Leggi il Topic


Francia del sud, ovvero la nostra prima uscita "tosta"
9363183
9363183 Inviato: 21 Feb 2010 14:07
Oggetto: Francia del sud, ovvero la nostra prima uscita "tosta"
 

Lunedì 17/08/09 – Mercoledì 19/08/09

Per il nostro primo "motogiro", che sarà in egual misura divertente quanto istruttivo (oltre che distruttivo), abbiamo scelto, viste le date, un periodo dalla temperatura gradevole nonché di leggere e fresche brezze...

Una delle poche certezze che abbiamo quando è ora di avviarci, intorno alle 9.00, è la volontà di non fare neppure un misero km di autostrada.
Si parte alla volta di Aosta percorrendo strade già conosciute, un passaggio forzato per arrivare finalmente ad imboccare le strade nuove mai percorse che daranno realmente inizio all’avventura. Per tre giorni forse non è opportuno parlare di avventura, ma per noi che abbiamo la moto rispettivamente da un anno uno e cinque mesi l’altro, partendo senza nessuna prenotazione o reale idea di soggiorno, forse il termine non è poi così campato in aria.
Il tempo intanto passa e serpeggiando in mezzo al traffico congestionato e opprimente di Aosta, troviamo La Thuile e seguendo ancora verso il Piccolo San Bernardo, decidiamo che è arrivata l’ora della prima sosta caffè/bagno/”tanta sete”. Una volta fatto quanto necessario si riprende e all’orizzonte ci aspetta il passo, che si rivelerà essere una tortura priva di una fine troppo breve.
Le strette curve che rendono poco agevole e piacevole la salita, si fanno ancora più snervanti e difficoltose quando davanti a noi prendono forma macchine o camper, ma non solo….ogni mezzo sia possibile incontrare che non proceda ad oltre 40 km/h, noi lo troviamo. Causa queste difficoltà logistiche ci dilettiamo e avventuriamo in svariati sorpassi, alcuni anche al limite se non oltre.
Per mezzogiorno alla fine riusciamo ad arrivare al confine e lo stomaco lamenta le sue necessità, quindi arriva il momento di un’altra sosta. La temperatura inizia a darci il primo ristoro, ma è in un ristorantino che il vero brontolio viene placato. I prezzi purtroppo risultano essere poco "popolari" ma il cibo è buono ed il locale accogliente.
A questo punto è quasi ora di partire, ma prima c’è sicuramente il tempo per fare qualche foto davanti al Lac de Verney, quindi riscendiamo di qualche centinaio di metri e diamo libero sfogo alla nostra maestria come fotografi…….ovviamente fasulla e inventata!
Una volta fatto del nostro meglio come artisti però, rimontiamo soddisfatti in sella e via verso Bourg Saint Maurice.



La discesa è veloce e accompagnata da un panorama ottimo (che richiede ancora qualche breve sosta foto) e dalla brulla montagna si scende verso boschi sempre più verdi ed ombreggiati.
L’unica pecca è il caldo che si fa sempre più asfissiante mano a mano che l’altezza cala e l’umidità torna a farla da padrone, così quando arriviamo in pianura, ad Aime, proseguire diventa una vera e propria tortura: giubbotto tutto aperto ma che si attacca alla pelle, o chi può con le maniche tirate su fino ai gomiti, e visiera rigorosamente aperta per respirare, non aiutano comunque granché perché il fiato continua a mancare.
Seguendo la nostra poco dettagliata cartina (che sarà fonte di problemi in seguito) continuiamo fino a Moutiers e li le nostre indicazioni da seguire iniziano a scarseggiare, quindi bisogna affidarsi all’intuito. Purtroppo partire in tutta fretta e senza troppa organizzazione ha i suoi lati negativi, ma l’ignoto porta sempre e comunque con se il proprio fascino: la totale libertà delle proprie scelte e la scoperta tutta nuova dell’immediato che verrà.
Domandando ad altri due centauri francesi, riuscendo incredibilmente a capirci, scopriamo di stare scalando il Col de la Madeleine (pur non conoscendone l’esistenza, non essendo indicato sulla nostra cartina da poveri barboni) ed immediatamente le domande che ci sorgono sono due: Ma il Col de la Madeleine non era da un’altra parte?….quanti ce ne sono? e subito dopo comprendiamo anche il lato positivo di quella nostra scoperta: finalmente un po’ di respiro! Si, perché il Col porta su fino ai 2000 metri s.l.m. e l’aria è decisamente fresca….un toccasana in quel momento.
La “gita” donerà refrigerio, ma sarà causa anche di un grande dispendio di tempo e forze, infatti la strada per salire è abbastanza stretta e “solitaria”, passando praticamente all’interno di un fitto bosco.



