Però credo che, stato anagrafico personale a parte, con questo modello made in Mandello la Guzzi abbia fatto un salto tecnico in avanti veramente notevole.
Giorni fa, al bar dove il gruppo di amici motociclisti fa sosta ogni Domenica mattina, l'amico di sempre Emanuele (Manu 60 sul Tinga), fantasticando sui possibili modelli di moto da acquistare in futuro, fa menzione della nuova Guzzi V85TT.
Sono da sempre uno smanettone e le Guzzi, dalla prima serie del "35" alla Griso ultima versione, le ho sempre considerate le parenti povere di altri modelli nostrani (Aprilia e Ducati, soprattutto).
Relativamente pochi CV, cardano e qualche altra scelta tecnica su componentistica e meccanica per me poco invitante, mi hanno sempre tenuto lontano dal marchio.
Ma Emanuele, insistentemente, ne elogia la semplicità stilistica e meccanica, non cedendo nemmeno quando gli ricordo alcuni ricorrenti problemini di affidabilità su alcuni loro modelli.
Poi rincara la dose, facendo menzione delle numerose recensioni positive rilevate in rete, dove tester di provata esperienza ne tessono lodi a gogò.
Una ventata di nazionalismo giornalistico?
Fatto sta che ormai la "pulce nell'orecchio", su questa Guzzi delle meraviglie, il buon Manu 60 era riuscito a metterla.
Faccio una telefonata al concessionario di Massa, amico da moltissimi anni e vecchio sponsor personale quando gareggiavo col CBR.
E questi mi conferma la presenza di una "demo" in concessionaria, che posso provare quando voglio.
Nel frattempo mi documento in rete, dove effettivamente vi sono già diversi test ride del modello.
I commenti sono effettivamente positivi, la moto piace dinamicamente ed esteticamente e parrebbe viaggiare molto bene.
Ormai la curiosità dilaga e mi vedo "costretto" a fare un salto dal "conce".
Il "Cavaliere" (del lavoro) Aldovardi mi consegna un modello monocolore, pregandomi di riportargliela entro un'ora, quando è previsto altro test ride da parte di un altro possibile acquirente.
Parto prevenuto, lo ammetto.
I colpi di gas da fermo e la classica reazione dovuta alla famigerata coppia di rovesciamento, presente anche sulla "TT", riportano a galla ricordi di altri test ride dall'esito poco soddisfacente.
Poi innesto il primo rapporto e qua la prima sorpresa: nessun "clonck" !
Innesto silenziosissimo, senza alcuna reazione al corpo moto, talmente dolce da dover lasciare la frizione per aver certezza dell'innesto avvenuto (dato che mi fido poco di ciò che dice la strumentazione).
Frizione che, incredibilmente, è molto più morbida da azionare di quella a cui mi ha abituato la mia Versys 1000.
Il primo tratto di città, se non fosse per qualche "tlock" del cardano, avvertibile solo se si è poco gentili con la finale, conferma il salto generazionale a livello del gruppo cambio / finale.
In alcuni frangenti, con mio grande stupore, è perfino più morbida del "Kawa".
La moto appare molto ben bilanciata alle basse velocità e mi permette, dopo appena 2 km di convivenza, di esibirmi in alcuni surplace con relativa semplicità.
La sella appare molto confortevole e spaziosa.
La sua distanza dal suolo, che sulla cartella stampa viene dichiarata di un solo centimetro inferiore a quella della Versys, sembra essere ancor minore, forse a causa di una diversa conformazione.
Mi dirigo verso i monti Apuani: ho "bisogno" di fare un po' di misto!
Le Tourance di primo allestimento le conosco bene, le sospensioni sono ben scorrevoli ed il "davanti" della moto, col suo ruotone da 19 pollici e le quote votate alla stabilità, sono un invito a dare subito fiducia alla "TT".
Che bella ciclistica!
