A seguito di complimenti e richieste ricevute da alcuni utenti del forum, che ringrazio ancora una volta, tenterò oggi di scrivere una guida sul giro veloce a San Martino del Lago (CR). Anche questa volta l'occhio è sempre rivolto ad un'utenza non esperta, ma tuttavia attenta al non presentarsi mai impreparata all'appuntamento con la pista.
Il nuovissimo impianto di San Martino del Lago in provincia di Cremona è un autodromo dall'interessante sviluppo di 3450 m, ben bilanciato nelle sue 11 curve (5 a destra e 6 a sinistra) e dal notevole rettilineo di ben 950 m. La larghezza massima della pista è di 14 m, il verso di percorrenza è antiorario ed i dislivelli altimetrici estremamente contenuti ne fanno un tracciato praticamente piano. La struttura è nuova ma le attrezzature ci sono tutte: 12 box, un piccolo centro commerciale ed un bar/ristorante. Il piccolo paddock è ben attrezzato di colonnette per l'acqua e l'elettricità ma qualche bagno in più non guasterebbe.
Come di consueto cominciamo ad identificare le varie curve. A San Martino del Lago vengono tutte indicate semplicemente con un numero cronologicamente crescente. Nell'immagine sottostante è ben visibile, a partire dalla curva 1 che si sviluppa una cinquantina di metri dopo il traguardo, tutta la sequenza.
immagini visibili ai soli utenti registrati
Alla partenza del giro ci troviamo all'estrema destra del nastro d'asfalto, per i più bravi la staccata è appena prima della struttura metallica che sovrasta la pista. La frenata è decisa e per metà va fatta a moto piegata. Va cercato l'inserimento con forza scalando dalla 3° alla 2° marcia e raggiungendo l'apice esattamente a metà curva. Questo particolare punto del circuito è un po' pericoloso per l'uscita dei box che corre all'esterno della curva 1. Se volete provare a ritardare la frenata, o effetuare qualsiasi traiettoria alternativa per abbassare il vostro tempo, tenete sempre d'occhio che non sopraggiunga nessuno dalla suddetta corsia: un errore ed il botto è davvero assicurato.
Fate scorrere la moto verso l'esterno della curva 1 fino sul cordolo esterno. Sarete sicuri di aver fatto bene l'uscita quando sarà la moto a portarvici nonostante manteniate la piega, e non voi rialzando il mezzo. Poco prima del cordolo date una bella manciata di gas riallineando leggermente e poi giù nella curva 2. Questa è una curva davvero interessante; probabilmente ci sono due modi per farla. Il consiglio è di affrontarla anticipata, raggiungendo subito la corda poco dopo l'inizio del cordolo, dare un po' di gas per riallontanarsi ed aumentare la velocità di percorrenza, e poi riguadagnare la corda alla fine del cordolo interno preparando così (sempre con la 2° marcia) la doppia destra delle curve 3 e 4. Con particolare attenzione alla spalla destra della gomma (che può essersi leggermente raffreddata dato che l'ultima curva a destra degna di nota che avete fatto è mezzo giro fa) inserite la moto con una leggera e breve pressione sul freno anteriore e disegnate un'unica e rotonda linea che racchiuda le due curve. Fate in progressione fino a metà e poi entrate a filo gas sulla 4° curva. Va chiusa bene, sacrificate la percorrenza magari ma accelerate il prima possibile per il breve rettilineo da 4° marcia che porta alla 5° e gustosissima svolta. Occorre solo prestare attenzione al nuovo asfalto, che in piena percorrenza della curva 4 fa sobbalzare non poco la moto. Passandoci sopra è buona norma alleggerire il peso dalla sella e lasciar "cadere" la moto nei piccoli avvallamenti in successione; un po' come fanno i fantini con il movimento del cavallo per intenderci.
