dieffe79 ha scritto:
1- Downsizing motori: quasi tutte le case si stanno orientando nell’inserire in produzione modelli con cilindrata intorno ai 3/400cc, perlopiù naked ma non mancano le alternative. Strano a dirsi ma mi sembra il settore più in fermento, con più novità. Ma a chi si rivolgono questi modelli? Ai neofiti? A chi usa la moto in città? Ma non era lo scooter il mezzo preferito nelle piccole cilindrate?
Molte si rivolgono a chi desidera un oggetto semplice e concreto, che rappresenti l'andare in moto senza fronzoli e che non abbia la necessità di avere più di 100 cavalli sotto il sedere per divertirsi.
Oppure gente che ha guidato un po' di tutto a salire e poi si è stancata di rincorrere il cavallo o la mappatura in più e ha cambiato il modo di girare in moto, vuole qualcosa di facile e rassicurante.
In questa nicchia ora allargata la Royal Enfield ha fatto da apripista, ora che le altre case hanno visto quanto vendono bene le piccole indiane iniziano a fargli concorrenza, giustamente.
dieffe79 ha scritto:
Altra scelta IMHO discutibile: molti modelli medio gamma di tanti costruttori impiegano l’acciaio anziché l’alluminio per il telaio. Mi sbaglio o negli anni ‘90 l’acciaio venne ampiamente superato dall’alluminio perché più leggero e più rigido? Che facciamo, torniamo indietro? Qui ci vedo solo un contenimento dei costi nella produzione senza un reale vantaggio.
Dipende dal tipo di moto. Nessuno dei due materiali è di per se superiore, hanno caratteristiche diverse. Nelle bici molti costruttori sono ritornati all'acciaio perché è molto più flessibile, trasmette meno asperità, soffre meno il logorio delle vibrazioni. Inoltre con le moderne tecniche di stampaggio è possibile ridurre la quantità di materiale utilizzato senza compromettere la resistenza, ottenendo un peso quindi di poco superiore all'alluminio senza però i suoi difetti. In aggiunta, è anche molto più facile da saldare.
dieffe79 ha scritto:
Mi pare che la tendenza dei costruttori sia di unificare, omologare, “ammassare”. Case artigianali come Bimota, con quelle moto orgogliosamente diverse, praticamente non esistono più. Bo… starò diventando “vecchio” ma questo mercato non mi piace. Ancora resistono alcune eccezioni come Aprilia e Ducati ma per quanto?
Purtroppo è la stessa tendenza che si vede in campo automobilistico ma nelle moto è per fortuna di gran lunga molto ma molto meno sviluppata. Oramai i costi per sviluppare una piattaforma automobilistica moderna sono talmente allucinanti che nessuno -se non in mercati di estrema nicchia- può correre da solo e quindi nel mercato ci sono poche piattaforme che poi vengono vestite un po' diversamente ma non troppo e marchiate. Il risultato è che le auto nuove sono dei tombini inespressivi e senza carattere, tecnologici sì, costosi, ma dei tombini.
Nel mercato delle moto qualcosa di interessante si vede ancora, vuoi perché il prezzo per sviluppare una moto e di diversi ordini inferiore e quindi si può osare di più, vuoi perché, essendo un mezzo non solo da diporto, gli acquirenti cercano anche qualcosa che li emozioni. Speriamo resti così per un po'.