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"raid dei leoni - from rome to paris" in vespa...
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12027442 Inviato: 23 Giu 2011 20:25
Oggetto: "raid dei leoni - from rome to paris" in vespa...
 

questo è un report che stà facendo mio padre riguardo al viaggio che ha fatto in vespa fino a parigi e ritorno 3 anni fà che sta pubblicando a puntate da una settimana su un forum vespa... lo posto solo ora perchè mio padre sabato partirà per la "spedizione dei mille...e due" perciò vedere commenti riguardo il vecchio viaggio e far risalire vecchi ricordi darà una carica per il nuovo viaggio. siccome il report postato sull'altro forum è diviso per giorni, unirò un pò di puntate insieme sperando di non annoiarvi icon_wink.gif

" 26/06/2008 il Preludio.
Domani si parte per un viaggio pazzo: da Roma a Parigi in Vespa PX! Il mio compagno di viaggio sara’ il mio amico storico Paolo che e’ stato l’ideatore del viaggio e che gli ha dato anche il nome: Si chiamera’ RAID DEI LEONI come il nostro comune segno zodiacale. Nel 1981 appena diplomati partimmo io, lui ed un terzo amico con due vespe 50 per un viaggio da Roma alla Calabria, ora dopo 27 anni ripeteremo l’evento.
Sono appena uscito dal lavoro e sono estremamente nervoso, non ho piu’ la spensieratezza del 18 anni e mi pesa di aver preso troppo a cuor leggero la decisione di intraprendere tale avventura. Mi sembra di abbandonare moglie e figli per una decisione irresponsabile. Per contro devo dire che i miei familiari mi hanno aiutato entusiasticamente, mio figlio piu’ piccolo ha progettato gli adesivi degli “sponsor” e mia moglie li ha stampati. . Anche alcuni miei amici hanno partecipato nella qualita’ di “sponsor” e avranno il loro adesivo, uno mi ha regalato due litri di olio 2T , un altro mi ha regalato il vecchio bauletto della sua Honda CX500, un altro ha messo a disposizione un camion per recuperarci all’occorrenza chissa’ dove. Ora pero’ sono cosi’ nervoso da trattare tutti male e lamentarmi ad esempio per gli adesivi non proprio perfetti. Ci incontriamo con Paolo la sera antecedente alla partena presso un box dove rinchiuderemo le due Vespe gia’ cariche e pronte a partire all’indomani. Anche Paolo e’ nervoso quasi quanto me, ma alla fine riusciamo a calmarci ed a sistemare le protagoniste del viaggio: le Vespe! La mia e’ una PX125 prima serie del 1979 molto vissuta, la Vespa di Paolo e’ una 150 arcobaleno del 1988 appena restaurata. Le mie ultime smadonnate sono dedicate alla borsa che ho preparato per il portapacchi anteriore che e’ troppo alta ed oscura il faro, con una opportuna sistemata riesco a farle prendere una forma appropriata. Chiudiamo la saracinesca del box e ci diamo l’appuntamento per l’indomani alle 7.00 per la partenza!

