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Il punto sulla sicurezza, e le nostre percezioni distorte
7500406
7500406 Inviato: 3 Mag 2009 11:31
 

Sul discorso dell'abbigliamento penso sia interessante guardare un attimo questo video.

Ovviamente è di parte però dice delle cose vere. Inoltre può servire a sciogliere alcune riserve sull' hi-art (traspirabilità, leggerezza), in particolare sulla full mesh e sul tfl cool system.

Notare la differenza tra i due motociclisti vestiti nero e fluo.


Link a pagina di Jofama.se
 
7501922
7501922 Inviato: 3 Mag 2009 15:54
 

Il video Jofama è chiaramente pubblicitario, ma è una ditta seria e si capisce da quello che fanno e per chi lo fanno (eserciti, forze dell'ordine...).

La differenza fra hi-vis e giacca nera è ABISSALE. Ma non serve guardare un video, basta guardare gli operai, i postini, eccetera che indossano capi omologati hi-vis...

Come ho scoperto recentemente esiste una Omologazione CE in più livelli anche sulla visibilità... a seconda di quanto è la superficie riflettente eccetera.

Si parlava prima che i capi omologati protettivi e omologati non servono a nulla se uno salta lo stop e ti prende contro.

Intanto la copertura delle parti delicate con protettori qualcosa fa (ovviamente non se uno ti viene dentro ai 100 km/h), perché essi assorbono parte dell'impatto... poi la guida difensiva ti permette in una certa misura di anticipare chi brucia gli stop...

E poi se sei bello brillante, fluorescente, catarinfrangente sarai impresentabile, ma caspiterina magari ti vedono prima.

L'automobilista indisciplinato italiano risponde a pochi stimoli. Uno di questi è "forza dell'ordine, rallentare"... Vestire fluo è ridicolo, ma secondo me offre una protezione molto elevata non solo per un fenomeno fisico-ottico, ma anche psicologico da parte di chi intravede qualcosa di fluorescente nel campo visivo... I colori sgargianti accendono la nostra attenzione sia per motivi naturali sia perché li relazioniamo istintivamente alle forze dell'ordine, quindi al pericolo...

o almeno io la vedo sempre di più così (e fate conto che pochi mesi fa aspiravo a vestirmi completamente di nero, e tutt'ora mi piace tanto il nero nei completi da moto)
 
7502122
7502122 Inviato: 3 Mag 2009 16:32
 

Coniglione ha scritto:
Il video Jofama è chiaramente pubblicitario, ma è una ditta seria e si capisce da quello che fanno e per chi lo fanno (eserciti, forze dell'ordine...).

La differenza fra hi-vis e giacca nera è ABISSALE. Ma non serve guardare un video, basta guardare gli operai, i postini, eccetera che indossano capi omologati hi-vis...

Come ho scoperto recentemente esiste una Omologazione CE in più livelli anche sulla visibilità... a seconda di quanto è la superficie riflettente eccetera.

Si parlava prima che i capi omologati protettivi e omologati non servono a nulla se uno salta lo stop e ti prende contro.

Intanto la copertura delle parti delicate con protettori qualcosa fa (ovviamente non se uno ti viene dentro ai 100 km/h), perché essi assorbono parte dell'impatto... poi la guida difensiva ti permette in una certa misura di anticipare chi brucia gli stop...

E poi se sei bello brillante, fluorescente, catarinfrangente sarai impresentabile, ma caspiterina magari ti vedono prima.

L'automobilista indisciplinato italiano risponde a pochi stimoli. Uno di questi è "forza dell'ordine, rallentare"... Vestire fluo è ridicolo, ma secondo me offre una protezione molto elevata non solo per un fenomeno fisico-ottico, ma anche psicologico da parte di chi intravede qualcosa di fluorescente nel campo visivo... I colori sgargianti accendono la nostra attenzione sia per motivi naturali sia perché li relazioniamo istintivamente alle forze dell'ordine, quindi al pericolo...

o almeno io la vedo sempre di più così (e fate conto che pochi mesi fa aspiravo a vestirmi completamente di nero, e tutt'ora mi piace tanto il nero nei completi da moto)


Sapevo dell'esistenza dell'omologazione CE per i capi ad altà visibilità.
Avevo trovato dei capi che rispondevano alla normativa ma non ricordo quali...

