Ho acquistato AltroConsumo per anni - in realtà mia madre - e devo dire di aver letto, varie volte, incredibili cavolate.
Aggiungiamo che sono letteralmente perseguitato dalle loro richieste di abbonamento con offerte di paccottiglia da mercatino delle pulci.
Insomma, non penso gran bene della rivista in generale, figurarsi poi quando si avventurano in un campo così delicato e specialistico.
In definitiva sono d'accordo col Direttore di 2 Ruote di cui allego l'articolo che tratta dell'argomento:
Citazione:
Scandali o tutela dei consumatori?
Postato il 2012 in Costume
Mi è arrivata ieri una comunicazione via mail della rivista Altroconsumo, in cui si annuncia la pubblicazione di una loro inchiesta sulla sicurezza dei caschi integrali in vendita in Italia. I risultati in sintesi sono pubblicati sul loro sito, insieme ad una lettera inviata - tra gli altri - al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Direttore Generale per la Motorizzazione con la richiesta di interventi sino al divieto di vendita di questi prodotti definiti “pericolosi”. Infatti, secondo i test effettuati da Altroconsumo, 6 caschi su 10 non hanno risposto ai criteri di omologazione vigenti e, tra i bocciati, troviamo modelli di alcuni marchi considerati universalmente leader di questo settore. Il problema è che nell’articolo sono elencate le prove a cui sono stati sottoposti i caschi incriminati, ma poi vengono esposte le conclusioni finali senza la descrizione e i risultati dei test specifici a cui ogni casco è stato sottoposto.
Per lunga esperienza (e per essermi già occupato di casi simili) so che i test sui caschi sono estremamente complessi e critici, perchè basta la minima imperfezione nelle procedure seguite per ottenere responsi del tutto diversi tra loro. Ritengo quindi che prima di pubblicare, come è accaduto, questa denuncia, sarebbe stato indispensabile ripetere i test pubblicamente, alla presenza di esperti indipendenti ed anche degli esperti delle Case produttrici, per essere assolutamente certi dei risultati ottenuti. Al contrario, la scelta di Altroconsumo di lanciare questa “bomba” (con tanto di lettera/diffida alle autorità competenti, senza che neppure si possa ben verificare come si sono raggiunte queste conclusioni) credo rappresenti solo una forma di scandalismo giornalistico che crea incertezza e confusione, non un elemento di tutela dei consumatori. La sicurezza è importante, importantissima, nel mondo delle due ruote e, di conseguenza, va trattata con tutta la responsabilità, serietà e consapevolezza necessarie, soprattutto quando si tratta dei caschi che rappresentano il cardine delle nostre protezioni.
Che gli attuali criteri di omologazione e le attuali procedure di controllo relative ai caschi vadano aggiornate e rinforzate sono d’accordo, che si usi invece un tema delicato come quello della sicurezza per ottenere visibilità sui media lo trovo invece del tutto inaccettabile.
Insomma, se Altroconsumo voleva davvero tutelare i consumatori avrebbe dovuto realizzare un’inchiesta sulla validità delle attuali procedure di omologazione, sui criteri delle verifiche “post omologazione”, sui buchi e sulle anomalie che si possono annidare nel sistema attuale.
E mi sarebbe anche piaciuto che fossero verificati certi prodotti a marchio di fantasia che vengono venduti un po’ ovunque a prezzo irrisorio. A lanciare invece fango su produttori che hanno fatto della sicurezza - da sempre - la loro missione, invece proprio non ci sto, come non ci sto a far passare il messaggio del tutto falso che è inutile spendere soldi per caschi di marca che poi funzionano come (o addirittura peggio) di quelli che si trovano per pochi euro nei discount!
Per me, per i caschi, c'è solo SHARP e per questo continuerò a comprarmi caschi CABERG...