27/06/2008 il primo giorno

Mia moglie e miei figli vogliono assistere alla partenza ed essendo l’auto di famiglia fuori uso mi accompagneranno con la mia vecchia Alfa Romeo Giulia sino al magazzino edile della societa’ di Paolo quale punto stabilito per la partenza ufficiale. Tutto questo, anche se all’apparenza non traspare, mi fa molto piacere. Giunti al magazzino raduniamo tutti gli operai ed i soci della ditta ai quali Paolo offre la colazione al bar, siamo orgogliosi delle espressioni meravigliate delle persone alle quali riveliamo lo scopo della nostra impresa, solo la moglie del barista ci smonta con una frase gelida “ In Vespa so’ boni tutti, io me credevo che ciannavate in bicicletta..” Ma pure questa e’ romanita’; mio figlio vuole una bomba alla crema, io le odio, non mi piacciono molto e se ne mangio mi fanno ribollire le viscere, nel trasferimento della bomba dalla mia manona alla manina di Leonardo la stessa scivola e cade sul pavimento del bar in mezzo ai piedi dei clienti e fra le briciole di precedenti cornetti, un cliente e’ piu’ svelto di me nel raccoglierla e me la porge dicendomi ironicamente“ voila! eccola qui come nuova!” in altre occasioni l’avrei gettata ma considerando a quale avventure andro’ incontro decido subito di prendere la vita di petto ed in breve me la mangio. Facciamo il primo pieno presso il benzinaio di fiducia che messo al corrente del viaggio sembra non scomporsi affatto ma alla fine dice: “ allora me sa che me tocca regalavve na tanica d’emergenza omologata” e torna con in mano una di quelle buste di plastica per la benzina. L’ultimo saluto lo teniamo per un fornitore di materiali edili che partecipa entusiasticamente anche lui regalandoci degli adesivi, fra i vari manufatti in gesso c’e anche un busto di Mussolini a grandezza naturale, ci viene proposto di portarlo con noi e depositarlo alla base dell’arco di trionfo. Non mi sembra una buona idea perche’ il tizio in esame e’ stato gia’ promotore di imprese scellerate, inoltre pesa almeno 5 chili e ricordo che le ditte francesi tipo la Heller non riproducono le svastiche neanche sulle decal dei modellini in plastica degli aerei tedeschi. Ci sono modi migliori per finire sui giornali. Sua eccellenza e’ meglio che rimanga dove’.
Si parte! Subito ricordo le differenze caratteriali tra me e Paolo, lui si ferma a controllare la pressione delle gomme, io mi astengo: la Vespa non sbanda pertanto la pressione e’ giusta! Inoltre Paolo sembra vestito per andare ad un happy hour: la sua Vespa e’ lucida, ha un solo comodo bauletto posteriore in tinta , indossa un giubbino tecnico bianco ed ha un casco integrale nuovo di zecca. Io invece parto cosi’: Vespa lavata a secco sotto casa e reduce da mille battaglie, bauletto posteriore di recupero, portapacchi anteriore con fissata una informe borsa rossa, sono vestito con una Tshirt bianca con sopra un gilet mille tasche da fotoreporter, il mio casco integrale avra’ almeno 15 anni e parte dell’imbottitura interna si e’ sbriciolata, non ho voluto comprarne uno nuovo perche a questo sono abituato e non avrei avuto il tempo di adattare l’imbottitura del casco al mio viso e rischiare dei mal di testa. Entrambi indossiamo pantaloni jeans.
Presto imbocchiamo l’Aurelia e cominciano a scorrere i chilometri, a causa della non eccelsa autonomia dei mezzi dobbiamo fare rifornimento ogni 120/130 chilometri e subito ci accorgiamo che la mia Vespa consuma circa il 20% in piu’ di quella di Paolo. Paolo e' spinto da un motore originale Piaggio 150, io da un Polini 177, entrambe le Vespe non hanno il miscelatore ed ogni volta dobbiamo fare i calcoli per la percentuale di miscela. Anche qui ci sono differenti interpretazioni, Paolo usa un costoso olio 2T interamente sintetico, io un olio 2T di primo prezzo acquistato ad un centro commerciale. Abbiamo una scorta di circa 3 litri a testa. Per stipare meglio l’olio ho provveduto a trasferirlo all’interno di bottiglie per l’acqua da mezzo litro, con l’ulteriore vantaggio che le stesse hanno sui bordi dei segni di fusione, piu o meno uniformemente distanziate, che permettono di misurare l’olio da versare, cosi’ posso fare a meno anche del misurino, un altro litro e’ contenuto all’interno della ruota di scorta. In breve siamo sulla Aurelia la mitica S.S.1, la consolare per eccellenza! La giornata e’ ottima il sole splende ed i chilometri passano velocemente, sento solo il bisogno di sgranchire le gambe e provo pure ad accavallarle ma uno scarto della Vespa mi fa cambiare immediatamente idea, non e’ una cosa da farsi. Mentre penso a tutto questo sento la coda della Vespa che comincia ad oscillare, e capisco di aver bucato la ruota posteriore ho ancora qualche giro di ruota a disposizione che mi permette di fermarsi in un posto abbastanza comodo fuori dalla carreggiata. Paolo e’ davanti e con un colpo di cellulare l’avverto della panne temporanea e concordiamo che ci incontreremo al prossimo distributore. Sdraio la Vespa su un fianco e mi cade l’occhio sul gard rail, siamo solo al chilometro 220 dell’Aurelia, Cominciamo bene! Indosso i guanti tipo chirurgo e mi accingo a cambiare la ruota. Subito mi accorgo che il pneumatico posteriore e’ rovente, non riesco a mantenere la mano sullo stesso piu’ di un paio di secondi senza scottarmi, qualcosa non va’ forse, aveva ragione Paolo nel verificare la pressione delle gomme ma una cosa del genere non mi era mai successa, speriamo che la Vespa non surriscaldi per qualche strano motivo, ma questo copertone l’ho comprato un paio di mesi fa ed e’ stato usato solo in citta’: e’ un MICHELIN SM100 che fino ad oggi ho apprezzato per l’ottima tenuta di strada, ma e’ anche vero che con questa e’ la terza volta che si buca! La prima volta ho pizzicato come un “coniglione” la camera d’aria fra i due cerchi scomponibili, la seconda volta si e’ crepata la camera all’altezza della valvola, in entrambi i casi la gomma era innocente. In meno di 10 minuti sono di nuovo in sella, ora alla ruota posteriore ce’ la vecchia KENDA: una onesta gomma coreana con la quale non ho mai bucato! Mi fermo dopo 100 km circa e confronto la temperatura delle gomme della mia Vespa con quella di Paolo, sono molto simili, il problema fortunatamente derivava solo dal copertone.
Per pranzo ci fermiamo ad un autogrill: per me una pasta con il tonno e per Paolo una lasagna, un litro di acqua per entrambi. Si riparte poco dopo ma il sole del pomeriggio mi brucia le braccia, anche se sopporto abbastanza bene il sole sto evidentemente esagerando: dopo un lungo e buio letargo invernale sto esponendo le braccia al sole da ore, verso le 16.00 ci fermiamo: per evitare di sembrare un sopravvissuto di Hiroshima devo assolutamente cambiare la tshirt con una camicia a maniche lunghe, apro la valigia ma la camicia non ce’! avevo messo in croce mia moglie per lavarla ma l’ho lasciata a casa! Paolo comincia a prendermi in giro, per la mia scarsa preparazione e si offre di prestarmi una delle sue magliette a manica lunga, ne ha addirittura portate 10 una per ogni giorno cosi’ non dovra’ lavare nulla! L’unico problema e’ la taglia: io con la XXXL a volte sto un po strettino, lui indossa una M! La prima maglietta proposta deve essere restituita in quanto non mi passa il braccio nella manica, la seconda mi entra ma ho le maniche a meta’ avambraccio e l’ombelico di fuori, sembro una odalisca! Paolo si diverte a riprendermi con la telecamera, in effetti la maglietta e’ abbastanza aderente e piu’ che vestito sembro verniciato ma posso riprendere il viaggio con un po di sollievo. Dalla Toscana passiamo in Liguria, lungo l’assolata via Aurelia accompagnato dal monotono sibilo del motore inizio a stimare le reali possibilita’ sia fisiche che meccaniche di portar a termine l’impresa: in Vespa si viaggia proprio bene, la velocita’ di crociera e’ di circa 70/80 kmh, le tanto temute vibrazioni sono praticamente inesistenti, ero molto preoccupato per questo , in qualche precedente viaggetto in moto mi succedeva spesso che le vibrazioni addormentassero mani e piedi, nel caso di un LAVERDA 1200 mi si addormento’ anche il pisellino e la sensazione di non sentirlo piu’ fu impressionante! La Vespa e’ leggera di manubrio e non affatica, e possibile anche scorrere indietro sulla sella per cambiare posizione, il fisico regge, la meccanica pure. Sono fiducioso. Dopo un paio di tentativi a vuoto, acquisto presso un centro Piaggio una gomma MICHELIN S83 che e’ il tipo di gomma con la quale la Vespa viene consegnata ai propri clienti da mamma Piaggio, voglio continuare il viaggio con una gomma al di sopra di ogni sospetto e senza ulteriori inconvenienti. Non ho posto per tenere l’altro copertone che viene regalato al benzinaio presso il quale provvediamo (io e Paolo) alla sostituzione della ruota, comunque la camera d’aria e’ stata forata da una escrescenza rugginosa presente all’interno del cerchio, anche in questo caso la gomma era innocente, ma dopo tre forature, mi e’ sembrato scaramanticamente giusto prendere adeguate distanze da quella gomma. Il montaggio della ruota sul cerchio ci fa perdere quasi un ora in quanto il vecchio SM100 non ne vuol sapere di uscire dal cerchio, devo dire che stavolta Paolo riesce ad essere piu’ efficace di me ed a forza di battere la mano sul manico di un cacciavite la gomma esce ed il lavoro si termina. Con questa operazione abbiamo terminato la scorta di guanti in lattice. Nel frattempo Paolo mi ricorda che prima di partire ha provveduto ad equipaggiare la sua Vespa con S83 nuovi, compresa la ruota di scorta! Siamo prossimi a Genova e dobbiamo valicare un bosco con delle strade tortuose che ci fanno divertire, provo la S83 che supera onestamente la prova, incontriamo alcuni motociclisti che avranno preso questa strada per diletto e nei rari rettilinei qualcuno di loro ci saluta. Dopo una cinquantina di curve non ci divertiamo piu’ molto, per fortuna il mio freno anteriore ricomincia a frenare, un paio di giorni prima di partire e dopo una buca secca aveva ridotto il suo potere frenante, gia’ scarso, di almeno il 50%, ora si risente il suo fastidioso fischio ma almeno un po frena. Purtroppo da un tamburo anteriore PX prima serie non ci si puo' aspettare molto. Raggiungiamo Genova ed appena entrati in periferia veniamo affiancati e superati da un ragazzo con un PX come il nostro, lo riaffianchiamo e lo stesso sfreccia via nel traffico, inizia un inseguimento per le strade di accesso Genova a suoni di fuori giri, io rimango indietro ma Paolo e’ dietro di lui, e nel mio casco tifo a voce alta per il mio amico, forte dell’esperienza del traffico romano Paolo svicola fra le auto e riesce a superare il Vespista Genovese , ma solo per una attimo, il genovese e’ di nuovo avanti! Approfitto di una lunga discesa e do tutto gas al mio 177 Polini e mi butto come uno STUKA in una lunga picchiata, complice un rallentamento del traffico riesco ad affiancare il genovese ma non riesco a superarlo, viaggiamo dei lunghi secondi perfettamente appaiati senza degnarci di uno sguardo, solo al semaforo ci fermiamo e ci guardiamo! Lui esordisce “ uhe ma vanno queste Vespa cosa avete sotto?” Io confesso e lui mi risponde che ha una modifica 175, dopo mi dice che e’ socio di un club Genovese di Vespe e che la Vespa a Genova e’ una istituzione. E vero! Genova e’ invasa da PX! Anche la locale polizia Municipale la usa! Qui siamo proprio di casa, pero’ ho dei problemi meccanici: la frizione stacca male, anzi a volte non stacca e si impunta, provo a lubrificare la leva ma ottengo solo di macchiare la gamba sinistra dei jeans (gli unici che ho…) che inoltre sono gia’ sporchi perche per cambiare la ruota mi sono seduto in terra, per completare l’opera noto che sempre sulla mia Vespa si sta crepando una saldatura di emergenza fatta tempo prima sul telaio all’altezza dell’ammortizzatore posteriore. Ovviamente la Vespa di Paolo funzione alla perfezione. Troviamo posto in hotel e la serata ci trova da una parte entusiasti per la relativa facilita’ con la quale abbiamo raggiunto Genova, dall’altra affranti per i problemi abbastanza importanti della mia vespa. Paolo questa sera non e’ in vena di ulteriori avventure e vorrebbe cenare in un ristorante attiguo all’Hotel, riesco a convincerlo a salire di nuovo in sella per un giro serale di Genova, dopo un paio di semafori svolto a destra e sento una frenata ed un colpo, mi giro e mi fermo, e vedo tre auto immobili al centro della carreggiata ma Paolo non c’e’! Non lo vedo ma sono quasi certo che deve essere rimasto coinvolto nello schioppo, poco dopo vedo una testolina che si sporge dietro un tetto di un auto, e lui! Paolo non ha potuto evitare di tamponare un auto targata Bolzano che si e’ bloccata di colpo per non investire un ragazzo in bicicletta che attraversava sulle strisce. Una signora scesa da un auto targata Genova aggredisce verbalmente il Bolzanino per la disattenzione nella guida, il bolzanino si difende come puo’ il ciclista non sa che dire, mentre Paolo e’ ancora intento a svincolare la Vespa dal paraurti antagonista, il bolzanino, per togliersi dall’impaccio chiede a Paolo se vuol chiamare i vigili, Paolo con la voce rotta un po dallo shock ed un po di piu’ dall’incazzatura risponde “ che li chiamiamo a fare? ho tamponato c***o! Oggi ho fatto 500 km ed ora gia’ mi sono gia’ rovinato la vacanza!” Paolo e’ gia rassegnato ad assumersi la colpa, ma dopo aver osservato l’evolversi dei fatti prendo Paolo da parte e gli dico che secondo me la cosa si puo’ definire con una stretta di mano e basta. Cosi avviene e con buona pace di tutti ce ne andiamo ognuno per la sua strada, il bolzanino ci saluta ammonendoci cosi: “e non parlate male di Bolzano! ”. Non ne parlavamo male prima e non ne parleremo male nel futuro. Provo a trascinare Paolo nei carrugi genovesi ma siamo presto attorniati esclusivamente da persone di colore e l’ambiente non incute serenita’, ceniamo in un infimo locale gestito da sudamericani che di buono ha solo una cameriera, purtroppo ci serve l’altra collega. Tornati in albergo e valutati gli ultimi accadimenti siamo un po demoralizzati, dal summit serale viene deciso che all'indomani provvederemo a cercare un fabbro per saldare il telaio ed un meccanico per la frizione al fine di dare nuova vita alla mia Vespa .
Ci addormentiamo nello stile delle bambole della FURGA: come ci mettiamo in orizzontale chiudiamo gli occhi"

