mezzabirra ha scritto:
mai manco col motard:
Perché si cambia senza frizione?
Per spiegare il motivo di questo “strano” sistema e i suoi vantaggi dobbiamo partire da una semplificazione della moto.
Immaginiamo di avere un albero motore (collegato al gruppo cambio), una ruota posteriore e un’altra ruota che fa le veci del pignone.
Quando si guida, queste ruote hanno delle velocità assolutamente proporzionali. Per semplicità escludiamo i cambiamenti di rapportatura operati dal cambio e immaginiamo che il rapporto albero pignone sia di 1:1 mentre possiamo ipotizzare più alto quello pignone ruota. Infatti occorreranno più giri del pignone per far fare un solo giro della ruota. Questo, anche in un modello non semplificato, è sempre valido e nonostante gli interventi del cambio il rapporto pignone corona non cambia mai.
Quando si cambia.
Immettiamoci nella dinamica del movimento.
Come si comporta la moto? Quali forze agiscono su di essa? E perché c’è differenza fra una cambiata con e senza frizione?
Immaginate di essere a una staccata. Ecco come si comporta la moto: premete con forza la leva del freno, la forcella affonda, il vostro peso è all’indietro per controbilanciare la forza che causerebbe il ribaltamento. Abbiamo uno spostamento di carico all’anteriore. Inevitabilmente, visto il momento di frenata, i giri del motore calano.
Possiamo agevolare la frenata della moto con il freno motore, ma solo se questo non pregiudica la compostezza per un pronto ingresso in curva.
Cosa succede cambiando con la frizione:
ora possiamo riesumare i presupposti dell’articolo facendo uso del modello semplificato. Abbiamo la ruota anteriore fortemente frenata, la cui riduzione di velocità è la massima possibile. Il motore cala di giri e come abbiamo detto è in un rapporto proporzionale rispetto alla ruota posteriore.
Tirando la frizione accade che la ruota posteriore non è più vincolata al nostro motore per mezzo della catena (abbiamo detto per HP che il motore viene inteso tralasciando il comportamento del cambio e il rapporto giri motore/pignone è di 1:1) e quindi diventerà un corpo libero la cui velocità è indefinita. Infatti la ruota posteriore viene sempre frenata meno rispetto alla ruota anteriore, perciò avrà una velocità superiore. Il motore, con la frizione tirata, essendo anch’esso svincolato rispetto alla ruota prenderà un tot di giri. Mettendo la marcia accade che inevitabilmente il motore e il pignone spezzano il loro rapporto che ora è diverso da quello 1:1.
Abbiamo quindi 3 diverse velocità: ruota posteriore e pignone (che sono comunque in rapporto costante poiché vincolati dalla catena), motore.
Rilasciamo la frizione. Immaginate che ora, rilasciata la frizione, accadrà che il motore e la ruota posteriore dovranno necessariamente ristabilire il loro rapporto. Rilasciando rapidamente la frizione otterremo semplicemente una reazione più brusca. Potete immaginare voi stessi gli scompensi che se ne avranno prima della critica entrata in curva.
Potranno accadere 3 casi distinti: velocità del motore < della velocità della ruota
Velocità del motore = alla velocità della ruota
Velocità del motore > della velocità della ruota.
Salvo il caso in cui la velocità del motore sia uguale alla velocità della ruota, gli altri due casi sono sempre dannosi all’entrata in curva e minano la stabilità del mezzo e la precisione in inserimento.
Ecco perche si verifica più spesso che la velocità del motore sia superiore alla velocità della ruota: quando scalate aumentate il numero dei giri dell’albero che risulta in una fase di accelerazione e poiche la ruota posteriore è in fase di decelerazione . Mollando la frizione il motore riceverà quindi una forza negativa che frenerà la corsa verso l’alto dei giri del motore e a sua volta la ruota riceverà uno strappo affinché la sua velocità cresca e giri motore e giri ruota si compensino nuovamente.
Lascio immaginare a voi i danni che subisce il motore in questo caso, la tensione che deve sopportare la catena, e l’inutilità di sviluppare delle forze che un secondo dopo tenteremo con il nostro modo di fare di contrastare.
Inoltre tutti questi cambi provocano degli spostamenti di carico repentini. Sono proprio questi che destabilizzano l’ingresso in curva.
Cosa cambia cambiando senza l’uso della frizione:
Non usando la frizione cambia semplicemente che non abbiamo il momento in cui la ruota posteriore gira come un corpo libero andando fuori rapporto rispetto al motore. La trazione è continua e la ruota è AIUTATA nella frenata dal freno motore che non ne contrasta la frenata ma la agevola. Accade l’opposto rispetto alla cambiata senza frizione. La moto è ancora più caricata in avanti ma in modo più progressivo e senza continui cambi di carico.
Inoltre non ricevendo la “botta” si evitano pericolosi sbandieramenti nel caso in cui la moto non fosse perfettamente dritta.
In altre parole avremmo un mezzo composto e pronto a lanciarsi in picchiata verso la corda della nostra curva.
Senza considerare che non staccando mai la trazione, nel caso in cui per ragioni di sicurezza dovessimo necessitare di accelerazione potremo farlo in ogni caso!
Ora avete capito perche la frizione si deve usare solo per spuntare?
E ora via in pista a fare pratica!