°).

questi olii permetterebbero in quelle situazioni di lasciare un residuo di viscosita decente anche in quelle condizioni.

in un motore ch egira alto e che viaggia a una velocità relativa rispetto all'aria abbastanza alta il problema raffreddamento viene meno (molti "pilotoni" con il radiatore aggiuntivo infatti lo tappano con lo scotch), quindi l'olio in realtà lavora meglio riuscendio a smaltire il calore in maniera soddisfacente durante la corsa.

in questo caso è possibile mantenere un olio meno viscoso e piu performante in termini di potenza assorbita, senza compromettere minimamente la lubrificazione.

per di piu. un olio molto denso in un motore che gira forte e con una temperatura relativamente bassa (80-85°) non permette alla pompa di far avere una pressione sufficiente all'olio e quindi la circolazione viene leggermente compromessa.

non si deve infatti dimenticare che la pressione dell'olio è necessaria per mantenere la portata giusta di olio alle bronzine e di raffreddameno sotto i pistoni.

alcuni motori in configurazione racing girano anche col 5w-30
 
11384390
11384390 Inviato: 15 Feb 2011 19:58
 

ho capito, allora come mi spieghi che per prendere una marca di riferimento come bardahl, il suo prodotto top di gamma cioè l'xt4-c60 viene venduto solo in gradazione 10W60?!?...da quello che dici te dovrebbe essere l'opposto o quanto meno avere a disposizione altre gradazioni...
 
11384468
11384468 Inviato: 15 Feb 2011 20:11
 

Non mi pare che gli altri olii C60 abbiano tutte queste caratteristiche in meno.
 
11384520
11384520 Inviato: 15 Feb 2011 20:19
 

non c'entra, il discorso è se un prodotto di alta gamma viene prodotto con quella gradazione, perchè per l'uso in circuito si consiglia l'esatto opposto?!?
 
11384525
11384525 Inviato: 15 Feb 2011 20:19
 

è come se ti vendo una ferrari e ti consiglio ti farci delle carraie in mezzo ai boschi...
 
11384624
11384624 Inviato: 15 Feb 2011 20:32
 

Un momento.

Non si sta sconsigliando l'uso del 10W60 a priori.

Si sta sconsigliando l'uso del 10W60 sulla R1 del 2008 per un uso in pista amatoriale o saltuario.

Se avessi un supermono sicuramente sarebbe stato un altro discorso.

Stessa cosa per un bicilindrico di grossa cubatura.
 
11385508
11385508 Inviato: 15 Feb 2011 22:24
 

non posso fare a meno di quotare e straquotare alexss, perchè da il punto di vista giusto come approccio per affrontare la scelta dell'olio.
Un top di gamma, per una azienda non significa che lo si deve usare nella moto di Valentino Rossi, ma è semplicemente il risultato di una ricerca che realizza un prodotto con + caratteristiche rispetto ai prodotti di fascia + bassa, quello che confonde in questo caso, è la posizione gerarchica di un prodotto omnifunzionale, mentre, specie per la pista occorrono prodotti con caratteristiche specialistiche e quasi sempre dedicati.
Il 10W60 è un lubrificante che, specifica la scheda, mantiene un'ottimo film lubrificante a temperature estreme, che vuol dire estreme? non è un motore che gira a 12000giri e a 250 all'ora, ma un motore che gira magari a 9000giri e 60 all'ora come potrebbe essere una Parigi-Dakar.
 
11385577
11385577 Inviato: 15 Feb 2011 22:34
 

infatti il cambio diventa duro e si impunta soprattutto in città quando sei fermo nel traffico col motore del millone acceso!

questo comportamento significa che l'olio si è liquefatto molto e h aperso un pò di potere lubrificante, ma appena vai a prendere un pò di velocità la temperatura si riabbassa e tutto torna come prima.

in quel caso anceh io ho montato olii 15w-50, però era perchè ne sentivo il bisogno e me ne accorgevo della mecessità di un olio piu stabile alle alte temperature.

in pista (quelle vere, dove ci sono anche certe velocità relative) è molto piu facile tenere sotto controllo la temperatura e quindi poter usare un olio meno denso , guadagnando cv , raffreddando meglio il motore e spendendo generalmente anche meno.

la stori adei radiatori tappati sgnifica che tanti pensano ceh il motore in pist asi riscaldi chissà quanto e comprano radiatori aggiuntivi, tranne poi ritrovarsi a dover tappare il tutto con lo scotch per mantenere le tempreature sugli 80° e non farle abbassare troppo.....

morale della favola, il motore in pist anon è così caldo come si crede!
 