Ultima modifica di brudox il 23 Giu 2011 22:38, modificato 1 volta in totale
 
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12027517 Inviato: 23 Giu 2011 20:37
 

L'avventura prende.
Se posso darti un consiglio spazia meglio il testo perchè tutto attaccato risulta veramente scomodo da leggere, almeno secondo me. icon_asd.gif
 
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12027521 Inviato: 23 Giu 2011 20:38
 

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Complimenti allo spirito di tuo padre 0510_inchino.gif 0510_inchino.gif 0510_inchino.gif

attendo il seguito




p.s.: Peccato che si ritrova un figlio così rotfl.gif rotfl.gif rotfl.gif rotfl.gif rotfl.gif rotfl.gif

Ludo 0510_abbraccio.gif 0510_abbraccio.gif 0510_abbraccio.gif
 
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12027902 Inviato: 23 Giu 2011 21:34
 

Complimenti a tuo padre aspetto il seguito.
Ma va al raduno dei mille quello di Marsala in sicilia,perchè io probabilmente ci sarò.
 
12028047
12028047 Inviato: 23 Giu 2011 21:51
 

Crazymonkey ha scritto:
L'avventura prende.
Se posso darti un consiglio spazia meglio il testo perchè tutto attaccato risulta veramente scomodo da leggere, almeno secondo me. icon_asd.gif


Si quoto
 
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12028231 Inviato: 23 Giu 2011 22:15
 

seconda puntata, mi dispiace dover fare cosi attaccato un racconto all'altro, però i tempi stringono:


