aventrax ha scritto:
Quindi i "fautori del green" che, dite voi, per la maggior parte non fanno nulla di attivo, sono degli ipocriti.
No, sono semplicemente scemi, o matti, o tutti e due.
Niente, dai tempi dell'homo erectus, ha prodotto benessere umano come l'industrializzazione, intesa come utilizzo di energia, risorse e macchinari pro capite.
Chiunque si prefigga di "rinunciare" a tale quota di risorse o energia è un masochista inconsapevole o, cosa ben peggiore, un asceta.
Chiunque voglia convincere o, cosa peggiore, forzare gli altri a compiere la stessa rinuncia è un invasato pericoloso.
Chiunque creda di riuscirci è un matto in preda alle allucinazioni, perché a meno di ritirarsi fattivamente in eremitaggio con un gregge di pecore e tagliare i ponti con tutto, la società in cui viviamo ha già fatto determinate scelte per noi.
Lo riassume bene Wolf Bukowski su Terra Nuova di qualche mese fa:
Citazione:
Non si può "salvare con i propri gesti" un mondo che è condannato da scelte che ci passano chilometri sopra la testa. Vado in bici [...] ma sono assediato da oggetti che percorrono il globo per consumarsi come una meteora in una breve vita; vado a piedi al lavoro, ma per conoscere il menù del ristorante, disponibile solo con QR code, io come ogni singolo cliente nella sala devo far rimbalzare una pletora di dati dal mio telefono fino al chissà-dove del server, e ritorno, consumando fiotti di energia elettrica in modo idiota. Chiunque può trovare infiniti esempi di questo tipo, e quindi di fronte a tutto ciò l'andare in bici impallidisce
.
Chiunque creda che una rinuncia individuale oggi sarà ricompensata nel futuro da un'abbondanza di risorse a propria disposizione è un inguaribile romantico: se deve venire l'Apocalisse colpirà ciascuno allo stesso modo, asceti virtuosi e gente che ha gozzovigliato fino al giorno prima.
TommyTheBiker ha scritto:
Non so, non credo. Ho tanti colleghi a Milano, molti dei più giovani non hanno neanche la patente, e non per motivi ecologici (oddio, anche) ma perché banalmente non gli è mai servita e non prevedono gli servirà in futuro.
Traduco: sono infantilizzati.
TommyTheBiker ha scritto:
Come detto più volte, puntare sul full remote per tutti i lavori dove è possibile farlo sarebbe già una gran cosa, per il traffico e per la gente che svolge quei lavori.
Conseguenza spiacevole 1: l'alienazione, all'inizio.
Conseguenza spiacevole 2: in seguito, incentivare le aziende a costruire l'infrastruttura per poter avere i propri prestatori d'opera in qualsiasi parte del mondo vuol dire regalare il proprio posto di lavoro agli indiani. E non avendo mai visto o parlato coi propri colleghi fuori dai canali informatici aziendali, sarà assai difficile sindacalizzarsi per impedirlo.
Lo stile di vita del tardo ventesimo secolo andava e va benissimo.
Lo si tenga, per carità.