11385828
11385828 Inviato: 15 Feb 2011 23:20
 

Chiaramente montare un radiatore maggiorato su una moto originale non trova fondamento.

Di solito li si monta nel contesto di preparazioni dove si aumentano rapporto di compressione, portata di benzina e aria, aumento dei regimi di rotazione.

Tutte cose che aumentano la produzione di calore da parte del motore.
 
11385883
11385883 Inviato: 15 Feb 2011 23:34
 

vaglielo a spiegare a tanti che hanno solo montato la marmitta e i filtri aria! ci vuol eben altro per rendere necessario un radiatore maggiorto
 
11387260
11387260 Inviato: 16 Feb 2011 12:20
 

ok adesso ho capito, ma mi viene da porvi una domanda per chiarirmi completamente le idee...ok e ovvio che se si ha la possibilità (come in un circuito) di raffreddare adeguatamente, le temperature sono inferiori piuttosto che girare in città o comunque in tutte quelle situazioni dove il calore prodotto dal motore non si riesce a smaltirlo sufficientemente attraverso il sistema di raffreddamento, ma c'è anche da tener presente che in città o in strada comunque i regimi di rotazione sono "bassi" e per un periodo relativamente breve, mentre in pista si gira su regimi che salvo in alcune curve (quindi questione di poche secondi) sono sempre al limite e anche per periodi più lunghi (ad esempio il rettilineo del mugello per non citare mille altre situazioni) quindi le sollecitazioni e l'usura meccanica sono tutt'altre...come si ragiona in questo caso?

Ultima modifica di tamboR1 il 16 Feb 2011 13:32, modificato 1 volta in totale
 
11387498
11387498 Inviato: 16 Feb 2011 13:20
 

tamboR1 ha scritto:
ok adesso ho capito, ma mi viene da porvi una domanda per chiarirmi completamente le idee...ok e ovvio che se si ha la possibilità (come in un circuito) di raffreddare adeguatamente le temperature sono inferiori piuttosto che girare in città o comunque in tutte quelle situazioni dove il calore prodotto dal motore non si riesce a smaltirlo sufficientemente attraverso il sistema di raffreddamento, ma c'è anche da tener presente che in città o in strada comunque i regimi di rotazione sono "bassi" e per un periodo relativamente breve, mentre in pista si gira su regimi che salvo in alcune curve (quindi questione di poche secondi) sono sempre al limite quindi le sollecitazioni e l'usura meccanica sono tutt'altre...come si ragiona in questo caso?
[img]

[/img] io ho preso bardahl xtc c60 10w50 per il prezzo abbordabile (circa 15 euro e non 30 )e poi appunto perche a parità di temperatura sceglierei un olio 50 anziche 40 per i regimi in pista,quindi quoto il ragionamento fatto da tambo,poi magari corregetemi
 
11387644
11387644 Inviato: 16 Feb 2011 13:51
 

tamboR1 ha scritto:
ok adesso ho capito, ma mi viene da porvi una domanda per chiarirmi completamente le idee...ok e ovvio che se si ha la possibilità (come in un circuito) di raffreddare adeguatamente, le temperature sono inferiori piuttosto che girare in città o comunque in tutte quelle situazioni dove il calore prodotto dal motore non si riesce a smaltirlo sufficientemente attraverso il sistema di raffreddamento, ma c'è anche da tener presente che in città o in strada comunque i regimi di rotazione sono "bassi" e per un periodo relativamente breve, mentre in pista si gira su regimi che salvo in alcune curve (quindi questione di poche secondi) sono sempre al limite e anche per periodi più lunghi (ad esempio il rettilineo del mugello per non citare mille altre situazioni) quindi le sollecitazioni e l'usura meccanica sono tutt'altre...come si ragiona in questo caso?


secondo me in pista il motore non sta cosi spesso al limitatore dato che in curva sei circa al 50% del range di giri... e le curve son piu numerose dei rettilinei 0509_up.gif
 