28/06/2008 IL SECONDO GIORNO
Ci svegliamo verso le 7:30, mi affaccio alla finestra dell’albergo, la giornata e’ bella e c’e’ un px blu fermo al semaforo che mi mette il buon umore, le nostre vespe stanno legate assieme poco piu in la come due cavalli nella scuderia.
La notte ci ha rilassato e l’incoscienza ha ripreso il posto del nostro intelletto, niente fabbro e meccanico, in fondo oggi e’ sabato e potremmo trovare tutti chiusi e perdere tempo inutilmente, si parte cosi!
Dopo aver pagato la stanza ad un vecchio incazzato con il mondo intero, facciamo colazione con comodo e ripartiamo senza timore di sbagliare strada, ci lasceremo il mare alla sinistra e cosi ‘ giungeremo in Francia.
La strada per raggiungere Ventimiglia e’ allucinante: e’ stretta, tortuosa e quel che e’ peggio e’ invasa dai bagnanti, siamo di fatto caduti a sorpresa nella trappola di un week end estivo sulla costa Ligure. E’ un continuo sgattaiolare tra auto e bagnanti, la frizione impazzita della mia Vespa non mi agevola di certo, poco dopo ci fermiamo da un ferramenta perche’ Paolo ha avuto un idea da Mac Gyver: acquista una mezza dozzina di rondellone che impila sotto la mia sella e che fissa alla stessa con del nastro telato, il mio peso comprimera’ la zona del telaio che si sta crepando opponendosi almeno un poco alla testa dell’ammortizzatore che vorrebbe sfondare il telaio, non so se funzioni ma certo di male non fara’.
Seguendo Paolo consumo una birra piccola, non sono un bevitore di birra, ma devo dire che mi sembra al momento la migliore consumazione. Gli antichi Romani consideravano la birra una bevanda barbara e la usavano come medicinale, chi consumava birra era malvisto; in fondo mi avvio ad essere un "vecchio" Romano e voglio trovarmi d'accordo con i miei avi: berro' una piccola per idratarmi, mi dara' un leggero nutrimento e forse mi inebriera' un poco.
Riprendiamo il viaggio, sono le 10,30 e la situazione traffico e ‘ pure peggiorata, i chilometri scorrono lentissimi ma nel pomeriggio raggiungiamo Ventimiglia, da li la Francia e’ vicinissima e poco dopo incontriamo il confine di stato con le dogane oramai in disuso, il momento e’ emozionante ed oltrepassiamo il confine festanti ed all’apparire della scritta FRANCE suoniamo i clacson alzando le braccia al cielo in segno di vittoria. Passata la splendida Mentone ci appare sulla costa il Principato di Monaco, decidiamo di passare con le nostre Vespe nelle strade del Principato tra Range Rover e Lamborghini e cogliamo l’occasione di far girare le nostre rotelline sull’asfalto calcato dai bolidi di Formula 1, mi capita di alzare gli occhi e vedere dal basso i palazzoni di Monaco con le loro minuscole finestre tutte uguali, ho l’impressione che siano disabitati, forse sono solo residenze fiscali dei vari miliardari mondiali.
Ci riempiamo poi gli occhi degli splendidi lungomare di Nizza e Cannes. Paolo e’ il navigatore ufficiale del RAID, si e’ premurosamente munito di cartine ed ha stilato gia’ dei percorsi e delle tappe sommarie, le strade da lui individuate si mostreranno in seguito le migliori a conferma delle sue capacita’.
Dietro indicazione di Paolo abbandoniamo la costa con direzione AIX EN PROVENCE, la strada migliora, e’ tortuosa ma liscia come un biliardo, il traffico e’ rarefatto, possiamo finalmente adottare una guida riposante.
In merito alla posizione di guida inizio a sperimentare varie soluzioni, noto che guido piu’ comodamente se siedo un po’ arretrato, praticamente al posto del passeggero, inoltre adotto tecniche insegnatemi dal fisioterapista per evitare contratture muscolari, mi accorgo, ad esempio, di un indolenzimento al livello del trapezio della spalla ed intuisco che involontariamente mantengo serrati i muscoli delle spalle, su una strada del genere e’ perfettamente inutile adoperare tale condotta guardinga ed adottando tecniche zen rilasso tutti i muscoli della zona, abbandono le spalle che istantaneamente calano in basso, rilasso anche i muscoli delle gambe che sia aprono a ranocchia, cerco poi di rilassare tutto il resto concentrando invece l’energia solo sulle mani e sui polsi al fine di serrarli sul manubrio, un po’ come fanno i passerotti che riescono a dormire appollaiati su di un ramo, successivamente tento di individuare i muscoli al centro delle scapole per rilassare anche loro, la prima volta che mi riesce questa operazione, provo una sensazione di benessere esagerata ma purtroppo breve in quando a causa di un incrocio devo richiamare tutti i muscoli all’appello. Tentero’ varie volte di riprovare quella piacevolissima sensazione ma non ci riusciro’ piu’, non so di cosa si trattasse, forse era una sorta di euforia generata da chissa’ cosa. Ho letto in seguito su un libro del famoso viaggiatore in Vespa Giorgio Bettinelli che anche lui in un occasione provo la stessa sensazione, ed anche lui in tutti i chilometri ed i libri successivi non ha provato piu questa sensazione solo una volta, chissa se in futuro mi riaccadra ancora. Comunque percorrero’ molti rilassanti chilometri in questa poco elegante posizione a “passerotto”.
La mia Vespa, lamenta sempre il problema alla frizione, ma una volta messa su strada si comporta eccellentemente. Paolo vorrebbe fermarsi per la notte in una sorta di agriturismo trovato per la strada, non sono d’accordo, preferisco godermi la serata dentro una cittadina francese e riprendiamo la marcia. Verso le 20:00 giungiamo ad AIX EN PROVENCE e troviamo sistemazione in un buon Hotel e sistemiamo le Vespe nel garage dello stesso. Paolo e’ stanco ma non l’ammettera’ mai , al telefono con gli amici dice di aver a che fare con un highlander che non si vuol mai fermare, dice che sembro drogato, in verita’ tutti questi chilometri digeriti in scioltezza mi danno forse un senso di euforia.
Comunque almeno psicologicamente, mi sono preparato bene all’impresa, pensavo di affrontare situazioni peggiori e sono soddisfatto di come vanno le cose, al contrario Paolo ha sicuramente curato di piu’ l’aspetto tecnico ma credo che abbia sottovalutato la preparazione psicologica. Siamo proprio gli emuli di Jack Lemmon e Walter Matthau nella STRANA COPPIA. Io sono un gigante trasandato e Paolo un piccoletto pulitissimo e meticoloso. Anche le Vespe riflettono la nostra immagine: quella di Paolo e’ lucida e perfetta, la mia e’ sporca, con qualche acciacco e pesa almeno una quindicina di chili di piu’ perche’ carica di attrezzi, ricambi, portapacchi anteriore e borsa.
Dopo una doccia ristoratrice, prendiamo le Vespe per cercare di cenare in un buon ristorantino in questa accogliente cittadina francese. Mi occupo io della ricerca e saltati a pie’ pari i primi due bar ristoranti che offrono solo piatti unici, scovo in una traversa laterale un locale che sembra rispondere alle nostre fameliche aspettative. Il locale e’ pure troppo elegante e ci colpisce la bellezza della cameriera, forse figlia del proprietario, la stessa ci serve, a priori (una curiosita: il termine "a priori" e’ usato correntemente anche in Francia) un aperitivo. Per il resto della cena saremo invece serviti da un cameriere mascolo, forse i nostri italici sguardi hanno messo in difficolta’ la pulzella che, rivedremo solo al momento del conto che si attesta sui 50,00 pro capite. Siamo soddisfatti lo stesso, abbiamo mangiato ottima carne ed io anche un antipasto a base di frutti di mare, il tutto annaffiato da un fresco rosato o per dirla alla francese “rosee’” .
All’uscita del ristorante facciamo una beve passeggiata per le vie di AIX EN PROVENCE e incontriamo una bella piazza dove si trovano parcheggiate altre Vespe, una e’ una Vespa 50 di colore celeste molto bella, allestita con vari portapacchi e tubi cromati, Paolo si accorge che parte la parte posteriore della pedana e’ tagliata, ed anche la scocca sembra modificata con l’aggiunta di un carterino, dopo averla osservata un pochino capisco il motivo: In Francia negli anni 60 e 70 per omologare un ciclomotore era obbligatorio che lo stesso fosse in grado di muoversi con i pedali, anche la Vespa 50 si dovette adeguare! Non essendo piu’ obbligatori il proprietario aveva provveduto a smontare il pedali ed il relativo manovellismo, ma le modifiche telaistiche sono rimaste visibili.
Nella stessa piazza e’ situata una fontanella delle dimensioni simili ai “nasoni” romani, anch’essa in fusione di metallo ma che ha la caratteristica di avere sulla sommita’ un pesante volano azionabile manualmente che pompa fuori l’acqua! Non sono sicuro che questa acqua sia potabile ma ho voglia di berla, a tale proposito preciso che uno dei criteri che io uso per valutare la qualita’ della vita di ogni citta’ in cui, a vario titolo, giungo, consiste proprio nell’assaggiarne l’acqua del rubinetto, tengo anche in grande considerazione questa prova. Anche se e’ sabato sera non ci sono molte persone per le strade e mi trovo obbligato a domandare se l’acqua sia potabile ad un gruppo di ragazzi che mi viene incontro anche se, ad istinto, trovo in loro qualcosa di strano, alla mia domanda, l’ultimo ed il piu’ giovane di loro con aria impaurita affretta il passo ed a culetto stretto si aggrappa al braccio di un amico e mi risponde “je ne sais pas! je ne sais pas!” Sono incappato in un bel gruppetto di frocetti francesi! Forse l’ho spaventato per la mia stazza ed avra’ fatto il discorso “ se tanto mi da tanto…e’ meglio che porto il culetto in salvo” Devo dire che all’inizio rimango pure imbarazzato dalla reazione del tipo, ma poi la prendo a ridere.
Infine e’ un negrone infagottato in uno smoking che fa’ il buttafuori di una discoteca a confermarmi che l’acqua e’ potabile. L’acqua e’ insipida ma buona.
Torniamo in hotel e’ stata una giornata bella ma pesante, abbiamo percorso circa 400 chilometri, cento di meno di ieri ma sono stati molto piu’ duri, la riviera ligure ci ha sfinito. Sono stanco ma mi sento benissimo, non soffro nemmeno del tanto temuto mal di schiena, solo le chiappe mi fanno male, penso di aver un principio di decubito al culo!
Allo specchio noto di aver gia’ preso una bella abbronzatura e non sembro piu’ un oscuro impiegato, peccato pero’ che ho il segno della maglietta come un muratore.
Andiamo a fare la ninna concordando di svegliarci piu’ o meno alle 8:00, non c’e’ bisogno di mettere la sveglia perche’ l’orario non e’ vincolante e poi io so che in condizioni normali riesco di norma a svegliarmi all’ora desiderata.
Ci addormentiamo senza accendere la televisione.
 