Il video era a titolo esemplificativo: un'immagine vale più di mille parole.

Il discorso fluo mi trova completamente d'accordo, al di là della evidente impresentabilità, ma porca miseria preferisco campare! icon_biggrin.gif

Però secondo me con qualcosa di colorato già si fa qualcosa di più del total black.

Ho postato il video anche per questo motivo: guarda la carenata rossa davanti e la ktm nera dietro che differenza.

Il casco nero effettivamente non si vede, andrebbe comprato chiaro, meglio se bianco ma se ne trovano ancora pochi in giro, specie se lo si cerca 5 stelle e non eccessivamente costoso.

Le protezioni devono diventare parte integrante dell'abbigliamento dei motociclisti, come diceva paolo su, evitano di far diventare una sciocchezza in qualcosa di molto più serio.

Non appena avrò la possibilità comprerò le ginocchiere e la pettorina della forcefield.

Vero anche che i colori fluo ricordano forze dell'ordine, anas, pericolo quindi l'automobilista non solo percepisce molto prima la moto ma tende a rallentare.

Il discorso è sia visivo che psicologico.

Qualche anno fa, quando ci fu l'ondata degli stupri a Milano, si consigliava alle ragazze di vestirsi di bianco o comunque con colori ben visibili anche a distanza proprio per migliorare di sera la percezione da parte delle altre persone che quindi in caso di pericolo potevano più facilmente aiutare il soggetto in pericolo perchè più facilmente individuabile.

Inoltre è più facile che un malintenzionato si indirizzi verso un soggetto vestito di nero/scuro quindi più facilmente occultabile piuttosto che su un altro vestito come sopra.

Insomma è un discorso che vale un po' a tutti i livelli della sicurezza.
 
7502289
7502289 Inviato: 3 Mag 2009 17:07
 

La percezione... ragionando così, da bar, si può arrivare a dire che la percezione è un fenomeno prettamente fisico. Cioè una cosa la vedo o non la vedo.

Ma non è così.

Gli studi sulla percezione e sulla psicologia hanno rilevato (riferisco a memoria, lascio a chi ne abbia voglia di andare a reperire dei testi di riferimento) che nell'essere umano i processi di visione, di memorizzazione, di percezione sono mediati da diversi fattori. Inclusi quelli psicologici.

Esempio. Le vecchie e i vecchi, le signore in genere, attraversano la strada guardandosi i piedi. Ogni tanto ne stirano una. Mi capita un sacco di volte di trovare gente che si butta ad attraversare la strada senza guardare e mi trovo a frenare di colpo. E io che sono una persona attenta nella guida mi accorgo di non averli visti.

Un cappotto marrone con un cappello marrone nel grigio di una città sono quasi invisibili. Mentre guidiamo siamo attenti ai segnali di pericolo, un'ombra scura è quasi invisibile. La vediamo meccanicamente, ma la percezione di tale vecchia che attraversa non ci lambisce.

Io, conscio di questo meccanismo, quando attraverso alzo la faccia e guardo negli occhi il guidatore che sopraggiunge, cerco il contatto visivo. Il nostro meccanismo percettivo inconscio fa sì che se incontriamo nel nostro campo visivo una cosa così (°_°) la riconosciamo come volto, e quindi come persona umana. Così se uno ci attraversa la strada rivolgendoci lo sguardo lo vediamo, se non lo fa rischiamo di investirlo (perché ci sia gente che attraversa con lo sguardo basso non lo capirò mai... fede in dio?).

Questo per dire quanto i meccanismi inconsci della percezione siano importanti nella sicurezza stradale.

