TommyDoor ha scritto:
allora cominciamo a fare luce sull'argomento KTM:
SMC = Super Motard Competizione; sono i motard veri della casa arancione
Adventure = Sono le endurone fatte per fare molti chilometri anche off-road, cerchi da 21-18 (non motard)
Duke = Via di mezzo tra naked e motard, impostazione motardistica, ma sella piu comoda, serbatoio piu grande e peso piu alto.
Stai sui SMC se vuoi davvero un motard
SMC 640 = il piu stradale dei SMC; serbatoio da 12 litri, avviamento elettrico-pedale e carburatore da 39
SMC 625 = stesso motore del 640, serbatoio da 9 litri, avviamente elettrico-pedale e carburatore da 41
SMC 660 = cilindrata piu alta, serbatoio da 9 litri, avviamento solo a pedale e carburatore da 41
Secondo me un kappa ti andrebbe bene perche non e' esagerata come prima moto, ma ti fara' divertire per anni. L'unica cosa e' che non prenderei il 660 come prima moto.
DRZ e' altrettanto un'ottima scelta, la potenza e' meno dei kappa, il che la rende una scelta migliore come prima moto. L'unico rischio e' che stanchi prima, ma ci sono un sacco di pezzi aftermarket su internet, dagli scarichi ai kit Big Bore (aumento della cilindrata)
Husqvarna 610 e' la via di mezzo: non cosi potente come i kappa, ma piu potente del DRZ; si trovano a prezzi bassi ormai, hanno avuto problemi di gioventu ma ormai dovrebbero essere stati risolti dai precedenti proprietari. Il 630 e' piu potente, ma anche piu pesante, e l'estetica e' molto personale: o la ami, o la odi.
aggiungo (solo) la XR650R in configurazione motard (kit dall'ara e va rivista almeno di precarico mono). Te la consiglio SENZA avviamento elettrico perché si avvia relativamente facilmente una volta appresa la procedura e fatta un po' di pratica e ti assicuro basta poco (e se hai considerato un TT o un XR600R credo che ciò non ti spaventi). Motivi? la moto pesa notevolmente di meno e il kit AE fu inserito da Dall'ara ( ex importatore/preparatore/sponsor/finanziatore e attualmente un semplice ricambista purtroppo) e non era sto gran che come affidabilità.
La XR650 R (soprannominata con lo pseudonimo americano BRP "Big Red Pig per via dell'imponenza e della bastardaggine) è un mezzo ECCEZIONALE per l'enduro ma molto duro da guidare (come anche un 640/625/660 SXC o una 640 ADV) e in configurazione motard... da tantissime lezioni (e risulta più facile)
.
Entrando nel mio "segmento" attuale parto con la XR600R è un mezzo altrettanto eccezionale (rispetto alla 650 ovvio) ma ha un gravissimo problema: le gomme si trovano con estrema difficoltà ed è più difficile da accendere (specie a caldo). Resta "tosto tosto" ma molto meno della XR650R per un uso enduristico. Il peso è simile ma la potenza è nettamente inferiore (da 40 a 55 cavalli alla ruota
)
mentre le quote ciclistiche sono datate esattamente come può essere datata "bohemian rhapsody" cantata dai Queen (specie quando il vocalist era mercury). Sospensioni sono estremamente buone e valide (datate ma solo se si cerca la prestazione massima).
Passo a parlarti delle yamaha e, se avevi difficoltà a capire versioni e cacchi vari con i K ora impazzisci.