12028240
12028240 Inviato: 23 Giu 2011 22:16
 

Grazie di aver spaziato il testo...


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12028245
12028245 Inviato: 23 Giu 2011 22:17
 

Crazymonkey ha scritto:
Grazie di aver spaziato il testo...


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è stato un piacere icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
 
12029284
12029284 Inviato: 24 Giu 2011 9:07
 

burga ha scritto:
Complimenti a tuo padre aspetto il seguito.
Ma va al raduno dei mille quello di Marsala in sicilia,perchè io probabilmente ci sarò.


no, il prossimo viaggio che farà sara a vienna, perchè questo nome? ecco come ha risposto ad un altro utente su un forum:

" innanzi tutto grazie per aver avuto la pazienza di leggere il "pippone", in merito al viaggio arrivi tardi! Sabato, ed a distanza di tre anni dal RAID DEI LEONI io e Paolo replichiamo: partiremo con le nostre Vespe PX per un nuovo viaggio pazzo. Stavolta si chiamera' la " LA SPEDIZIONE DEI 1000 E.... DUE" !
I Garibaldini riuscirono a liberare l'Italia dagli Austriaci, ma noi cambieremo la storia! Il nostro proposito e' di "conquistare " Vienna vestiti da Garibaldini"!
Il Viaggio e' stato in forse per molto tempo. La Vespa di Paolo ha rotto il motore due mesi fa, lo abbiamo aperto completamente ma 15 giorni fa ha grippato, abbiamo sostituito il pistone ma solo tre giorni fa, abbiamo capito che qualcosa non andava, ieri abbiamo smontato il motore dalla Vespa, abbiamo riaperto il motore completamente, abbiamo cambiato il paraolio lato frizione che si era rotto ed abbiamo rimontato il motore sulla Vespa. Il tutto dalle 16,30 alle 24,00. Speriamo bene, le Vespe non sono collaudate, la mia ha un Polini fresco di montaggio, quella di Paolo non ha ancora finito il rodaggio. Non so dove arriveremo e se arriveremo, ma l'importante e' partire! "

il px di paolo ha a stento 200 km di rodaggio, speriamo bene...
 
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12029315 Inviato: 24 Giu 2011 9:16
 

