Tecnica
Il nostro compagno fedele ad ogni uscita: il Casco
Scritto da gilgamesh - Pubblicato 17/06/2008 21:52
Per conoscere meglio il nostro casco, qualche nozione sui materiali con cui sono costruiti

Spesso e volentieri quando andiamo ad acquistare un casco nuovo, ciò che ci colpisce per prima cosa sono le grafiche i colori ma soprattutto la marca, si parte sempre da un idea di marca e prezzo per poi scegliere le grafiche che più ci colpiscono, vuoi per i colori da abbinare all'abbigliamento o alla moto, ma la scelta del casco e una cosa fondamentale per ogni utilizzatore di mezzi a due ruote, e una questione di “sicurezza”, ora vorrei approfondire come e con cosa sono fatti i caschi che dovranno proteggere le nostre teste da eventuali impatti, è risaputo che anche cadendo da fermi si può incorrere in traumi da impatto più o meno gravi.


Prendiamo in esame i due componenti principali, le calotte.

Per prima cosa parliamo di calotte esterne, esse possono essere fatte di due materiali, ossia materie plastiche oppure fibre composite

Per quanto riguarda le materie plastiche esse si dividono in due famiglie ben distinte, l’ABS e il POLICARBONATO, tra le due il materiale che ha le migliori caratteristiche di assorbimento agli urti e il POLICARBONATO, però è più costoso e più pesante dell’ABS ed è più sensibile agli effetti di indebolimento derivati dalle verniciature e alle dilatazioni dovute al caldo /freddo, va comunque detto che una calotta in ABS non è meno sicura di una in POLICARBONATO, in quanto il casco non è composto solo dalla calotta esterna, ma gran parte del lavoro di assorbimento urti lo fa la calotta interna d cui parleremo più avanti.

I materiali più pregiati per la fabbricazione di calotte esterne sono sicuramente le fibre composite, che si dividono in tre famiglie:
  • Monocomposito – fibra di vetro 
  • Bi-composito – carbonio e fibra di vetro oppure fibre aramidiche (kevlar e nomex) e fibra di vetro 
  • Tri-composito – carbonio fibra di vetro e fibre aramidiche 
Il carbonio oltre ad essere la fibra più pregiata è anche la più costosa, una volta impregnata di resina diventa molto rigida ed ha una capacità di resistenza superiore agli altri materiali, ma una volta raggiunto il carico di rottura arriva addirittura a frantumarsi, è per questo che non avremo mai un casco full-carbon ma sarà sempre accompagnato da una o più fibre aramidiche le quali una volta impregnate di resine mantengono sempre un elevata capacità di resistenza ed elasticità, e sono praticamente indistruttibili e soprattutto leggere.


A questo punto, quali sono le calotte esterne migliori?

Naturalmente le calotte in fibra, le quali non risentono degli sbalzi di temperatura né tantomeno vengono aggredite dalle vernici o dagli adesivi utilizzati per le grafiche, che se da una parte proteggono i caschi in abs/policarbonato dai raggi uv dall’altra ne intaccano (anche se in maniera blanda) la durata nel tempo, e soprattutto in caso di impatto violento la calotta in fibra di vetro (monocoposito) ha più resistenza all'urto, caratteristica per la quale i piloti utilizzano solo caschi in questo materiale.


Calotta interna

Le calotte interne sono costruite con dei polimeri espansi, ed hanno il compito di deformarsi per disperdere l’energia cinetica provocata dall’urto stesso, un buon casco avrà la calotta interna stampata con diverse densità, perché nelle normative di omologazione (in vigore ECE 05) alcuni punti devono essere rigidi, altri elastici, l’unione delle due calotte è determinate a livello di sicurezza, con una calotta esterna in fibra composita (rigida) verrà abbinata una calotta interna più morbida, viceversa ad una calotta in abs/poilcarbonato (elastica) verrà abbinata una calotta interna più rigida.

E' importante che le due calotte aderiscano il più possibile in modo da non avere spazi tra di loro, le due calotte devono essere solidali in modo da assorbire l’energia generata da un impatto.

La peculiarità dei polimeri espansi e di non avere memoria, cioè, a seguito di un impatto violento essa tenderà a comprimersi e quindi ad assottigliarsi senza più tornare alla precedente forma, quindi nei casi di urti violenti e buona norma perlomeno fare un attenta analisi del casco e se ci sono dei dubbi sulla sua tenuta futura e meglio cambiarlo.

