claudioSTK ha scritto:
la coppia esercitata è la medesima, è la resistenza che aumenta, quindi la spinta è minore!
per tornare alla bici, se io esercito la forza di 1N sul pedale (che facciamo finta sia di lunghezza 1 metro dal fulcro) in posizione orizzontale, se ho la prima parto, se ho la quinta no! se io invece alla quinta c'arrivo gradualmente, sono diventato hulk nel tragitto oppure ho incontrato una minore resistenza?
altro esempio, se metto un rapporto talmente lungo che la coppia motrice non è abbastanza per partire la potenza diventa 0?
coppia e potenza sono proporzionali, quindi secondo il tuo (vostro) ragionamento io in sesta ho meno coppia che in prima, però ho la stessa potenza! come è possibile a parità di giri ciò?!
Ti ho riportato le parole pari pari dal manuale e mi sembra abbastanza chiaro... qualcuno più quotato di me (Miscia... de_corsa...) può confermarti che quella è la verità!
Certo, in sesta esprimo meno coppia che in prima, ovviamente non come valore al motore, ma espresso su strada..
Se tu dovessi mettere un rapporto lunghissimo la tua moto farebbe fatica a partire perchè non esprimerebbe coppia sufficiente per vincere la resistenza e muoversi..
E come quando si cerca di svitare un dado particolarmente duro con una brugola... uso la parte corta come leva o quella lunga? ovviamente la seconda che mi permette di avere più coppia a parità di potenza (la mia forza)
claudioSTK ha scritto:
è ovvio che non puoi avere la stessa variazione di velocità che hai da fermo, ma non dipende dal fatto che la coppia ti diminuisce!
E come mai allora?
Perche allora non parti direttamente in sesta visto che sei convinto che a parità di giri la sesta esprima la stessa coppia della prima???? a 1000 giri in sesta ti imballi, in prima per nulla, come mai??
Continuiamo domani che ora scappo in palestra... Claudio chiedi delucidazioni a qualche ingegnere del tuo entourage... ti confermerà quello che sto scrivendo..
Saluti