Tutto funziona molto bene: le sospensioni "partono" benissimo (brava Guzzi, Kayaba è un must!), copiano molto bene le imperfezioni ma hanno un'idraulica molto lineare e "tosta" quando serve.
Ad es., mentre provo l'intervento dell'ABS, affatto invasivo (in modalità "Strada") e molto efficiente.
La sospensione si acquatta docile, resistendo nell'ultimo terzo di corsa come e meglio della Kayaba presente sulla mia "Kawa".
Forse anche per merito del sistema Brembo, ben modulabile, con un attacco talmente morbido da far pensare ad una pinza assiale (ottimo sui fondi a scarsa aderenza), ma non certo privo di mordente.
Ancora una volta, meglio dell'impianto "Kawa".
Pure il comando posteriore si dimostra molto valido : modulabilità eccellente, ottimo mordente, ABS poco invasivo (forse anche grazie alle qualità della forcella, che garantisce limitati trasferimenti di carico verso l'avantreno).
Poi c'è il motore.
Mai l'avrei scommesso, ma è di una piacevolezza unica, veramente fluido e "rotondo", come e meglio di certi concorrenti, inclusi i migliori "Jap" di categoria.
Ricorda il GS, ma con meno verve ad ogni regime, in particolare ai bassi.
Altra perla è il comando del gas: morbido, fluidissimo, assolutamente privo di qualsiasi accenno di "on-off", permette di centellinare la spinta del motore a qualsiasi regime, senza vuoti né strattoni.
Mi verrebbe voglia di provare sullo sterrato, perché ho la sensazione che potrebbe garantire una bella trazione anche sui fondi infidi.
Ma il tempo è tiranno e voglio provare qualche "pieghetta".
L'anteriore è il classico binario, tanto è piantato e stabile.
Mi ricorda (ancora) il GS 1100 / 1150.
Senza il telelever (mai digerito), però, il feedback è decisamente migliore.
Provo qualche allungo, per verificare protezione aerodinamica e "birra" agli alti.
La prima sembrerebbe discreta, almeno per i piloti della mia statura (163 cm), ma probabilmente il plexi più grande offerto come optional è molto più efficace.
Il secondo è una goduria, non tanto per la spinta, adeguata ai dati dichiarati, quanto per il gradevolissimo suono di aspirazione, molto profondo e gutturale.
Peccato per la forse eccessiva silenziosità di scarico.
Un motore così meriterebbe di avere una voce adeguata al suo lignaggio.
Mi fermo a lato strada per osservare la qualità costruttiva del pacchetto.
Faccio fatica a trovare particolari di qualità non in linea con la fascia economica della moto.
Al ritorno ho abbastanza confidenza per accentuare il passo e lo stivale che in un paio di occasioni "tasta" l'asfalto è un chiaro indice di una luce a terra da tourer, come è giusto, né più né meno di quanto accade sulla mia Versys.
Di vibrazioni ne ho avvertite poche e comunque mi son sembrate di frequenza bassa.
E per questo immagino relativamente poco fastidiose anche a lungo andare.
Arrivato dal "conce" non riesco a nascondere il mio apprezzamento, talmente evidente sulla mia faccia, da portare il Cavaliere a chiedermi: "la tua l'hai già piazzata?"
Calma, Cavaliere !
E' vero, questa Guzzi mi è piaciuta moltissimo.
Ma prima di abbandonare la mia amata Versys voglio pensarci bene.
Magari fra qualche anno, quando i pruriti al polso destro saranno più lievi e la voglia di una moto di carattere, ben fatta e molto comoda, oltre che godibilissima da guidare, non mi farà rimpiangere il motorone "Kawa".
Se poi è pure fatta in Italia, si dimostra affidabile ed offerta ad un prezzo ragionevole, meglio ancora.
Ora basta con le lodi a questa "TT", altrimenti Emanuele crederà davvero che mi sto rincoglionendo del tutto!
Saluti a tutti e buona strada!
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