29/06/2008 IL TERZO GIORNO
Ci svegliamo piu’ o meno alle 8,00, la mia sveglia fisiologica ha funzionato e siamo presto pronti a partire.
Alziamo con timore il “cerotto” con il quale Paolo ha tentato di medicare la saldatura della mia Vespa, tutto bene, la crepa si e’ fermata e non prosegue il suo cammino.
Ci dirigiamo al centro di AIX per fare colazione e parcheggiamo ai lati di una solitaria PX francese.
Trovo La colazione in Francia piu’ costosa, in particolare costa molto il cappuccino ed e’ frequente incontrare bar senza cornetti o per dirla alla francese “croissant”. La carestia di cornetti e’ per me veramente una cosa brutta, inoltre quando li troviamo mi sembrano molto piu’ grassi dei nostri e non mi piacciono molto.
Quando andiamo a riprendere le Vespe e’ arrivato anche il francese proprietario della Vespa che abbiamo “circondato” cominciamo immediatamente a fraternizzare, a scuola ho fatto sette anni di francese e con la lingua locale me la cavo decentemente, sono in grado di formulare qualsiasi domanda, capendo quasi tutte le risposte.
Non e’ proprio cosi’ per Paolo, che all’epoca studio’ lo spagnolo, comunque e’ convinto di farsi capire in qualche modo.
Il francese quando apprende che siamo partiti due giorni prima da Roma con destinazione Parigi ci sorride meravigliato e ci fa notare che la sua Vespa e’ parigina, infatti la targa finisce con il numero 75 che e’ il department di Paris, (la Francia e’ divisa in Dipartimenti che sono numerati in ordine alfabetico, ad esempio al dipartimento delle Alpi marittime iniziando per la A e’ stato assegnato il numero 06, la P di Parigi ha il numero 75) comunque la sua Vespa e’ arrivata fino qui in treno, al momento di partire veniamo salutati calorosamente al grido di bon voyage! bonne chance!
Puntiamo dritti verso nord, e la strada e sempre piu’ bella, ci sono poco curve ed e’ tutta in pianura, non ci sono buche, anche quando ci sono dei rattoppi visibili la Vespa li oltrepassa senza avvertire nessun sobbalzo.
Ora indosso una camicia acquistata ad un mercatino a Genova al prezzo, genovese anch’esso, di 10,00 euro, e’ bella grande, e’ a maniche lunghe e di cotone al 100%, non e’ molto alla moda con i suoi quadratini neri su fondo bianco, tuttavia fa molto campagna francese e poi mi protegge gli avambracci dal sole, a tale proposito stimo di aver una ustione di primo grado ad entrambe le braccia e sui polsi, dove la camicia non copre, avverto il bruciore anche del pallido sole del mattino.
Oggi e’ domenica e considerando che dobbiamo fare il pieno molto spesso, riempiamo al primo benzinaio anche la tanica di emergenza regalataci a Roma, sarebbe stupido rimanere fermi per mancanza di carburante considerato che abbiamo oramai solo 8 giorni scarsi a disposizione e tanti chilometri da percorrere.
La tanica poi non ci e’ servita ma ci ha permesso di viaggiare con tranquillita’.
Puntiamo verso Avignone e Lione, la strada corre veloce, in Francia i semafori sono rari, gli incroci a raso sono tutti realizzati tramite rotatorie.
La trovo una scelta intelligente, i vantaggi della rotatoria sono molti, non serve energia elettrica, per affrontarla e’ comunque necessario rallentare e pertanto gli incidenti difficilmente sono gravi e le auto nonsi colpiscono ami perpendicolarmente come ad un semaforo, chi e’ dentro la rotatoria ha la precedenza e la regola e’ semplice da rispettare, non si fanno attese inutili, non capisco perche non ci adeguiamo anche noi.
Lungo la strada ci fermiamo da un fruttivendolo ed approfittiamo per mangiarci mezza anguria a testa, stavolta il previdente sono stato io che ho portato un coltellino multiuso, le Vespe ferme in bella vista, invitano anche un motociclista Olandese ad una sosta; indossa una moderna tutta di pelle nera ed e’ insieme alla sua donna sopra una grossa BMW da enduro.
Appena gli olandesi sono scesi dalla moto cominciamo a scrutarci reciprocamente da lontano come fanno i cani quando vedono un loro simile, basta un cenno di saluto e l’Olandese si avvicina a noi; non e’ un ragazzino, avra’ piu’ di 50 anni, ma e’ molto curato ed ha un fisico tonico, della sua donna non si puo dire altrettanto, evito addirittura di incrociare con lei lo sguardo.
Il tizio parla inglese, lo capisco ma riesco a rispondere a fatica, sembra che nella mia testa sia rimasto aperto solo il vocabolario di Francese, comunque ci riferisce che ha caricato la sua moto in treno e sta facendo un giro da queste parti, approva anche lui che le strade francesi sono molto buone, mentre io affermo che per circolare in moto per Roma e’ necessario essere dei campioni di enduro e motocross.
Rinfrancati dal fresco frutto di stagione che nei suoi colori ci ricorda la patria natia riprendiamo il viaggio.
Ormai non ci fermiamo piu’ per il pranzo, siamo sempre sopra la Vespa e ci fermiamo unicamente per fare il pieno alle Vespe, noi ci concediamo al massimo una birra piccola.
Non sono un bevitore di birra, ma adesso capisco il connubio che si e’ creato fra motociclisti e birra, la birra e’ il nutrimento ideale per il motociclista: il sole ed il vento della corsa disidratano il centauro e la birra reintegra i liquidi fornendo quelle poche calorie senza appesantire lo stomaco, inoltre e’ scarsamente alcolica e bevendone una piccola dose siamo certi di ritemprarci e di non girovagare ubriachi per la Francia .
Nel pomeriggio ci rifermiamo ad acquistare della frutta da una fruttivendola ambulante ferma sul ciglio della strada.
La signora parla un italiano fluente e ci informa di essere stata sposata con un italiano, acquistiamo delle pesche e delle ciliegie buonissime, evitando, dietro consiglio della venditrice di acquistare le albicocche perche’ non ancora mature. La signora ci da una bella dritta sulla strada consigliandoci di risalire il Rodano percorrendo la riva destra in quanto la strada e’ piu’ bella ed adeguata ai nostri potenti mezzi, riprendiamo il viaggio ed attraversata una diga cominciamo a percorrere la strada che costeggia l’alveo del fiume.
Incontriamo moltissimi motoclisti, qualcuno, ed anche di quelli seri, ci saluta o con il pollice alzato oppure sollevando il piede dalla pedana, rispondiamo sempre al saluto ed cominciamo anche a salutare per primi.
Su questa strada Paolo riesce a conquistare il suo record di dimenticanza della freccia.
Il precedente record era di 5km ma stavolta riesce a raggiungere i 30km! Il precedente record e’ stato stracciato, ma quando lo avviso non sembra particolarmente contento, forse e’ consapevole che puo’ fare di meglio…
Ad un tratto giungiamo in un paesino in cui la musica e’ assordante, sulla destra ci sono centinaia di moto parcheggiate, su di un cartello c’e’ scritto FETE DE LA MOTO, ci fermiamo. L’ambiente e’ variopinto ci sono anche delle bancarelle che vendono accessori vari per motociclisti, bandiere, cinte, bandane da Harleysti e l’immancabile birra della quale consumiamo l’abituale piccola dose.
Vengo attirato (ed allo stesso tempo ignorato), da una Harleysta dall’aspetto un po truce ma accattivante, accanto a lei ci sono due maschietti che all’apparenza sembrano dei tagliagole, con lo sguardo traverso faccio notare l’amazzone a Paolo che concorda con me, sia sulla truce belta’ della ragazza ed anche che sia il caso di voltar lo sguardo altrove.
Ad un tratto sentiamo un rumore di motori proveniente dal sottostante bacino del fiume, si tratta di una rappresentazione di stunt man in moto, lo spettacolo offerto e’ appassionante: burn out, impennate con ruota anteriore e posteriore, traversi in accelerazione, cose incredibili ! al momento di ripartire, e consapevole di coprirmi di ridicolo, mi impegno con un burn out con la mia povera Vespa, pongo la ruota anteriore sull’asfalto mentre lascio la posteriore sullo sterrato dando tutto gas! sollevo un polverone e rimango fortunatamente ignorato da tutti, anche da Paolo che preso di sorpresa non riesce a filmare adeguatamente la scena.
Ripartiamo insieme ad un gruppo di harleysti che, credo malvolentieri ci inglobano nel loro mucchio selvaggio, ad un semaforo vedo uno di loro che guarda incuriosito i nostri adesivi e lo saluto alzando il pollice, lui mi risponde allo stesso modo con un bel sorriso che sembra un misto tra la simpatia ed il compatimento! La strada e’ bella e superiamo tante ma tante cose che meriterebbero una sosta ma la nostra destinazione e’ imperativa: PARIGI O MORTE!
La sera alle 20.00 e dopo circa 450 km giungiamo a Chalon e troviamo un ottima sistemazione in albergo della catena IBIS e con sommo compiacimento ci viene permesso di parcheggiare le vespe di fianco all’entrata principale.
Tramite una convenzione con un club di cui Paolo e’ socio pagheremo il prezzo piu’ basso in assoluto di tutto il raid circa 45 euro in due!
La sera Paolo non e’ in vena di fare giretti turistici, usciamo comunque con il casco per trovare un bel ristorantino e considerando che anche a me non sembra che ci sia molto da visitare ci dirigiamo nel ristorante adiacente l’albergo dove consumo un filetto alla tartare (si tratta di carne macinata cruda con accanto dei vasetti con varie salsine fra le quali la micidiale mostarda forte di Digione che ha il colore, l’odore ed a mio parere anche il sapore del BOSTIK non ne condivide pero' le proprieta' adesive) io mi sono un po disidratato e come sempre accade quando vado un pochino a debito di acqua comincio a bere in modo veramente esagerato, ordiniamo immediatamente due bottiglie d’acqua una gassata ed una liscia ed una bottiglia di rosso, l’acqua in poco tempo e quasi finita e devo riordinare una altra bottiglia di acqua liscia che miscelero’ con la frizzante in quanto da queste parti la frizzante e’ veramente potente, in fondo questa e’ la patria della atomica Perrier.
Torniamo in albergo a panza piena, Paolo sembra piu stanco di me o forse io mi sono bevuto l’acqua e lui il vino, e cammina piu’ lentamente e mi costringe a precederlo anche se lui e’ in possesso della tessera per aprire la stanza, ad un tratto mi arresto e Paolo comincia ad armeggiare nella serratura della porta in quanto la tessera non ne vuole sapere di aprire, a quel punto intervengo anche io girando e rigirando la tessera e dando degli scossoni alla porta, ad un tratto veniamo interrotti da un urlo: proviene da dentro la stanza! In un attimo capiamo che abbiamo sbagliato stanza e scappiamo velocemente ridendo con le lacrime agli occhi! Deduciamo che forse non siamo molto lucidi, ricostruiamo l’accaduto e capiamo che io non sapendo dove andare mi sono fermato in mezzo ad un corridoio e Paolo pensando che l’avessi portato alla meta ha pensato bene di tentare di aprire la porta piu vicina! Fortunatamente sulla tessera c’e’ scritto il numero della nostra stanza e dopo un paio di svolte sbagliate imbocchiamo la retta via.
Giunti nella tanto ricercata stanza telefoniamo alle rispettive case, mia moglie mi dice fra l’altro che sta aggiornando il forum della GIULIA FAN’S CAFE’ dove scrivo spesso ed ha ricevuto tanti post di incoraggiamento un po’ da tutti gli amici, questo mi fa immensamente piacere, ho anche un adesivo sul bauletto intitolato al FORUM ed e’ uno di quelli che non si e’ ancora staccato.
Domani abbiamo come destinazione Parigi, mancano circa 350 km e sappiamo di avere ottime possibilita’ di arrivare ma al fine di non perdere tempo prezioso e non arrivare troppo tardi mettiamo la sveglia alle 6.00, ma confido sempre nella mia sveglia biologica.
Ci addormentiamo come angioletti nel consueto stile delle bambole Furga

