Un ciao e un ben ri-trovati ( soprattutto a chi ha condiviso con me il mio precedente e primissimo report sull' Andalusia ) a tutta la "colleganza" motociclistica che mi sta per leggere.

Quest’ anno parto, purtroppo, dal triste epilogo della mia s-vaccanza moto-itinerante.

Diciamo infatti che San Soichiro da Hamamatsu quest’ anno ha guardato altrove o comunque non ha vegliato abbastanza sulla mia motocicletta.

E' quindi con la malinconia addosso che inizio questo mio "report" (che tra l’ altro è mooolto più tempestivo del precedente

Malinconia e tristezza che sono dovute non tanto all' aver lasciato la terra della trinacria ( che tra l' altro, per tutti i motivi che vi spiegherò meglio in seguito, pur riconoscendone l’oggettiva bellezza, non ha mai saputo farsi veramente amare - almeno da me motociclista- )....................................piuttosto il "magone" ce l' ho perchè ho dovuto ( temporaneamente ) abbandonare il fido transalpino in quel di Chiusi Scalo, giusto davanti all' officina della concessionaria ufficiale "Fatichenti Moto".

La mia “fidata” hondina, nonostante tutte le innumerevoli cure con le quali la coccolo da sempre ( compreso un bel tagliandone pre-partenza ), ha deciso di scioperare improvvisamente sulla via del ritorno----------- sull' autostrada A1 con direzione Firenze proprio in prossimità dell’ uscita Chianciano Terme.

E mi è pure andata bene perché- la s*****a- ha ben pensato di "incrociare le braccia" mentre a 140 km/h ( di tachimetro, né ) ero in fase di sorpasso di una lunga fila di veicoli più lenti.
E, per “incrociare le braccia”, intendo un bel grippaggio del pistone posteriore!!!!!!!!!!

Per fortuna l’ istinto di sopravvivenza mi ha fatto tirare al volo la frizione prima del completo bloccaggio della ruota posteriore e, con un incastro perfetto – tipo TETRIS- tra i veicoli alla mia destra , ho decelerato mestamente fino alla “ confortevole”ma “poco onorevole” corsia di emergenza.
Il “socio” che seguiva a breve distanza ha sudato freddo e non poco visto che per mantenere l’ andatura e il “gruppo” compatto, dato l’ intenso traffico, non mi stava a grande distanza ( cioè quella che si chiama, mi pare, mi pare…………………..ecco di sicurezza ! ) diciamo piuttosto si procedeva “a ranghi serrati” con me a fare da “apripista”e, di colpo, mi ha visto rallentare rischiando un clamoroso contatto.
Comunque è bene tutto quello che si risolve bene. Così si dice e così direi che vale.
Un grazie quindi alla professionalità della Europe Assistance ( e alla mia lungimiranza che mi ha fatto stipulare l’utile accessorio di polizza ) che, incarnatasi nel soccorso stradale “Berilli”, mi ha recuperato A-GRATIS con tempestività ( una mezz’ oretta) all’ ombra del ponte n°299 ( e per fortuna perché faceva davvero un caldo porco ).
Poiché il danno è di quelli importanti e l’ officina riapriva il lunedì seguente, non ho avuto altra scelta che optare per la soluzione più umiliante per chi, da 5 anni a questa parte, è andato e tornato dalla vacanza con la sua fida motoretta ( e soprattutto per chi, con un mezzo jappo viaggia con un Harleyista ): IL TRENO!!!!!!!!!! NUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!




E per fortuna almeno che la stazione era veramente a due passi ( e ben servita ) e che la sapiente logistica del mio bagaglio mi ha permesso di “portarmi dietro” tutto anche a piedi e senza neppure faticare.

Comunque spettacolare il Freccia Rossa che in 1 ora e 45 min ( ) mi ha portato da Firenze Santa Maria Novella a Milano Centrale.
Da oggi rivedo un pochino le mie idee sulle F.S. e, da Ferrovie Schifose ( retaggio di un periodo di mal-sano pendolarismo ) , passano direttamente a Ferrovie Straordineeeeeeeeeeerie ( almeno per l’ Alta Velocità )!

Il responso del mecca ha poi confermato i miei timori iniziali. Il danno è serio e soprattutto costoso.