Nel forum molti se la prendono (come se non fossero anche loro automobilisti) con chi va in auto e "non vede". Ma riuscire a notare dei puntini scuri, come i motociclisti, nel traffico cittadino non è facile. Ancora meno facile quando sono disposti in fila ad ambo i lati della nostra vettura. In punti sostanzialmente morti della visione. Come non si riesce a vedere un puntino a 2 km che sopraggiunge... non si riesce a valutare la velocità di un mezzo visto di fronte. La moto ha una sezione frontale esigua, in pieno sole i fari non sono abbastanza per essere visti.

Quando noi in moto arriviamo e crediamo di essere visibili in realtà non è così... quanto è larga una moto... 50, 70 cm... Quanto è largo un camion? 3 metri? I camion se arrivano, grandi, alti, rossi... li vediamo! Ma se arriva una moto alta 1 metro, larga 50 cm, con sopra uno vestito di nero con una testa nera e quindi percettivamente invisibile....

Spesso non c'è dolo né colpevolezza se uno in auto stira uno in moto. Bisogna rendersi conto che mentre te in moto ti senti figo, visibilissimo, appariscente, da distante sei invisibile. Se compari all'improvviso perché sopraggiungi in velocità uno non si aspetta di vederti e DI FATTO non ti vede.

Avete presente quando la morosa si tinge i capelli, e voi abituata a vederla sempre uguale non notate che ora ha i capelli biondo sabbia mentre prima ce li aveva biondo cenere, semplicemente perché il vostro cervello non registra variazioni infinitesimali del vostro ambiente circostante? Oppure quando cercate il telecomando ed è proprio lì davanti a voi. Lo vedete, fisicamente, ma non lo percepite.

Avete presente quando vi spostano i mobili di casa... e ci prendete dentro? Magari vedete benissimo che lì c'è un tavolino, ma per voi è come se non ci fosse perché siete abituati che non ci sia, non lo vedete e ci sbattete gli stinchi.

Bisogna che chi va in moto realizzi che c'è differenza fra visione e percezione. Essere presenti su una strada non vuol dire essere visti. E infatti migliaia ogni anno muoiono perché l'automobilista di turno non li aveva visti. E considerata che la gente è distratta, che la gente non sa guidare, e considerato che le automobili sono 20 milioni e passa... è solo questione di probabilità statistica.

Una volta ho risposto ad un annuncio per un lavoro. Consisteva nel vendere abbonamenti della tre. Nella fase di formazione ti insegnavano che vendere era solo una cosa statistica. Te gli mettevi in mano il cellulare. Uno ogni tot, per statistica, te lo comprava e firmava il contratto.

Quindi, in questo turbinio di psicologia della visione, di statistica della collisione, le cose dette fino ad adesso sono le uniche che ci possono garantire di essere percepiti e non solo visti. Il meccanismo psicologico inconscio di identificare ai colori sgargianti un segnale di pericolo e attenzione (lo sanno anche gli insetti che diventano brillanti se sono velenosi, marroni se sono indifesi), il meccanismo fisico di riflesso della luce da parte delle bande riflettenti... uniti a una coscienziosa velocità di percorrenza e a ad una attenzione paranoica sono sicuro che qualcosa possono fare.

Certo, dire queste cose ad uno smanettone è come parlare al muro... anzi... è anche probabile che ti mandino a quel paese e ti prendano in giro.

Ma da un certo punto in poi si parla di selezione della specie. Ok la passione, ok divertirsi, ok il senso di libertà... Ma la condotta motociclistica che va per la maggiore (altri menti detta alla c***o) dei nostri amici smanettoni fa rientrare chi la conduce all'interno della statistica. Ogni tot km percorsi uno cade. Ogni tot uno muore. Ogni tot uno rimane paralizzato. Alla statistica non ci si scappa, non è un'opinione.

A uno può anche non succedergli niente... ma a ben guardare non è quasi mai così. Non che con le dovute precauzioni diventiamo immortali, ma calano sensibilmente i rischi statistici. Il fatalismo e l'incoscienza non funzionano come dispositivi di protezione individuale.

