frankie-zzr1400 ha scritto:
Nel 1979 ho percorso 5.000 km andando dalla toscana all'emilia, solo, con una vespa PE200, in 40 giorni...
anche se noi vespisti non si veniva considerati dei "veri" motociclisti, quando c si fermava a mangiare un panino sotto collevaldelsa, o a montironi, o sulla porrettana, spesso incontravi altri motociclisti, magari stranieri...
...era un sentire comune, un essere fuori dagli schemi, avere un codice d'onore ed una solidarità ed altre emozioni che mi riesce difficile descrivere in poche parole...
non so se quelle sensazioni le ritrovo oggi, magari danti allo chalet della raticosa, dove vedo tanti fighetti impeganti ad impennare o fare gli "sboroni" su chi ha grattato di più (magari con la carta vetrata la sera prima...)
sicuramente amo i miei viaggi in solitaria, con mia moglie, per stradine dove non passa bessuno a godermi il viaggio...
Altri tempi dove l'appertenenza a una classe era più sentita,col rispetto del codice non scritto che ci accomunava tutti e si passava sempre con "Il Vecchio" del gruppo molto tempo per apprendere quel codice che ci classificava come motociclisti...questa cultura stà ormai sparendo,ma qualcuno che ci crede c'è ancora!