Per ora con MOTOHELP ( gli unici che vanno loro dove c’è la moto ) ho deciso di farmela recapitare a casina ( € 290,00 da “Chiusi scalo” direttamente alla mia residenza in zona Monza )………………….poi si vedrà.
Mi resta almeno la consolazione che il Transalpino ha dato “forfet” solo a vacanza conclusa e pertanto potrete “godere” di quello che è il resoconto di un vero viaggio -100% su strada- MONZA-SICILIA e ( quasi ) RITORNO.
Un sottotitolo importante del Report potrebbe benissimo anche essere: “QUELLO CHE NON VI DICONO SULLA SICILIA”.
Un sotto-sotto titolo: “ANCHE LE HONDA SI ROMPONO”.

Seguitemi e ve ne racconterò delle belle, si fa per dire.
Una doverosa premessa però: innanzitutto non è assolutamente mia intenzione offendere nessuno, né i siciliani né la loro ( bella ) terra.
E ciò a cominciare dal titolo del report che vuole essere solo ( a mia volta ) una citazione presa da una ( per me divertentissima ) scena del film:

a sua volta presa da quel capolavoro cinematografico che è il Padrino.
Inizialmente poi ( visto che il titolo l’ avevo immaginato già prima di partire ) doveva significare la mia massima riconoscenza per tutto ciò che avrei ricevuto da una terra solare e mediterranea quale è la Sicilia.
Ecco, mi spiace dover ammettere che questa riconoscenza non la potrò manifestare e, sempre in seguito, vi spiegherò meglio il perché, il più oggettivamente possibile.
Pertanto zero polemiche, zero luoghi comuni. vi porto solo ed esclusivamente la “fotografia” di quello che ha visto e vissuto un -motociclista viaggiatore- in quella terra.
Per eccesso di zelo tengo poi comunque a precisare, anche se non ce ne sarebbe bisogno, che nulla di quello che è stato il vissuto della mia vacanza è stato in alcun modo influenzato dal guasto che ha interessato il mio transalpino.
A questo punto, dopo tutto queste pallosissime ma per me necessarie premesse posso serenamente entrare nel vivo del report.
Squadra vincente non si cambia……………….quindi visto che il mio primo report è tutto sommato venuto discretamente bene e tra l’ altro parla di una terra che è paragonabile sotto molti aspetti al meridione di casa nostra…..allora seguirò per quanto possibile….lo stesso “impianto”.
Galvanizzati dalla perfetta riuscita del precedente “Long way run” ( la cui corretta traduzione in italiano è: sfacchinata spacca-chiappe- cervicale- e più in generale tutto quello che si può contratturare ) inizialmente la meta avrebbe dovuto essere Capo Nord.
Anche perché dopo aver raggiunto il punto più meridionale dell’ Europa ( a Tarifa) per la legge del contrappasso non sarebbe stato male affrontare il viaggio- mito per eccellenza per raggiungere il punto più a settentrione.
Tuttavia la sfumata possibilità di inanellare 4 settimane consecutive di ferie, ci ha fatto desistere dall’ impresa.
E, col senno di poi, dico per fortuna, perché altrimenti il Transalp sarebbe ora da qualche parte disperso tra muschi e licheni norvegesi .
comunque, visto che siamo brillantemente sopravvissuti all’ ardente caldazza Andalusa, e visto che noi 2 padani subiamo un fascino e un interesse per la terra e la cultura mediterranea e che tra l’ altro nessuno dei due era stato prima d’ora in Sicilia e che l’ aggregata fidanzata del fido compagno harleyista vanta quelle origini e un passato di vacanze a Capo d’ Orlando……( ma quante -e-!!!!! ) dopo un sapiente “briefing” la decisione è stata presa:
Quest’ anno Inzicilia si và, Mizzigaaaaaa!

Solo che il socio è insofferente al traghetto e pertanto via, un bel 1500 km di trasferimento non ce li leva nessuno.
Fortuna vuole che abbiamo un appoggio ospitale nel paese dove il Cristo, secondo Carlo Levi, si sarebbe fermato ( Eboli ) e a Reggio di Calabria …….. pertanto grazie alle mie doti di interprete della cartografia stradale metto giù un itinerario che, escluse le tratte Milano- Bologna e Viterbo-Eboli- R.C. ci permette di attraversare l’ Italia lungo le sue belle statali e arrivare “con comodo” in Sicilia.
Dai, per il vero moto-turista il bello non è la meta…. ma il viaggio, giusto no?

