Forse mi esprimo male o forse siamo su due linee lontanamente convergenti. Io non sono assolutamente contrario alla velocità, anche se non è il fattore che mi esalta di più (motivo di litigi con mia morosa
); ben vengano i rettilinei kilometrici dove si raggiungono i 350 km/h (352 km/h la D16 di VR46), ma questi son seguiti da staccate furibonde, il che è estremamente un fattore fisico. L'avere 16km per partire, fare il record, e fermarsi non implica nulla di fisico. Mi puoi parlare dell'attrito dell'aria: a quelle velocità mamma BMW ha studiato tutte le linee di corrente dell'aria ed ha realizzato il cupolino apposta, quindi ti metti in carena e sei apposto. Mi puoi parlare delle vibrazioni: ok, ma a quella velocità gli effetti giroscopici tengono su la moto anche se stai dormendo. Mi puoi parlare del fatto che sia una distesa di sale: e qui ok non so cosa dirti perchè non ho mai provato a guidare sul sale.
Ovviamente sto esagerando, ma è per cercare di farti capire cosa per me è fisico e cosa non lo è. Staccare da paura dopo 350km/h è fisico, stare in carena a 350 no.
Che poi tu mi parli della stanchezza mentale e del corpo è un altro discorso: sono sollecitazioni grandi, ma durante il moto contano poco ai fini del risultato.
Più argomenti e più mi si consolida la convinzione che di certi argomenti potrai davvero parlare con consapevolezza e obbiettività solo dopo aver provato cosa significhi veramente viaggiare a oltre 280 km/h. Più minimizzi quelle che sono le effettive difficoltà del fare un record di velocità, più tratti semplicisticamente certi aspetti fondamentali di una performance del genere, più mi convinco che quello della velocità è un mito che pochi conoscono davvero. Un conto è fare un km a 250 in autostrada, tutt'altra cosa è tenere velocità altissime per km e km. E poi tieni presente che a oltre 300 all'ora basta che muovi un dito e la moto curva da sola, l'istinto di conservazione (CHIUDI IL GAS!) è così forte che ci devi letteralmente combattere per continuare a correre, il rischio di ammazzarsi è altissimo e la tensione ti fa impazzire. L'unica cosa è non pensare, sperando di riuscire a prevenire d'istinto eventuali inconvenienti, perché un ritardo di un secondo a oltre 300 all'ora significa aver percorso uno spazio in cui succede di tutto. Altra cosa: la superficie del lago salato è scivolosissima (la moto ad alta velocità è tutt'altro che stabile) ed è più abrasiva dell'asfalto. Uno davvero non deve pensare a queste cose, altrimenti suda freddo. davvero c'è molto ma molto apporto umano in un record di velocità.
tolgiati ha scritto:
"A scopo di svago" non è una mia opinione, è nella definizione che hai citato. Inoltre lo scopo di svago (ma chiamala pure tensione al superamento del limite, chiamala esaltazione dell'ego, chiamalo senso estremo del gioco, chiamalo epidermico piacere del primeggiare, chiamala ricerca della perfezione, chiamalo autoerotismo esteso...) non è opinione solo mia, bensì di chiunque prima o poi abbia provato a raggiungere, apparentemente senza scopo, risultati migliori di un'altra persona in una data disciplina.
Il discorso "a cosa serve?" è centrale per te. Per me il fatto stesso che tu faccia la domanda significa che non capirai la risposta.
L'uomo cerca sempre di essere il migliore della compagnia
Mi sembra che tu qui sia d'accordo con me sin dal mio primo commento allora: è un record al "ca**o più grosso".
La cosa sta infatti tutta qui: tu la consideri una sbruffonata pari alle vanterie da bar, ma evidentemente non lo è.
tolgiati ha scritto:
E' sempre il solito vecchio discorso estremizzando il quale si arriva alla conclusione (ma il sillogismo è viziato) che quelli in cui si impiegano mezzi a motore non siano sport.
Assolutamente no. Sono sport e anche con le contropalle, ma la persona deve avere almeno la stessa importanza del mezzo, se non di più.
Non so se sei al corrente (ma presumo di si dato che sei di motociclismo) che la bmw (reparto auto) ha prodotto un prototipo di serie 3 guidata dai gps. Sono stati fatti alcuni giri su un aeroporto inglese (l'attuale pista di TopGear) e l'auto ha memorizzato il tracciato, la traiettoria, le frenate, le accelerazioni ecc. Sceso il pilota, l'auto è partita da sola e soltanto grazie all'ausilio della memoria e della triangolazione satellitare ha compiuto diversi giri. Progresso tecnologico enorme, grande stima per gli ingegneri (ripeto, sto studiando ingegneria meccanica, adoro queste cose sennò avrei sbagliato qualcosa) ma prova a immaginare una 20ina di queste BMW fare una gara, lo chiameresti sport quello? Eppure per renderlo possibile c'è stato bisogno dell'uomo.
Gli scacchi sono uno sport?
Guarda questo video Link a pagina di Youtube.com e dimmi un po' se la puoi chiamare musica... Ecco, facendo le debite proporzioni, ecco il motivo per cui le gare con mezzi radiocomandati non esisteranno mai.
tolgiati ha scritto:
Infine: i record di velocità hanno le categorie, così come tutte le discipline sportive. Ci sono le classi per mezzi di serie e quelle per i prototipi. Esattamente come nelle gare su pista per auto e moto.
Su questo non ho niente da dire, la storia è storia, ci mancherebbe altro!
tolgiati ha scritto:
Chiudo veramente quotando alla stragrande la frase: "non puoi far passare come oggettivo un tuo parere, come non lo posso fare io". E' un mio credo assoluto. Ma lotto
Come non essere d'accordo su una mia frase?
Adoro dibattere se si fa in modo produttivo, e fa sempre piacere scambiare opinioni con persone come te, rispettose e competenti!