Verso la cima però il panorama si tramuta in quello tipico alpino a noi tanto familiare e gradito.
Al Colle quindi ci fermiamo per far riposare le membra ma l'orologio, come detto, ci è nemico, quindi sostiamo solo pochi minuti e iniziamo a scollinare velocemente verso La Chambre e qui ci rendiamo conto del nostro errore e la cartina ci suggerisce di tornare verso Chambery piuttosto che rischiare nuovamente su qualche stradina "secondaria" e quindi lenta.
Ci ritroviamo così di nuovo in pianura ed il viaggio scorre veloce e senza intoppi finché ormai non siamo prossimi a Grenoble. Qui a salutarci ci sono nere nubi, ma riusciamo a lasciarci alle spalle il temporale evitando di fermarci ad aspettarlo a sosta (non ne avremmo avuto il tempo), così anche se prendiamo un po’ d’acqua ci rinfresca. Peccato non riuscire a godere il bel panorama per la fretta ed il brutto tempo.
La città sfila via in fretta, è tardi, siamo stanchi e la nostra metà è Saint-Martin-de-la-Cluze, un paesello scoperto su internet per caso il sabato prima della partenza, con un meraviglioso bed and breakfast ricavato all'interno di un castello del 16esimo secolo in un ampio parco: lo Château de Pâquier.
Per riuscire a raggiungere la tanto agognata meta però, visto il solito problema cartina, decidiamo di affidarci speranzosi e un po’ scazzati, alle indicazioni di un indigeno del luogo, pregando in qualche modo di riuscire a farsi capire. Il risultato iniziale sembra però pessimo e privo di risultato con un ragazzino ossigenato che non conosce altra lingua oltre al francese. La buona sorte ha però deciso di venirci in soccorso, così questo giovane, molto gentile, ci fa segno di seguirlo fino a casa e li scopriamo che i miracoli esistono e si realizzano pure! Il ragazzo infatti entra in casa a chiamare il padre, il quale ci guarda e ci accoglie nel seguente modo: <Uè! Ma voi siete italiani?>.
A momenti non ci mettevamo a piangere!
Rinfrancati nello spirito, vediamo finalmente la meta avvicinarsi con prepotenza.
Seguendo le indicazioni che ci sono state fornite, verso le 20:00, finalmente arriviamo al castello…sfiniti ma contenti.
L'accoglienza è ottima, i due gestori sono persone splendide (parlano benissimo l’inglese) e nonostante la cena sia già stata servita, facendo un po’ la faccia da cani bastonati (non che ci sia voluto tanto, visto lo stato fisico pietoso in cui stavamo) ci preparano ancora qualcosa e mangiamo sotto un grande albero nel parco. Nostri compagni di tavolo sono due coniugi australiani in Europa per lavoro ed entrambi appassionati motociclisti, quindi l'argomento della discussione è scontato...
Il posto è incantevole, ma il link del sito con le foto è meglio delle nostre parole: Link a pagina di Thebestbedandbreakfastfrance.com
Infine basti dire che abbiamo cenato, dormito e fatto colazione spendendo 40 € a testa, in un posto spettacolare e vivamente consigliato!
Ultimo ma non meno importante, ovviamente le moto trovano spazio dentro il cortile dello Château e volendo si possono mettere anche in uno dei garages.
Il bilancio del primo giorno è massacrante: le nostre moto (non proprio delle sport tourer) unite alla nostra organizzazione frettolosa, ovvero avendo deciso tutto all'ultimo (uno di noi partito senza avere nessuna borsa da moto, ma con uno zaino da montagna a spalle, 400 km di strade tortuose di montagne fatte di continuo stop and go e almeno 8 ore in sella) fanno si che nonostante una notte di riposo ci alziamo pieni di dolori.