E’ però ora di ri-presentarsi e verificare se l’ anno trascorso è stato benevolo con i due padani o se siamo nel frattempo “invecchiati” male.
Beh, i capelli ci sono ancora tutti, e qualcuno li fa pure crescere, l’ altro invece nonostante tutti i buoni propositi manifestati non ha perso neppure un chilo!

Come dicevo quest’ anno abbiamo pure con noi una mascotte ( e già le va bene perché per quel che è successo al mio glorioso bicilindrico non la definirei esattamente una “portafortuna”, anzi

Novità: bando alla timidezza e a questo giro ci si presenta con i nostri veri nomi .

Da sinistra a destra vedete i due 100% padani D.O.C. in trasferta e, rispettivamente,: ILDANIELE e ILMARCO
Tutta a destra e in tutta la sua esuberanza di venticinquenne: LAILA (alias: la fidanzata dell' Harley man ).
Visto che è passato un anno esatto e la matematica è una scienza e non un opinione ora noi maschietti siamo a rispettivamente a 36 anni per me che scrivo e 30 e rotti per il capellone ricciolone.
Se notate che parte del nostro abbigliamento è uguale a quello dello scorso anno siete anche dei buoni osservatori. Diciamo che per noi sono un po’ come la “coperta di linus”.
La foto è stata scattata nel tratto in cui la O-S-C-E-N-A "SA-RC" attraversa il bel ( e fresco! ) Parco Nazionale del Pollino.
Se poi vedete il mio parabrezza macchiato da schizzi vi dico che gli stessi non sono solo insetti ma i residui di una docciata che mi sono beccato un po’ di ore prima sulla Cassia in zona lago di Bolsena.
Un poco accorto agricoltore ha infatti mal posizionato un gigantesco irrigatore ( di quelli temporizzati che ruotano ) e giustamente con tempismo fantozziano mi sono beccato una bella lavata visto che transitavo proprio nel momento in cui il getto invadeva la sede stradale.
Una frescura piacevole ma un po’ traumatica visto è stato un po’ come beccarsi uno tzunami nei denti!
Una grassa risata per i miei compagni di viaggio e per gli automobilisti di passaggio.ma nessuno mi ha pagato il biglietto!

Dopo che abbiamo visto come sono cambiati i motociclisti è ora il caso di vedere come si sono evolute le loro cavalcature.

Per l’ harleyista -convinto ma che più convinto non si può- signore e signori, all’ angolo sinistro abbiamo una -Electra Glide Standard- nel colore FlameBlue Pearl Modello Touring 2010. E LAILA ringrazia.
I più attenti noteranno piccole ma interessanti personalizzazioni: specchietti integrati, parabrezzino minimal e fumè, manopole riscaldate ( utili anche d’ estate come meglio vedrete tra poco), poggiareni per entrambi e piastra portapacchi a sgancio rapido.
A corredo, con toppa HD, borsone non- originale ma come nella migliore tradizione del Tigre ( non il formaggino ma il suo soprannome ) per trovarlo nei graditi colori ufficiali nero/arancio della casa americana, lo stesso si è prodigato non poco accumulando un significativo chilometraggio nella spola tra un centro commerciale e l’ altro.
In arrivo carterini opachi e altre piccole finezze.
A seguire, dopo la riuscita rapina al “caveau”della Banca d’ Italia, il tour-pack in pelle di struzzo. ( esiste davvero!)
Per il sottoscritto una foto che ormai sa tanto di epitaffio fotografico


Non divagherò con tutte le modifiche ( solo estetiche e/o funzionali , di meccanica infatti è rimasta originale 100%...........pensate un po’, era per non comprometterne l’ affidabilità ) a cui l’ ho sottoposta nel tempo ( se no mi sale la tristezza ).
Ci tengo però a spostare la vostra attenzione su accessori che avevano accresciuto il mio comfort di viaggio in maniera assolutamente eccezionale.
Mi riferisco al parabrezza maggiorato ERMAX a cui è stata ulteriormente applicata l’ aletta variabile MRA.
-galattico-
Al cuscino in caucciù AIRHAWK2 –fantastico- .
Alla comodissima e, per me, bellissima borsa serbatoio espandibile FAMSA modello EMAX .
Insomma, quest’anno ero davvero stra-stra organizzato per il viaggio moto- turistico a lungo raggio.
A entrambe le foto fa da sfondo la brasata campagna dell' entroterra siculo.
Monitorate il topic e............... abbiate pazienza perché CONTINUA…….