Ecco il terzo articolo tecnico, anche questo rivolto al mondo BMW. Non è per far pubblicità, come molti penseranno, ma è solo per la mia curiosità e la voglia di capire come funzionano le cose.
Questa volta parliamo dei componenti elettronici utilizzati da BMW nei motocicli.
Non è stato semplice reperire le informazioni, visto che in rete non ci sono forum tecnici lato tecnologico ed elettronico che riescono a soddisfare ampiamente queste curiosità.
Di italiano poi, non c'è assolutamente nulla.
Lo scopo di questo articolo è cercare di dare una piccola infarinatura sull'argomento, con la speranza che molti curiosi come me, si avvicinino a questo articolo per apportare correzioni, opinioni e informazioni aggiuntive per completare in maniera esaurientemente il quadro.
Ma veniamo subito al dunque.
Dieci anni fa, l'elettronica alla moto era limitata a pochi fili. Pressione dell'olio, motorino d'avviamento collegato alla frizione, tutto era gestito da fili, interruttori relè e temporizzatori.
Ora, la situazione è ben diversa. La scelta di applicare l'alta tecnologia alle due ruote ha permesso di affinare la componentistica installata, migrata dal mondo delle auto.
Come sono composti oggi i moduli? Innanzitutto, i moduli elettronici sulle serie K e Boxer sono tre.
- BMS-K (BMW Motor-steuerung Klopfregelung), gestione del motore e battito.
- ZFE (Zentrale Fahrzeugelektronik) controller dell'elettronica legato alla telaistica.
- I-Cluster, ovvero il quadro strumenti
La BMS-K, ha il compito di controllare gli ingressi, come il pulsante di start, il kill-switch (il tasto taglio alimentazione) et similia, e le uscite che alimentano il motore come ad esempio lo starter, l'interruttore frizione, l'indicatore della posizione del cambio e altri settori. Oltre a questo, controlla la pompa di benzina, gli iniettori, le bobine e altre spie.
La ZFE controlla le luci, l'accensione e il funzionamento delle manopole riscaldate, la presa accendisigari, la radio, il cruise control e le lampadine.
L'I-Cluster infine, mette in display le informazioni al guidatore tramite il cruscotto. Unico input fisico è il tasto di regolazione orario/menu scelte.
Queste, sono i tre moduli base.
In aggiunta a questi, ci sono ABS e DWA (Diebstahl Warnanlage), ovvero il sistema di allarme.
Con i nuovi modelli, ulteriori moduli sono stati aggiunti, RDC (Reifendruckkontrolle - Controllo pressione pneumatici) ESA (Electronic Suspension Adjustment), ASC (Automatic Stability Control)
Ma tutto ciò, come viene linkato? Come si compone il cross-link dei cablaggi?
Tutto avviene, tramite il CAN.
CAN è l'acrononimo di Controller Area Network, ed è considerando uno standard nel settore automobilistico, tant'è che non è proprietario di BMW.
Quindi, il cablaggio fisico utilizzato dal CAN, prende il nome di CAN-BUS.
Tutti i moduli di controllo, usano il CANBUS per dialogare tra loro.
Questi sono collegati in questo modo
- una coppia di fili che è costituita dal CAN
- cavi di alimentazione, gli switch power
- la wake line che tiene in rete la ZFE l'I-Cluster e la DWA.
Questa tipologia di connessione, rispecchia la SWS (Single-Wire System).
In termini pratici, ogni singolo modulo trasmette pacchetti dati che possono coinvolgere anche altri moduli.
Quando il BMS-K individua il parametro di cambio in folle, indica la key "NEUTRAL" al CAN. Il pacchetto passa a tutti i moduli, ma solo quello dell'I-Cluster trattiene l'informazione grazie ad una select interna.
Bisogna dire che il quadro strumenti è la perfetta sintesi di un sistema CANBUS, perché le sue caratteristiche sono quelle di riceve tutti i pacchetti dati provenienti dalla rete CAN, senza riceverli direttamente dalla fonte.
La BMK-S fornisce le informazioni sulla velocità del motore, temperatura esterna, pressione dell'olio, la ZFE informazioni sugli indicatori di direzione, le luci, livello carburante e velocità del veicolo (per le moto senza ABS; per quelle con ABS, c'è l'apposito modulo che fornisce tale dato), e le informazioni di input che vengono dal blocchetto comandi (azzeramento parziali, ciclo di visualizzazione nel display).
Qui risiede la solidità del sistema: due cavi che trasmettono i pacchetti, e i singoli moduli che hanno una funzione di filtraggio autonomo e forwarding a determinati eventi.
La seconda parte, verterà sull'aggiornamento del firmware dei singoli moduli, realizzato tramite l'apposito MOSS-PC Diagnostic e le funzioni dedicate.
Cippo4u