La curva 5 è una delle più belle del tracciato, è leggermente parabolica, il ritmo si alza, e la traiettoria da disegnare è rotonda ed in piena accelerazione. Staccate al cartello dei 100 m o possibilmente qualcosa di meno e inserite la 3° marcia. Non ci sono particolari indicazioni per questa curva, se non stringere i denti ed appena toccato il cordolo interno, aprire il gas senza indugio. Come per la curva 1, anche per la curva 5, la moto va fatta scorrere verso l'esterno a suon di gas. Riportatevi a destra e staccate al cartello dei 50 m, togliete una marcia, inserite di forza a freni tirati come e forse più che nella curva 1 e affrontate questo piccolo tornante destro (curva 6) con il gas in mano per far scorrere la moto. Accelerate il prima possibile (non è facile perchè va fatto a moto ancora piegata) e caricate con il busto l'avantreno per tenerlo giù, durante l'entrata in coppia della 2° marcia e l'inserimento della 3°, mentre vi portate sulla sinistra a 3/4 del nastro d'asfalto. L'errore che si può commettere in questa fase è aggrapparsi ai semimanubri innescando delle spiacevoli sbacchettate. Una volta tirata per metà la 3° marcia inserite la 4° sottocoppia e anticipate leggermente l'entrata del curvone.
La curva 7 è la più veloce, ed è veloce veramente; se fatta bene ci porterà a viaggiare tra i 180 e i 200Km/h. Appena raggiunto l'apice accelerate con decisione tirando tutta la 4° e se non volete rischiare troppo nella frenata della curva 8 non esagerate nel portavi alla sinistra del tracciato. La staccata della 8 è paurosamente vicina all'uscita del curvone, e va fatta circa al cartello dei 100 m. Questa fase volendo può essere ritardata anche verso i 75 m in modo da andare dritti e profondi sulla destra, spigolare e guadagnare la corda ben oltre l'apice del tornante a 180° massimizzando così la velocità d'uscita.
Finalmente il dritto! Un rettilineo di 950 m è un vero toccasana per riprendersi dall'estenuante sequenza di curve di San Martino del Lago. Snocciolate tutte le marce fino alla 6°, che con +2 denti alla corona e -1 al pignone dovreste portare quasi al limitatore se siete usciti forte dalla curva precedente. A questo punto, non vi scordate il sedere indietro sulla sella, occhio puntato sul cartello dei 200 m e... staccata!
Siamo alle ultime curve del tracciato, sono tre e sono tutte in sequenza in una doppia S che va progressivamente a diminuire di raggio. L'inserimento della curva 9 è fondamentale, altrimenti l'errore si propagherà inesorabilmente alle successive due. Probabilmente vi troverete ad inserire la curva con ancora la frizione in mano per l'inserimento della 2° marcia: niente paura, basta solo essere lenti e progressivi nel rilascio; continuate a frenare forte ed ad inserire. La percorrenza della 9 non è basilare, l'importante è rimanere chiusi a sinistra in uscita, per massimizzare la scorrevolezza nella curva 10, in cui la piega è da mantenere un po' più a lungo del normale, e dopo un rapidissimo cambio di direzione affrontare la curva 11. Anche se il rettilineo del traguardo non è lunghissimo l'uscita della 11 è un'uscita importante, se non altro a livello psicologico: se la farete bene vi lancerete comunque al meglio per il giro successivo e per un nuovo miglior tempo! L'uscita di quest'ultima curva è da ricercare nell'anticipo dell'apertura del gas. Occorreranno vari tentativi per trovare l'esatto momento in cui ruotare completamente la manetta senza sforare il cordolo esterno destro e fare la conoscenza con le gomme del muretto dei box. Quando ci riuscirete non avrete dubbi e sentirete il desiderio di infilare la 4° marcia sul breve tratto che vi porta alla curva 1. A questo punto sarete di nuovo sotto il traguardo... pronti per ricominciare!
Siamo giunti al termine e come sapete occorre parlare di tempi.
San Martino del Lago non va secondo me sottovalutato, è comunque un tracciato di quasi tre chilometri e mezzo, con un paio di curve veloci ed una staccata furibonda. Probabilmente se avete interpretato correttamente il circuito cremonese un tempo intorno all'1'37" è degno di nota con una 600cc. Moltissimi amatori girano con i 1000cc completamente preparati anche sopra l'1'40" ma è a mio avviso un tempo mediocre che non deve lasciar soddisfatto nessuno.
I tempi sotto l'1'35" sono per contro da ritenersi ottimi, specialmente se si dispone di una media cilindrata poco più che originale e senza un manico sopra particolarmente pregiato.
N.B.: in tradizione alla precedente guida fornisco anche un intertempo in corrispondenza del cartello dei 100 m della curva 8. Se leggerete 53", e non farete nessun errore nel resto del giro, molto probabilmente riuscirete a chiuderlo in 1'36".