Cattivone ha scritto:
Io non sono un grande meccanico, ma al pensiero che con l'elettronica che abbiamo a disposizione dobbiamo ancora ricorre alle molle per fa aprire e chiudere le valvole di un motore mi da di presa per il c..lo, come mi da' di presa per il c...lo anche il funzionamento stesso del "biella e manovella" con i suoi lunghissimi cicli. Insomma aprire e chiudere una porta, anche se sollecitata non è possibile che sia ancora comandata da un sistema meccanico a camme e molle.
e questo cosa vuol dire???
l'aborto meccanico non è la molla, è la camma a strisciamento... per il resto, non vedo come l'elettronica possa andare a sostituire la meccanica...
Inoltre, ai fini energetici, è assolutamente insensato fare due trasformazioni energetiche (da meccanico, a elettrico e poi di nuovo a meccanico)
questo parlando strettamente di motori motociclistici. in altri campi potrebbe eventualmente essere efficace.
ciò che c'è di "brutto" nel sistema a molla è che la camma striscia sul piattello ed è questo che genera la maggior quantità di attrito.
poi c'è una piccola parte di dispersione all'interno della molla.
l'accelerazione di una valvola in un motore da competizione raggiunge (e supera) i 600g., ovvero con un peso di una valvola di circa 30-40 grammi (a seconda di dimensioni e materiali) significa esercitare sullo stelo una forza di 240N ovvero circa 24 kg.
Il vantaggio dell'ipotetico solenoide è che si avrebbe un accelerazione costante lungo tutta la corsa della valvola.
Un sistema pneumatico, ipotizziamo l'area efficace del piattello di circa 300 mm^2 (poi sarà anche Questa pressione inoltre,POTREBBE essere direttamente prelevata dal cilindro, oppure in mille altri modi (per esempio, su un automobile, attraverso una turbina allo scarico)