11388540
11388540 Inviato: 16 Feb 2011 16:15
 

infatti xt-4 c60 racing in gradazione 10W60 è fatto per andare forte nel traffico d'estate con temperatura a 100 gradi a 2000 giri, non per stressare il motore in pista in continui su e giù di giri a 250 all'ora con l'olio a 80 gradi. Mi pare ovvio.
Ma per favore...... 0509_mitra.gif
 
11388562
11388562 Inviato: 16 Feb 2011 16:18
 

johnny17 ha scritto:


secondo me in pista il motore non sta cosi spesso al limitatore dato che in curva sei circa al 50% del range di giri... e le curve son piu numerose dei rettilinei 0509_up.gif



beh cosa centra non stiamo parlando se in pista ci sono più curve o meno, ma di come è sollecitato il motore, con questo vuoi dire che in strada è più sollecitato?...il discorso riguarda la gradazione di olio preferibile per girare in pista
 
11404639
11404639 Inviato: 19 Feb 2011 15:31
 

tamboR1 ha scritto:
ok adesso ho capito, ma mi viene da porvi una domanda per chiarirmi completamente le idee...ok e ovvio che se si ha la possibilità (come in un circuito) di raffreddare adeguatamente, le temperature sono inferiori piuttosto che girare in città o comunque in tutte quelle situazioni dove il calore prodotto dal motore non si riesce a smaltirlo sufficientemente attraverso il sistema di raffreddamento, ma c'è anche da tener presente che in città o in strada comunque i regimi di rotazione sono "bassi" e per un periodo relativamente breve, mentre in pista si gira su regimi che salvo in alcune curve (quindi questione di poche secondi) sono sempre al limite e anche per periodi più lunghi (ad esempio il rettilineo del mugello per non citare mille altre situazioni) quindi le sollecitazioni e l'usura meccanica sono tutt'altre...come si ragiona in questo caso?



quella condizione l'hanno gia tenuta in considerazione i progettisti nel dimensionamento della pompa dell'olio e nella scelta della viscosità giusta dell'olio da mettere.........

non ti devi scervellare, ci devi mettere l'olio della gradazione termica che ti dice la casa, semplice!
 
11404769
11404769 Inviato: 19 Feb 2011 16:19
 

alexss ha scritto:



quella condizione l'hanno gia tenuta in considerazione i progettisti nel dimensionamento della pompa dell'olio e nella scelta della viscosità giusta dell'olio da mettere.........

non ti devi scervellare, ci devi mettere l'olio della gradazione termica che ti dice la casa, semplice!
questa cosa dell'olio consigliato l ho sentita piu volte e non ne capisco tanto il significato.il manuale di manuten.della mia r6 dice che l'olio consigliato debba essere api,poi da una tabella con i valori sae da optare in base alla temperatura.quindi la domanda è sono io che non so leggere bene cosa vuole dirmi il manuale o la scelta dei valori sae si fanno in base alla temperatura di utilizzo(e quindi per pista si aumenta fino ad un 10w50)?ditemi se interpreto bene perché ripeto il manuale nn mi dice (per es.)metti api 10w40 o quel che sia. grazie per eventuali chiarimenti
 
11404882
11404882 Inviato: 19 Feb 2011 17:13
 

ciao a tutti
girando su internet ho trovato questo!
penso può esserci utile!


Caratteristiche dei lubrificanti

Come summenzionato, un buon olio non può limitarsi a lubrificare bene ma deve anche essere in grado di proteggere dalla formazione di morchie, lacche e ruggini, ridurre l’usura delle parti in movimento, aiutare a smaltire il calore, prevenire il deposito di eventuali sporcizie non solubili nell’olio stesso e mantenerle in sospensione trasportandole verso un filtro che le tratterà, neutralizzare gli acidi che si formano in seguito alla combustione del carburante nelle camere di scoppio, proteggere dalla corrosione operata da qualche agente formatosi o infiltratosi, ed altro ancora.

Questi compiti importantissimi possono essere svolti bene solo da eccellenti oli sintetici composti miscelando alle basi numerosi agenti inibitori.

Un inibitore è un additivo, cioè una sostanza aggiunta in piccole proporzioni, in grado di bloccare processi chimici che potrebbero alterare le caratteristiche del prodotto. Nel caso dei lubrificanti, quindi, gli inibitori prevengono o ritardano alterazioni che potrebbero condurre a rapido degrado il lubrificante e causare danni al sistema che lo ospita.