Ultima modifica di brudox il 24 Giu 2011 10:44, modificato 1 volta in totale
 
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12029362 Inviato: 24 Giu 2011 9:27
 

basta, siccome non spazi il testo mi rifiuto di leggere oltre
 
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12029784 Inviato: 24 Giu 2011 10:36
 

edge ha scritto:
basta, siccome non spazi il testo mi rifiuto di leggere oltre


gia l'ho spaziato icon_neutral.gif
se ti faccio vedere l'originale potresti sentirti male dalla quantità di lettere appiccicate l'una con l'altra

EDIT: ho editato la terza puntata spaziando ancora di più
 
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12030239 Inviato: 24 Giu 2011 11:46
 

Il racconto è stupendo e non smetterò certo di leggerlo per la spaziatura...però se la migliori (La spaziatura.) non mi lamento eh, anzi. icon_asd.gif

Dai, aspetto la prossima giornata. 0509_up.gif
 
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12030255 Inviato: 24 Giu 2011 11:49
 

Crazymonkey ha scritto:
Il racconto è stupendo e non smetterò certo di leggerlo per la spaziatura...però se la migliori (La spaziatura.) non mi lamento eh, anzi. icon_asd.gif

Dai, aspetto la prossima giornata. 0509_up.gif



aaaaaah con sta spaziatura!!!
il prossimo giorno lo passo prima a te in MP, lo spazi quanto vuoi e poi me lo ridai spaziato, cosi non ti lamenti! icon_asd.gif icon_asd.gif
 
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12030264 Inviato: 24 Giu 2011 11:50
 

brudox ha scritto:



aaaaaah con sta spaziatura!!!
il prossimo giorno lo passo prima a te in MP, lo spazi quanto vuoi e poi me lo ridai spaziato, cosi non ti lamenti! icon_asd.gif icon_asd.gif


ça va bièn, merci! icon_lol.gif
 
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12031810 Inviato: 24 Giu 2011 16:55
 