XT sono le DUAL vere di casa yamaha, nate nei'70 con cilindrata 500cc e con soluzioni "avanti 20 anni" (e sono durate 30 anni) rispetto all'epoca. Il motore era mono, lievemente inclinato anteriorimente, 4 valvole con un solo asse a camme in testa, basamento a secco e frizione in bagno d'olio. Insomma non c'era un tubo dentro ed era facile smontare e rimontare ma allo stesso tempo era letteralmente una roccia da prestazioni "ottime" per l'epoca. Tutto merito di materiali di qualità (cosa che ora si vede raramente) e scelte tecniche votate alla durata (compressione 8:1 quasi da diesel). Da questo progetto da regolarità (attualmente si definisce scrambler) yamaha vinse i primissimi due titoli dakar della storia della corsa (in classifica assoluta). Il perché non stava nella potenza o nel comprato tecnico in sé (perché si avanti ma comunque tutto votato alla durata) ma nel fatto che quando gli altri si fermavano a tagliandare e a riparare lei macinava comunque strada. Poi verso gli anni '80 venne affiancata dalla 550 e dalla prima serie "TT". In seguito le 500 furono prima affiancate e poi sostituite dalle 600 (quelle che hanno segnato ancora di più l'immaginario collettivo). Tali moto montavano in principio una versione "ingrossata" del 500 ma poi con il tempo cambiarono totalmente fino ad essere due motori totalmente assestanti. Il culmine delle XT fu la XT600 2KF. Un mezzo "semplice" con forcella kayaba aria/olio (ha una valvola che si gonfia con il compressore per regolare il precarico della forcella) e un mono regolabile. Ma Questa moto spartana e dal peso relativamente basso (140 kili a secco) garantiva di fare domeniche di endurate anche toste e il giorno dopo di andare in ufficio il tutto facendo il pieno e rabboccando olio (se necessario). Inoltre garantiva una vita quasi illimitata del motore. 120 mila kilometri in media se trattata non benissimo. Nel '91 yamaha decise che le XT dovevano essere mandate in pensione ma Belgarda (importatore yamaha per Italia e europa) era di parere contrario così la XT passò ad essere di produzione nostrana con motore minarelli, avviamento elettrico, un freno anteriore migliore (2P contro un singolo pistoncino) ma una qualità nei materiali e nell'assemblaggio totalmente aberrante. Era l'avvento della XT600 3TB (sostituita poi dalla 4PT) e l'inizio della fine delle "mono" yamaha. (Totalmente conclusasi con la 660).
Affianco alle XT vi erano le versioni Z Tenere di derivazione e ispirazione Rallystica/ADV. Serbatoi maggiorati, avviamento elettrico quasi sempre montato e maggior peso. Sono mezzi tutt'ora di grandissimo fascino e sparirono con la nascita della XT belgarda. Piccola precisazione, le XT tenere erano comunque si derivate in tutto e per tutto dalle XT600 ma avevano anche componenti presi dalle TT600.
TT600 nacque e fu una "derivazione" delle XT. Sospensioni e telaio erano sostituiti e rimaneggiati in modo da garantire una performance enduristica superiore. Addirittura il motore delle TT era con impianto elettrico ridotto, carter in magnesio, testata rivista nei condotti e canna cromata in alluminio (anziché in ghisa). La "regina" in assoluto delle TT fu la 59x prodotta fino al '92 (e dal '91 assemblata in Italia). E' una moto che la dice ancora lunga seppur l'età la sente (un tamburo posteriore poco efficace e un impianto a 6 volts che oggi è ridicolo anche per il peso elevato che ha). Ma nel cuore di tutti resta l'eterna rivale della XR e la moto più amata per chi cercava una enduro cazzutissima, indistruttibil e facile da avviare (perché tutte le yamaha sono facili da avviare). Nel '93 fu sostituita in fretta e furia dalla TT600s 4GV belgarda (la mia), era una moto progettata in velocità perché come detto sopra yamaha dei "mono" non voleva più averne a che fare ma in Europa di richiesta ce ne era! Belgarda per la prima serie fece produrre parti del motore da minarelli e altre parti le riciclò dalle 59x. Introdussero un impianto a 12 volts (lievemente più pesante del 59x ma almeno la luce per l'omologazione del mezzo era adeguata) e riprogettarono TUTTA la ciclistica (sempre con pezzi di "risulta"). In