DiabolikGT ha scritto:
...quello che non funziona è la spiegazione che hai dato
ci ho guardato ancora, l'errore è nell'analisi dei vincoli
riprendendo il tuo disegno, l'assunto è che SX e DX sono di lunghezza diversa e quindi si ha la famosa coppia di rovesciamento: questo suppone che ci sia un collegamento tra il punto di applicazione delle due forze lungo la circonferenza disegnata e il punto al suolo, cosa che non c'è perchè abbiamo la presenza del grado di libertà del moto rotatorio imperniato sul centro (ps mancano le lettere per identificarli nel disegno); le due forze in questione, data la libertà di rotazione, possono agire solo tramite il centro della rotazione che ovviamente si trova per entrambe alla stessa distanza dal punto a terra, ma la risultante delle due forze sul centro è nulla!
quello che affermo io è che la coppia di rovesciamento, che c'è e nessuno lo nega, si origina dalla conservazione del momento angolare
ho capito cosa dici:
se il fulcro dell'albero offre il suo grado di libertà alla rotazione, il sistema non può essere considerato vincolato all'esterno (al suolo)
d'altra parte se lo fosse, col motore in moto non si riuscirebbe a tenere la moto dritta...
questo è vero in linea teorica.
in pratica ci sono le resistenze passive del sistema rotante, che scaricano una parte dell'energia cinetica sul vincolo esterno, originando la famosa spinta laterale.
una dimostrazione di questo meccanismo è quella di un "disco volante" che può rimanere, in assenza di gravità, fermo nel suo assetto costante nel vuoto fino a che non lo si vincola ad un fulcro, a sua volta vincolato all'esterno del sistema: il fulcro del disco si mette a ruotare attorno al vincolo esterno a causa della coppia di rovesciamento o, visto sotto un'ottica analitica, della conservazione del momento angolare.
con meccanica analoga anche se non identica, compiono il loro moto di rivoluzione i satelliti attorno ai pianeti: il vincolo esterno è rappresentato dall'attrazione gravitazionale tra il pianeta ed il satellite.
in assenza di un'attrazione gravitazionale un pianeta resterebbe lì dov'è anche se ruotasse
credo che in questo caso si tratti solo di appurare un uso errato, da parte mia, di definizioni fisiche o di meccanica delle forze.
DiabolikGT ha scritto:
Citazione:
Per quanto riguarda il concetto di coppia, non credo esista una dimostrazione razionale che possa trasformarla in potenza senza moltiplicarla per un tempo di applicazione e quindi per uno spostamento:
in questa frase, come in molte anche degli altri post, esprimi dei concetti anche corretti, ma in forma del tutto confusa o errata: per usare un modo di dire che hai citato in precedenza, quando si passa dai discorsi da bar a quelli seri è necessario usare precisione nelle affermazioni altrimenti non ci si capisce l'un l'altro
beh, allora riformula il mio concetto in una maniera corretta, così facciamo prima!
DiabolikGT ha scritto:
Citazione:
In buona sostanza: non è possibile affermare che il valore della coppia, di per sé, assicuri determinate prestazioni mentre la potenza ne assicura altre.
mai affermato questo
se rileggi, la domanda di TheAnswer era "che messaggi mi danno i valori di coppia e potenza?"
a questa domanda, che è una domanda "da bar" (senza offesa per TheAnswer) ho dato una risposta da bar, ovvero, la coppia ti dà un'idea della capacità di accelerare mentre la potenza ti dà un'idea della velocità massima
se volessimo veramente analizzare come le caratteristiche di un motore si convertono in prestazioni su strada, ci vorrebbe un libro più grosso dell'Arnold (anzi ci vorrebbe una serie di libri)
pienamente d'accordo, ma l'appunto che faccio normalmente io sull'accezione popolare del concetto di coppia è mirato a sfatare il mito che questa grandezza "consista" esclusivamente nel tiro del motore (ai bassi regimi): questo è un errore, eppure è questa la definizione corrente della coppia che si sente e si legge perfino nelle riviste di settore (esclusa Mototecnica...)