Detto questo... tie.gif
 
7503268
7503268 Inviato: 3 Mag 2009 19:29
 

Oggi sono andato a fare sci alpinismo vicino al M.te Viglio, nel Lazio.
Per andare là sono passato verso la tiburtina valeria e poi ho svoltato verso Subiaco (chi è pratico sà).
Quella zona è bazzicata da motociclisti, o presunti tali.
Gente che supera in curva, in una strada stretta, e scende in piega con jeans e converse.
Che ha giubotti dainese da 600 euro che non proteggono e gira senza guanti e paraschiena.
Insomma, gente che deve far vedere che ce lo ha duro.
Se questa gente che gira in moto, non girasse, penso che ci sarebbero molti meno morti.
Alcuni di questi avevano adesivi del tinga, magari leggeranno.
Io vi dico una cosa: la selezione naturale esiste. Dio la benedica.
Magari sono pure andati alla manifestazione anti guard rail, come paladini della sicurezza.
Per far vedere che i motociclisti che ce lo han duro non si spezzano, non si arrendono.
Ma un giorno, sotto quella panda che hai schivato per un pelo, Mr. Tinga, ci finirai; forse ucciderai anche il vecchietto che andava a zappare la terra.
E io quel giorno sarò sempre sciando a 2000 mt. e mi starò GODENDO LA VITA.
 
7504775
7504775 Inviato: 3 Mag 2009 22:18
 

L'esempio di conny sui mobili in casa è chiarissimo.

Spero che tutti riescano a cogliere il senso delle provocazioni lanciate da conny e alax.

Ovviamente nessuno qui sta sperando che qualche motociclista ci resti nè sta criticando il tinga inteso come momento di aggregazione fra motociclisti nè le sue iniziative sulla sicurezza.

Poi è ovvio che all'interno di un movimento possano esistere correnti e pensieri diversi ed in una comunità di oltre 90mila persone è normale che si possano trovare delle "pecore nere". Pecore pericolose per tutti, motociclisti e non.

Non credo che sia questo lo spirito col quale gli amministratori e chi lavora per questo spazio vogliano interpretare la sicurezza ma ovviamente non si possono controllare i comportamenti di tutti gli utenti che comprano un adesivo.

Credo che lo scopo finale di chi come noi riesce a discutere serenamente su temi importanti come questi sia quello di fare in modo che una Cultura motociclista diversa si diffonda quanto prima e in maniera quanto più estesa possibile.
 
7504864
7504864 Inviato: 3 Mag 2009 22:36
 

Sì, certo... il mio intervento, amatoriale si intende, è atto a far riflettere sul concetto di visione e percezione... è frutto di alcune riflessioni sul tema e sull'abbigliamento hi-vis. Non sono un esperto, ho solo fatto un collage di nozioni apprese negli anni.

Quando parlo di selezione naturale è ovviamente una provocazione che mi viene in mente quando vedo quelli che guidano facendo i deficienti su strada.

Ovviamente i soggetti in questione sono probabilmente una rumorosa minoranza. Ok. Ma l'aumento dei margini di sicurezza è valido per tutti, nessuno escluso.

Perché a me piange il cuore quando qualcuno si fa male o peggio e mi passa la voglia di andare in moto.

Nessuna critica al tinga, ma si potrebbe fare di più.
 
7504944
7504944 Inviato: 3 Mag 2009 22:54
 

Coniglione ha scritto:
Nessuna critica al tinga, ma si potrebbe fare di più.


Il Tinga, come anche dalle parole di Zero, è un luogo di aggregazione virtuale, che diventa molto spesso e sperabilmente reale, ma pur sempre un luogo di aggregazione. E' uno strumento che permette a persone con passione comune di confrontarsi, di condividere con altri la propria opinione ed esperienza. La questione che si sta trattando in questo topic è parecchio delicata, ma il discorso si sta articolando in maniera interessante; ritengo però che il "si potrebbe fare di più" debba essere per forza di cose riferito altrove, a persone o entità (nel senso di soggetti giuridici, enti...) di stampo più istituzionale, che di sicuro il Tinga non è. Forse il Ting'alive o l'A.M.V., che sono però cose diverse...