30/06/2008 il quarto giorno
La sveglia suona all’ora stabilita ma mi trova in dormiveglia anche se il mio orologio biologico aveva tentato di svegliarmi qualche minuto prima.
Usciamo in breve dall’albergo e lo spettacolo che ci offre questa mattina non e’ proprio confortante: siamo in mezzo la nebbia ed e’ molto umido, le vespe sono coperte di brina, accendiamo i motori che rispondono prontamente e ci fermiamo quasi subito per fare colazione, sono le 7:30 e fa freddo, io non ho portato alcun indumento tecnico, sono costretto ad affrontare il freddo con la seguente configurazione: due tshirt una sull’altra, camicia a maniche lunghe, maglione di filo e kwai per finire; non ho altro.
Il caffe mi risveglia i sensi e mi accorgo che gli avambracci ustionati mi danno fastidio e seguendo il consiglio di Paolo acquisto un crema idratante, sono gia vestito e non ho voglia di rispogliarmi e perdere il tepore acquisito, pertanto tiro su le maniche e mi spalmo la crema sugli avambracci direttamente sui peli facendo un inguacchio pauroso, Paolo mi guarda con un sorriso schifato e mi apostrofa dicendo” ma tu guarda con quale animalone schifoso mi tocca di andare in giro!”
Partiamo e ci infiliamo subito in una foresta nebbiosa nella quale una lingua di asfalto si incunea senza quasi mai curvare, sento un po di freddo ma lo sopporto sperando che a breve il sole sorga e spazzi via questa nebbia e questo freddo, questo accade dopo piu di un ora di questa strada in perenne leggera salita.
Finalmente si riesce a viaggiare beatamente, Paolo tira fuori la telecamera e riprende anche on the Road, quando ci affianchiamo ci scambiamo gesti incoraggianti per spronarci a vicenda, ma il massimo lo faccio io: in una precedente sosta fisiologica ho raccolto discretamente un ramo lungo e sorprendemente diritto, al momento di sorpassare Paolo, mi sollevo dalla sella e sporgendomi in avanti impugno la “spada” nella sinistra, poi molleggiando sulle gambe, impegno tutta la mia Vespa in una sfrenata carica alla generale Custer.
Vedo Paolo sbandare un pochino in preda alle risate. Si cominciano a vedere le indicazioni stradali che riportano “PARIS” e ce le indichiamo ripetutamente l’uno con l’altro.
Le strade sempre piu grandi ed il traffico piu pesante ci fanno intuire di essere alle porte di Parigi, ad un tratto all’orizzonte si vede una grande metropoli penso proprio che ci siamo quasi, ci scambiamo gesti di intesa annuendo nei nostri caschi integrali.
Siamo nella periferia della metropoli ma non sappiamo dove andare e cerchiamo di seguire i cartelli che indicano il centro, alla fine ci infiliamo dentro una tangenziale densa di tunnel, non sappiamo bene dove siamo ed intubati in questo traffico frenetico non possiamo chiedere la strada a nessuno, all’uscita di un ennesimo tunnel comincia un leggera salita ed al culmine di quella cessano finalmente i muri che ci fanno da sponda e possiamo guardarci intorno, alla nostra sinistra si spiana la citta ed al centro di questa appare la Tour Eiffel! Iniziamo a suonare i cicalini delle Vespe all’impazzata ed a sobbalzare sulle selle! Almeno qui ci siamo arrivati! I leoni e le Vespe hanno conquistato Parigi!
Ci dirigiamo a naso verso la Tour Eiffel ma la sua maestosità e’ presto coperta dall’altezza di palazzi parigini, quando decidiamo di chiedere la strada una squisita vecchina ci dice” ma oui la Tour Eiffel c’est ici! tournez a droite!
Un po distratti e poco fiduciosi giriamo a destra e ci accorgiamo di essere alle pendici della torre! Siamo arrivati! Ci fermiamo, sono le 13:45 e inviamo altisonanti sms ai rispettivi amici, e’ il momento di rilassarsi, provvedo a togliermi il kwai e rimango solo con la mia tshirt verde personalizzata. Sulla schiena invece di un inflazionato “DE PUTA MADRE” ho scritto una bella scritta in romano “DE m******a FIJO”.
Con questa maglietta e con la mia Vespa targata Roma giro fieramente per le strade di Parigi e mi faccio in parata solitaria e completamente ignorato da tutti gli Champs Helysees. La frizione va sempre male ed ora che sono in citta’ il difetto e’ piu evidente e cerco di sopperire allo stesso con tutta la mia esperienza, dopotutto circolo con mezzi d’epoca, o meglio vecchi, riparati autarchicamente da quando sono nato.
Mi accorgo anche di un nuovo difetto: la Vespa al minimo fa un rumore ciclico e batte qualcosa dietro la ventola e dopo poco il motore si blocca, dando gas ed aumentando i giri il rumore scompare e la Vespa sembra andare bene.
Non so che difetto sia ma sono molto preoccupato, per il momento non voglio dirlo a Paolo per non rovinare il momento magico e mantengo il riserbo.
Non funzionano nemmeno le luci ma solo frecce e clacson ma stasera usciremo lo stesso! Decidiamo nel mentre di dirigersi verso il Trocadero, abbiamo qualche difficoltà nel lasciare le Vespe ed alla fine parcheggiamo accanto a altri motocicli che sostano molto all’italiana: deduco che quando il traffico e’ eccessivo non c’e’ educazione civica che tenga, anche la civilissima Francia si inginocchia al caos.
Mentre scegliamo un bar per consumare la consueta birra Paolo mi dice: “a Fu guarda un po che ho acchiappato?” sul momento non capisco, poi Paolo mi dice” guarda un po come mi guarda quella ragazza mezza asatica seduta nel bar?” indirizzo lo sguardo ed effettivamente vedo un bellissima donna dai tratti orientali che sorride a Paolo, domando a me stesso: cosa succede? A parte qualche saluto da qualche bella vespista nella zona di Lione mi sembra che siamo come trasparenti al cospetto degli sguardi femminili, nel senso che proprio non ci si filano! Ma qui la cosa e’ inequivocabile! Non si tratta di escort, perche il luogo non si addice.
Comunque non essendo dediti al turismo sessuale e considerando che abbiamo consapevolmente lasciato i rispettivi pisellini a casa in custodia alle beneamate consorti lasceremo che questa vicenda si concluda qui senza ulteriori sviluppi.
Ci accingiamo ad entrare nel Trocadero per ammirare la sua vista panoramica, mi sento bene: sono arrivato alla meta, sono gia’ dimagrito, sono abbronzato (seppur alla muratora e con principi di ustioni) alla fine sembra pure che si possano risvegliare gli inpulsi venerei che si credevano sopiti.
Mentre passo in mezzo ad una fiumana di vocianti giapponesi portando sulle spalle la borsa anteriore ed in mano il casco faccio finta di ammollare un schiaffone ad una giapponese che ingnara mi ha appena oltrepassato, Paolo sorride alla scena.
Cominciamo ad essere stanchi e troviamo presto un albergo decente in una zona semicentrale e dopo una doccia ristoratrice riprendiamo le Vespe per cenare nel quartiere Montmartre per integrare il nostro viaggio boehemien, al momento di parcheggiare le Vespe tolgo il cofano destro per ascoltare il motore e Paolo si avvicina incuriosito.
E'arrivato il momento di confessare: il motore si arresta bruscamente e la leva di accensione si scende lentamente fino ad impuntarsi. Dico a Paolo “ho paura di aver sbiellato” , Paolo saggiamente mi riferisce che con le gambe sotto al tavolo si ragiona meglio e dopo aver girato un pochino tristemente decidiamo di entrare in un ristorante.
Ordiniamo cozze e “frites” e la solita boccia di bianco, Paolo mi dice di essere pronto a tornare anche in due e con una sola Vespa, oppure affittiamo un furgone sul quale caricare entrambe le Vespe fino al confine italico.
Ad un tratto lo vedo rasserenarsi e mi dice “Fulvio noi torneremo: abbiamo lassu qualcuno che ci guarda.”
E’ vero: abbiamo entrambi perso da poco tempo le nostre mamme e questa affermazione convince anche me.
Paolo ha poi dei rapporti particolari con il sovrannaturale ai quali la mia razionalita non vuole credere e la mia paura mi tiene comunque lontano, credo anche che sia una sorta di sonnambulo, e spesso mi ha raccontato delle sue sfide notturne con gli spettri che sembrano oramai terminate con una sua vittoria schacciante, ci vuole un certo coraggio a dividerci la stanza, comunque sia, sono certo che non mi fara’ mai del male, caso mai dovremo lottare insieme contro chissa quali spiriti.
La mia Vespa parte oramai solamente a spinta ma io sono sicuro che tornero’ a Roma con lei, io torno sempre a casa! So come fare: dovro’ mantenere sempre il motore in coppia evitando di sovraccaricarlo e scalando all’occorrenza le marce, aumentero’ la percentuale d’olio al 3 o 4 per cento e che la forza sia con noi!
A casa non diro’ nulla, li farei preoccupare inutilmente. Nel taccuino che aggiorno ogni sera prima di andare a dormire, e che mi e’ stato tanto utile per mantenere vivi i ricordi e le sensazioni, scrivo a grandi lettere: BUBBO RITORNERA’!
 
12031870
12031870 Inviato: 24 Giu 2011 17:08
 

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bellissimo!

Tuo padre ha davvero un grandissimo spirito di avventura!

E scrive anche molto bene.. io ti consiglierei di inviare il tuo racconto a Riders, mi sembra la rivista appropriata.. e per esperienza diretta ti so dire che sono molto disponibili e gentili icon_biggrin.gif
 
12039835
12039835 Inviato: 26 Giu 2011 21:16
 

piccolo aggiornamento, sabato mattina sono partiti alle ore 8.00, alle 15.00 paolo aveva gia grippato perchè si era messo a correre, e siccome quel motore non aveva neanche finito il rodaggio per bene ha grippato... però il viaggio è proseguito, mio padre si è messo davanti e paolo in coda in modo da placare i bollenti spiriti di paolo. Stamattina invece dopo 2 ore circa dalla partenza mio padre ha bucato la ruota davanti a causa di un chiodo, cambio gomma e si riparte. Stasera invece sono arrivati a 150 km da vienna, probabilmente però il viaggio continua anche oltre vienna, forse si punta a praga...
 
12040240
12040240 Inviato: 26 Giu 2011 22:51
 

brudox ha scritto:
piccolo aggiornamento, sabato mattina sono partiti alle ore 8.00, alle 15.00 paolo aveva gia grippato perchè si era messo a correre, e siccome quel motore non aveva neanche finito il rodaggio per bene ha grippato... però il viaggio è proseguito, mio padre si è messo davanti e paolo in coda in modo da placare i bollenti spiriti di paolo. Stamattina invece dopo 2 ore circa dalla partenza mio padre ha bucato la ruota davanti a causa di un chiodo, cambio gomma e si riparte. Stasera invece sono arrivati a 150 km da vienna, probabilmente però il viaggio continua anche oltre vienna, forse si punta a praga...


...Ammazza! eusa_clap.gif

Dai, fagli i complimenti e digli che lo seguiamo.
Poi al ritorno vogliamo foto e un report dettagliato però! 0509_doppio_ok.gif
 
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