 
9363187
9363187 Inviato: 21 Feb 2010 14:07
 

Per il secondo giorno, nell’ipotetico tracciato che avevamo stabilito, la tappa era Marsiglia con pernottamento su un lago nelle vicinanze (da trovare sul momento ovviamente), ma dopo esserci guardati un attimo e aver sentito i nostri muscoli protestare con cattiveria, abbiamo optato per il drastico taglio di una giornata di viaggio (compensata comunque dai km fatti e non previsti il giorno precedente), spingendoci così verso Nizza, rinviando ovviamente una volta giunti a destinazione la scelta per la sistemazione notturna.
Quella che ci aspetta è sicuramente la parte migliore del viaggio. La strada verso Sisteron, passando dal Col de la Croix-Haute è semplicemente meravigliosa! Ambito collinare, strada larga e molto veloce, permettono di viaggiare ad oltre 100 km/h in tutta scioltezza. Il panorama è talmente bello e la strada divertente che si rischia di dimenticarsi di fare carburante…..e visto che in questa zona scopriamo che non ci sono moltissimi distributori è bene tenere d'occhio il numero dei chilometri fatti, onde evitare spiacevoli sorprese.
Scorre tutto liscio, la rotta è tracciata e ci atteniamo al percorso senza le divagazioni del giorno precedente, così con tutta la calma del caso arriviamo a Nizza verso le 16:00 e ci concediamo un'appagante sosta davanti al mare. La verità però non è proprio tutta qui, infatti a sollecitare lo stop è soprattutto il male al culo! Purtroppo al bisogno non ci sono leggi, quindi sostiamo in un piccolo bar per una bevuta e un attimo di relax fisico.
I problemi iniziano quando decidiamo di spostarci verso la Liguria per trovare una sistemazione per la notte. Uscire dal traffico congestionato di Nizza è un piccolo inferno e anche la strada statale vero Menton è tutt'altro che scorrevole, anche se il panorama sul mare è piuttosto appagante, tant'è che impieghiamo oltre un’ora per fare poche decine di chilometri ed arrivare infine a Ventimiglia.
Una volta giunti in città però, visto anche il caos, preferiamo dirigerci verso il Colle di Tenda fiduciosi di trovare un giaciglio lungo il percorso.