La questione è che di base occorrerebbe un radicale cambiamento su alcuni aspetti base della cultura mediamente diffusa e questo può venire dalla società. Qui nel Tinga vengono messi in luce e sottolineati aspetti importanti in termini di sicurezza e comportamento stradale, poi sta ai fruitori dello strumento coglierli e farli propri. Ma nessuno può obbligarli...
 
7505259
7505259 Inviato: 4 Mag 2009 1:35
 

Paolo558 ha scritto:


Il Tinga, come anche dalle parole di Zero, è un luogo di aggregazione virtuale, che diventa molto spesso e sperabilmente reale, ma pur sempre un luogo di aggregazione. E' uno strumento che permette a persone con passione comune di confrontarsi, di condividere con altri la propria opinione ed esperienza. La questione che si sta trattando in questo topic è parecchio delicata, ma il discorso si sta articolando in maniera interessante; ritengo però che il "si potrebbe fare di più" debba essere per forza di cose riferito altrove, a persone o entità (nel senso di soggetti giuridici, enti...) di stampo più istituzionale, che di sicuro il Tinga non è. Forse il Ting'alive o l'A.M.V., che sono però cose diverse...

La questione è che di base occorrerebbe un radicale cambiamento su alcuni aspetti base della cultura mediamente diffusa e questo può venire dalla società. Qui nel Tinga vengono messi in luce e sottolineati aspetti importanti in termini di sicurezza e comportamento stradale, poi sta ai fruitori dello strumento coglierli e farli propri. Ma nessuno può obbligarli...


Paolo, ti ringrazio ancora per la misura e la maturità dei tuoi interventi.

E' vero, il forum è uno strumento, ed è in quanto strumento neutro.
Non si può obbligare nessuno, né io desidero che nessuno venga obbligato. Io personalmente non ho intenzione di fare proselitismo né di convertire nessuno.

Mi interesso della questione perché io IN PRIMA PERSONA ho paura di farmi male. E quindi ciò che scrivono riflettono delle mie riflessioni che faccio per me stesso. Le esterno perché quando qualcosa interessa si cerca di condividerla. E quindi per questo il Tinga è uno strumento anche per me, assieme al nostro sito, per sviscerare in compagnia la questione, magari con persone con più esperienza di guida.

Cosa poi possa fare un forum, non lo so. E' vero che ci sono decine di discussioni su come mettere il ginocchio in terra per strada, e pochissime discussioni su come evitare di farsi male. C'è un intera sezione sui caduti in moto, ma anche centinaia di pagine sulla marmitta più rumorosa possibile.

Forse, anzi di sicuro, il forum rappresenta uno spaccato della realtà del motociclismo. E puntare su un discorso di sicurezza (a parte far perdere partecipanti) dovrebbe essere imposta dall'alto. Ma d'altronde il forum narra dell'arte di tenere sempre aperto...

Quindi consapevoli di questo sfruttiamo l'occasione per venire in contatto con altri che la pensano come noi e che hanno gli stessi timori, al fine di capire come comportarci.
Io personalmente mi sforzo di non tenere troppo aperto e di capire come scamparla... se gli interventi possono risultare interessanti e utili bene, altrimenti amen.

Lo so che siamo una piccola minoranza di "preoccupati"... e il tinga è appunto un luogo di incontro.

P.s. se poi mi arrabbio quando qualcuno guida da deficiente, permettetemi, è perché se qualcuno si fa male fa sempre dispiacere, e vedere persone che mettono a repentaglio la propria e l'altrui vita a me mette sempre fastidio, tristezza, rabbia, impotenza... non trovo sia giusto. La strada, e chi la popola, va rispettata.
 
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