Per quanto riguarda la durata nel tempo del casco, se per le calotte esterne non vi è una data di scadenza questo non vale per le calotte interne, le quali sono molto soggette ad invecchiamento a causa del caldo/freddo umidità sudore ecc ecc. anche se difficilmente la troveremo stampata sul casco in genere la vita di una calotta interna ha una durata di 5 anni, non di più, del resto nessuna casa costruttrice se pur famosa garantisce i suoi prodotti per un tempo pari o più lungo di questo, quindi conviene sempre sostituire il proprio casco dopo questo lasso di tempo.

Altri elementi da tenere in considerazione sono le imbottiture interne, devono essere sufficientemente morbide, devo stringere delicatamente sulle guance e non sulle tempie, un problema molto fastidioso e soprattutto doloroso sono le orecchie, quando provate un casco verificate bene che lo stesso non ruoti in senso laterale e non provochi fastidio alle orecchie (controllate che non ci siano cuciture nei paraggi) fastidio che se indossato per qualche ora diventa dolore intenso.

Il paranaso, utile nella stagione più fredda per evitare che l’espirazione nasale appanni la visiera

Le prese di aerazione, controllate che ce ne siano a sufficienza, sulla mentoniera (con canali che portano aria alla visiera) sulla parte superiore della calotta, con le uscite sulla parte laterale, il più dietro possibile per evitare rumorosità e fruscii.

Altro elemento e il cinghietto di chiusura, ne esistono di tre tipi, quello a doppio anello, quello a chiusura micrometrica e quello a sgancio rapido, i più diffusi sono questi ultimi ma il mio consiglio e di prendere caschi con chiusure a doppio anello, più stabili, sicure e confortevoli.

Infine le visiere, devono essere antigraffio, anti-uv e anti-fog, se del casco si fa un uso quotidiano e non specifico (pista) io le consiglio trasparenti, ma ce ne sono di tutti i tipi, fumè iridium scure (quasi nere) sicuramente accattivanti ma il problema (almeno per me) è al calar del sole oppure agli ingressi delle gallerie poco illuminate, passano quei secondi di cecità assoluta prima di abituare la vista alla poca luce, secondi che possono innescare un errore di traiettoria o di valutazione in caso di scarto improvviso di un veicolo che ci precede; per ovviare al problema sole negli occhi dovuto alle visiere trasparenti da qualche tempo ci sono in commercio degli ottimi caschi integrali con visierina parasole interna fumé.
 

Commenti degli Utenti (totali: 4)
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Commento di: CorriFiero il 17-06-2008 23:48
hai fatto un bell'elenco aggiornato sulla tecnica costruttiva dei caschi....
ma manca un elemento di critica:
costano troppo... non so come gira a voi altri motociclisti, ma molte innovazioni riservate ai top gamma di certe case dovrebbero essere di serie sui caschi piu a misura di italiano medio...non si può spendere 600euro per un casco confortevole e sicuro....secondo me è davvero troppo...
Queste case importantissime per noi motociclisti dovrebbero un pò riguardarsi da mettere sul mercato prodotti oggettivamnte così cari....prezzi a mio avviso ingiustificati....poi se calcoliamo che la vita media di un casco sicuro è 6 anni, bhè spendere una barca di soldi ogni tot tempo è troppo...
Commento di: FarkasGT il 28-04-2011 20:24
Ciao,
secondo me ed anche secondo la sharp che li prova già con 100-150 euro si comprano dei caschi sicuri, il che non è poco...
Per quanto riguarda il comfort non ho mai provato caschi da 600 euro, ma con i miei che costano un terzo non mi ci trovo male...
Commento di: ALVIN_zip il 20-06-2008 21:59
Ottimo articolo!!!!!

E' vero i caschi di alta gamma costano molto, ma in fondo ne va sempre della nostra sicurezza......
Certo che i caschi non li regalano, ma a nessuno ha detto il dottore di comprare la versione replica di Rossi, l'importante sono i contenuti!
Commento di: jeg il 21-06-2008 10:35
Complimenti, sei molto preparato, segnalo il sito http://www.perchearai.it che è nato proprio con l'intento di veicolare parte delle informazioni che hai inserito nella guida...

sperando di far capire al consumatore che non tutti i caschi sono uguali.

ci sarebbe da fare un bel discorso sulle calotte di alcuni produttori italiani che "scadono" dopo un tot di anni e nessuno lo sa..
ma giustamente tu ti sei limitato a fare una guida tecnica e non ti sei soffermato sulle opinioni...

BRAVO.