primis cambiarono le sospensioni utilizzando all'avantreno la ottima KYB della YZ250 (corsa utile di 310 mm e non più 280) e al posteriore il miglior mono ohlins dell'epoca (il ya2200) con corsa utile della ruota di 270mm. Nei freni per la primissima serie utilizzarono all'anteriore un impianto brembo 2P con disco da 267 e al posteriore un brembo-nissin (poi brembo-brembo) a singolo pistoncino da 220. Introdussero anche un forcellone innovativo (e questa è la parte più corposa della progettazione e anche la parte meglio riuscita) relativamente corto, in alluminio a sezione variabile con un leveraggio progessivo di tipo "yamaha" (attacco alto e mono molto inclinato). Il progetto era di costruire un mezzo estremamente stabile ed efficace per le gare rally americane e desertiche e in tal senso riuscirono in pieno: è un fuso che più dai gas più diventa un treno su binari! Peccato che in fase progettuale non fecero una importante modifica alle quote di telaio e lasciarono il canotto di sterzo inclinato a 28 gradi dalla verticale (come per la 59x) ma con sospensioni di molto più lunghe l'angolo di sterzo aumentò notevolmente e l'avancorsa di 121mm contro i 118 del 59x (tanta differenza, fidati che comporta un +5 di interasse). La moto nel fettucciato era decisamente più difficile da girare (e anche più pesante di qualche kilo perché maggiorarono oltre all'impianto elettrico pure il serbatoio dell'olio). L'assemblaggio belgarda e la qualità delle parti (specie i cerchi sanremo con i raggi troppo rigidi) era nettamente superiore alla 3TB ma restava comunque al di sotto dello standard precedente. Tanti la reputano l'inizio della fine delle TT, in realtà è un mezzo che ha tanto da dire e che va capito (specie esteticamente con ste grafiche oscene) oltre che "rivisto" (basta sfilare la forcella che i problemi di agilità spariscono e bastava sostituire la rapportatura finale da "stradale" con una più corta ed enduristica che diventava rapidissima). Venne poi affiancata nel '94 dalla TT600e (sempre 4GV) che aveva forcelle paioli rovesciate con corsa 260 e mono Sachs 2 regolazioni (senza carica d'azoto esterna) da 207 di escursione. Aveva il bottone magico però e di conseguenza ben 10 kili in più (tra cui anche il parastrappi alla corona). Come DUAL è un mezzo ottimo ma come enduro... nah! Nel '98 dopo un bel restyling la TTs venne sostituita dalla TTR. Il motore venne totalmente rivisto e ammodernato portandono alla potenza di 33 kw dichiarati. La ciclistica perse le forcelle KYB rovesciate in favore di una paioli tradizionale molto pesante e massiccia (46mm contro i 43 della KYB) ma a corsa ridotta di nuovo a 280mm (anziché inclinar di più le forcelle lasciando la stessa luce a terra hanno optato per rimettere una 280mm, dei genii
), il mono restò ohlins ma dal YA2200 (ormai fuori produzione) si passò a un ottimo e da 21esimo secolo TTX con corsa invariata. Il resto (telaio e i odiatissimi cerchi sanremo) restarono intoccati se non per l'introduzione di un telaietto in alluminio quasi identico a quello che Rigo moto (preparatore ufficiale Dakar per yamaha) aveva ideato per la S. Tanti la ritengono "il ritorno del TT" o "il colpo di coda del TT".. io la trovo un'ottima moto che fa il suo lavoro ma preferisco la S (non per estetica ma per gusti di soluzioni).
Le TT finirono con la TTRE che non era altro che la sostituta della TTe e quindi come la TTe aveva sospensioni peggiori che peggiori non potevano montare e bottoncino magico.
Piccola nota, le TT fino alla TTR montavano pressoché lo stesso scarico, poi venne introdotto il termignoni... non ricordo se è montabile sul TTs.
I carburatori per le yamaha da enduro (XT,TT, tenere, supertenere ) erano prodotti dalla teikei ed erano di derivazione "agricola". la soluzione era un singolo carburatore sdoppiato con il primario a cavo e il secondario (più grosso) a depressione. Una soluzione e un sistema molto strano ma che garantiva buona reattività e buone prestazioni con una rosa di consumi che resero le TT per diverso tempo le più parche enduro da 600cc sul mercato e le XT delle ottime moto a consumi relativamente bassi