La caratteristica piú importante di un olio, spesso l’unica riportata sull’etichetta del prodotto, è la viscosità. Indica in termini generali l’abilità del fluido allo scorrimento, all’efflusso.
Viscosità

È una proprietà dei fluidi e descrive l’indice di scorrimento o, similmente, la resistenza allo scorrimento. Spesso viene detta impropriamente densità, ma si tratta di cosa ben diversa fisicamente parlando. Può essere misurata lasciando cadere una sferetta d’acciaio in un recipiente colmo e misurando il tempo di discesa: fluidi piú viscosi comportano tempi maggiori. Misure piú rigorose sono eseguite con viscosimetri industriali Engler (in Europa) o Saybolt (in America) a particolari temperature standard di prova.







Oli di viscosità diversa colano con velocità diversa su una stessa superficie


Gli oli hanno in generale diverse viscosità secondo le specifiche che debbono soddisfare: alcuni devono fluire velocemente (à bassa viscosità) per raggiungere il piú in fretta possibile le zone che abbisognano di lubrificazione non appena il motore viene avviato, altri devono invece formare un denso velo per offrire la massima protezione allo sfregamento (à alta viscosità). Come vedremo piú avanti è oggi possibile realizzare oli che rispondono ad entrambi i requisiti giocando sulle temperature di esercizio (oli multigrado).











Gli oli hanno in generale diverse viscosità secondo le specifiche che debbono soddisfare: alcuni devono fluire velocemente (à bassa viscosità) per raggiungere il piú in fretta possibile le zone che abbisognano di lubrificazione non appena il motore viene avviato, altri devono invece formare un denso velo per offrire la massima protezione allo sfregamento (à alta viscosità). Come vedremo piú avanti è oggi possibile realizzare oli che rispondono ad entrambi i requisiti giocando sulle temperature di esercizio (oli multigrado).

La viscosità è funzione della temperatura: alte temperature rendono l’olio piú liquido e quindi la viscosità diminuisce (è inversamente proporzionale alla temperatura negli oli convenzionali).

Ciò comporta uno sgradito effetto: l’assottigliamento del velo d’olio che se dovesse rompersi causerebbe gravi danni dovuti al diretto contatto tra le parti metalliche in movimento e loro conseguente usura, surriscaldamento e grippaggio.
Indice di viscosità (VI)

La funzione di proporzionalità temperatura/viscosità dipende dal tipo d’olio. Il grado con cui la viscosità varia al variare della temperatura è allora un’importante indice, caratteristico d’un certo olio: prende il nome d’indice di viscosità e viene indicato con la sigla VI.

Piú VI è grande, minore è la dipendenza della viscosità dalla temperatura.

In altre parole gli oli con alto VI sono piú stabili e risentono meno delle variazioni di temperatura.

Ad esempio, un olio 95 VI è viscoso alle basse temperature e fluido a quelle alte, mentre un 140 VI non varia sensibilmente.

Scegliere la corretta viscosità in base al range di temperature d’utilizzo è importante. L’olio deve fornire adeguata lubrificazione in qualsiasi momento, senza divenire né troppo fluido né troppo denso.

Viscosità inadeguate possono provocare molti problemi, tra cui:

se troppo denso

*

surriscaldamento causato dall’eccessivo attrito dell’olio
*

inabilità dell’olio a raggiungere con sufficiente rapidità le parti da lubrificare subito, es. durante l’avviamento a freddo di un motore

se troppo fluido

*

inadeguata lubrificazione alle alte temperature e/o alle alte pressioni e conseguente rottura del velo d’olio

Classificazione della viscosità

Esistono due principali standard di classificazione: quello SAE (Society of Automotive Engineers) e quello ISO (International of Standard Organization). La classificazione SAE è usata prevalentemente nel campo dell’autotrazione (auto, camion, mezzi agricoli, ecc.); quella ISO come di consueto principalmente nell’industria.

Esistono undici gradazioni SAE (vedi appendice) per gli oli motore e vengono indicate con un numero che rappresenta la viscosità alla temperatura standard di riferimento; gli oli multigrado, che esamineremo piú avanti, hanno una doppia indicazione in quanto si comportano diversamente al variare della temperatura. L’indicazione è seguita, nel caso degli oli monogrado, dalla lettera W iniziale della parola Winter (= inverno, in inglese) e specifica gradazione a freddo (-17.8° C); nel caso degli oli multigrado si fa seguire alla lettera W un secondo numero che indica la viscosità a caldo (98.8° C).