Se avete tempo e capitate su questa strada, fate un giro nella tenebrosa Fanghetto (nome quanto mai appropriato...), un piccolo "villaggio" abbarbicato su uno sperone della montagna. Stanchi e vogliosi di mettere a riposo le ossa, decidiamo di provare ad inoltrarci nelle strette stradine che conducono fino a quel luogo infausto e ad accoglierci non ci sono altro che case fantasma, per lo più diroccate o in vendita (chissà come mai!) e già si fa avanti lo scetticismo, ma ormai ci siamo. Incredibilmente per strada scorgiamo un uomo in tenuta sportiva da corsa….staranno girando un film dell’orrore e questo è l’ignaro che viene barbaramente ucciso?
Fermiamo il fondista e gli chiediamo gentilmente se può indicarci in quel paesino un posto dove dormire. Questi chiede anche ad un altro uomo nell’orto di casa e la risposta è stata alquanto “sconvolgente” o comunque, di certo bizzarra: <C’è un posto qui per dormire, ma è gestito da due signore che fanno cose strane…vi conviene proseguire. Più avanti c’è…>.
Il seguito non è più importante, ma quelle “cose strane”, per fortuna o sfortuna, non abbiamo ancora capito adesso cosa fossero. Le idee che ci sono venute in mente però sono state molteplici!
Dopo una breve sosta proseguiamo oltre.
Nostro malgrado facciamo ancora parecchia strada prima di trovare una sistemazione. Sono le 19:00 passate quando arriviamo a Saorge, ma dove chiediamo asilo hanno esaurito le stanze e quindi andiamo avanti nonostante il sopravanzare del buio, facendo sempre più attenzione a dove mettiamo le ruote visto che la strada è stretta e solitamente alla nostra destra si presenta un salto scarsamente protetto da "guard rail" adatti forse ad un triciclo…
Il nostro peregrinare ci porta però sempre più verso il Colle, cosa non positiva per la notte, finché non incontriamo un paesino composto da poche case lunga la strada dove riusciamo ad accaparrarci (il primo albergo trovato era, come ci ha gentilmente detto una signora nel bar di fronte, “chiuso per sempre”….quando si dice il culo) nell'ultima stanza disponibile per 36 €, certo un prezzo molto vantaggioso... il perché lo scopriamo una volta saliti: un solo letto matrimoniale da dividere in due, bagno comune sul ballatoio e doccia comune nel corridoio... un notevole passo indietro rispetto alla reggia del giorno prima, ma siamo troppo stanchi per fare gli schizzinosi.
Dopo una rinfrescante doccia scendiamo a mangiare una pizza nel ristorantino del motel, interrogandoci su quando deve essere dura la vita in queste zone così isolate dal resto del mondo (per di più con una pizza come quella…).
Purtroppo il peggio deve ancora venire. La notte si rivela infatti un nero incubo a causa del letto che è veramente indefinibile: il materasso sprofonda letteralmente nel centro, tanto che è impossibile distendersi e nei giorni seguenti rimpiangeremo di non aver messo il materasso sul pavimento… molto probabilmente sarebbe stato più confortevole. Uno dei due prova anche l’esperimento di utilizzare il tavolino come appoggio per il cuscino tentando di dormire seduto…purtroppo ancora inutilmente.
Delusi da una notte insonne alle prime luci dell'alba siamo già in piedi, recuperiamo le moto lasciate legate ad un distributore a fianco di questa piccola casa degli orrori e partiamo alla volta del Colle di Tenda che raggiungiamo dopo una mezzora di viaggio, in uno scenario via via più interessante con l’aumentare della quota.
Passato il tunnel inizia una veloce discesa verso Limone Piemonte, il tempo non è dei migliori e visto che siamo partiti piuttosto presto, l'aria è ancora pungente.
Giunti in pianura ci fermiamo per una veloce colazione e poi puntiamo verso Cuneo e mentre siamo nella zona di Fossano riusciamo ad evitare un auto-velox accuratamente mimetizzato da una pattuglia della polizia grazia alla velocità moderata e una provvidenziale frenata (con relativo rischio di castrazione)…
Siccome non abbiamo alcuna intenzione di passare per Torino, optiamo per un più largo, ma maggiormente divertente giro per le colline Astigiane, per poi chiudere verso Chivasso e per l'ora di pranzo essere a casa.

E' stato un giro breve ma intenso, abbiamo pagato a caro prezzo la nostra inesperienza e la poca preparazione, sia in termini di itinerario ma sopratutto in termini di organizzazione dei mezzi, però il divertimento non è mancato. Peraltro è un giro appagante come paesaggi e abbordabile come costi: per percorrere i circa 1000 km abbiamo speso intorno ai 50 € di benzina, mentre con circa 110 € abbiamo dormito due notti e mangiato due giorni e mezzo.
 
9378606
9378606 Inviato: 23 Feb 2010 21:28
 

0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif

Grandi!!!
 
9378963
9378963 Inviato: 23 Feb 2010 22:10
 

euvisette ha scritto:
0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif

Grandi!!!


Beh, grazie di cuore anche se rispetto a molti altri report, il nostro è stato un giro da "principianti", ma ci siamo divertiti ed è stato molto formativo! icon_xd_2.gif
 
9379710
9379710 Inviato: 24 Feb 2010 0:07
 

bhè, direi un ottimo inizio!!continuate così!! 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif
 
9389037
9389037 Inviato: 25 Feb 2010 18:27
 

ZzetaA ha scritto:
bhè, direi un ottimo inizio!!continuate così!! 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif

non posso che associarmi ai complimenti fatti dal mio carissimo scoordinatore zetino..complimenti davvero..bel giro e buon report..manca qualche fotina in più per far rosicare quelli che come me fanno fatica a muoversi!! icon_wink.gif
 
9408029
9408029 Inviato: 1 Mar 2010 16:06
 

Bel giro e gran bel report, bravi davvero. 0509_doppio_ok.gif
 
Mostra prima i messaggi di:





Pagina 1 di 1

Non puoi inserire nuovi Topic
Non puoi rispondere ai Topic
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi
 
Indice del forumRaduni, Eventi, Uscite e ItinerariReport dei Viaggi

Forums ©