Esempi: SAE 10W è un olio monogrado, SAE 5W40 è un olio multigrado.
Carbonizzazione

Accumulo indesiderato di particelle di carboniose (carbon coke).

Nei motori a combustione interna è spesso dovuto al contatto del lubrificante con parti calde localizzate in qualche punto del sistema da lubrificare, soprattutto in presenza di scarsa portata d’olio che, quindi, non riesce a smaltire il calore in eccesso.

Un buon olio lubrificante deve formare la minor quantità possibile di particelle carboniose e ceneri anche al contatto con parti molto calde; i test normalmente effettuati (secondo metodologia Ramsbotton) prevedono la completa combustione di un campione di olio a 550° C e la successiva pesatura dei residui formatisi.
Altre proprietà

Ulteriori proprietà dei lubrificanti sono la protezione dalla corrosione, la resistenza alla produzione di morchie e di acidi, all’ossidabilità, all’infiammabilità, all’ossidazione, alla produzione di schiume, al congelamento ed altro. Hanno tutte notevole importanza e contraddistinguono un buon olio da uno mediocre.
Classificazione delle proprietà

Abbiamo visto sopra che la viscosità, forse la piú importante delle proprietà di un olio, viene classificata tramite gli standard SAE ed ISO. Le altre lo sono tramite le gradazioni API, CCMC, MIL ed altre. In particolare, l’API (American Petroleum Institute) indica le caratteristiche dell’olio secondo questo schema (vedasi appendice):

· S + una lettera per gli oli adatti ai motori a benzina

· C + una lettera per gli oli adatti ai motori diesel

Gli oli dalle migliori caratteristiche sono indicati dalle lettere avanzate: oggi si è arrivati alla J per gli oli adatti ai motori a benzina, alla G per quelli diesel; nei motori moderni dovrebbero essere impiegati solo oli CF/SH e CG/SJ.
Oli monogrado e multigrado

L’olio normale, come abbiamo visto poc’anzi, ha viscosità inversamente proporzionale alla temperatura: a freddo è denso, a caldo è fluido. La variazione della viscosità al variare della temperatura è una funzione molto complessa, caratteristica di ogni olio, e l’indice di viscosità VI ne è solo una classificazione grossolana. Gli oli che seguono questo comportamento sono detti monogrado.

Nell’uso, però, sarebbero preferibili oli che si comportano in modo opposto: fluidi a freddo e densi a caldo. Questo perché a motore freddo è indispensabile che l’olio raggiunga il piú in fretta possibile tutte le zone che necessitano di lubrificazione e che potrebbero essersi ‘asciugate’ in seguito all’inattività del motore e del pompaggio forzato; nei primi istanti di funzionamento sarebbe auspicabile la massima fluidità dell’olio che consentirebbe un quasi istantaneo scorrimento attraverso le sottili tubazioni (bassa viscosità à fluidità) evitando cosí che le parti lontane dalla pompa di lubrificazione abbiano a lavorare a secco anche solo per poco.

Viceversa sarebbe inutile disporre di un olio denso e prestazionale perché la prima sarebbe come appena visto controproducente, la seconda inutile in quanto a freddo i motori non devono mai essere sollecitati troppo perché i materiali con cui sono costruiti hanno coefficienti di dilatazione differenti e quindi a temperature diverse da quelle di regime ci sono giochi e tolleranze inadatti all’uso estremo.

A motore caldo, invece, non vi è piú bisogno di olio fluido: tutte le parti sono ormai ben lubrificate. Serve viceversa olio denso in grado di offrire tutte quelle caratteristiche ampiamente descritte prima che garantiscono la massima efficienza del motore anche a pieno regime per lunghi periodi. Gli oli che si comportano in questo modo sono detti multigrado e hanno una doppia indicazione di viscosità, es. SAE 10W40, dove il primo valore indica la viscosità a freddo (17.8° C), il secondo a caldo (98.8° C).

Non si comportano quindi come i monogrado, bensí proprio all’opposto. Sono piú costosi rispetto a quelli tradizionali.

Gli oli multigrado sono i lubrificanti ideali per i motori automobilistici, mentre quelli monogrado lo sono nella lubrificazione di scatole ingranaggi, cambi, differenziali, ecc.
 
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