Tratto da un articolo di Moto.it
Moto.it ha scritto:
Ducati Multistrada 1100 Evoluzione
Una “Multi” a due valvole rinfrescata nell’estetica con risultati di ottimo livello
Sembra quasi una realizzazione ufficiale Ducati per quanto è curata, ma pur attingendo a piene mani ad altri modelli della Casa di Borgo Panigale questa “1100 Evoluzione” del nostro lettore Massimiliano è frutto della sola inventiva - e fatica - del suo proprietario.
Il progetto che vedete è nato nella testa di Massimiliano (un privato con la passione per la moto e “le modifiche” come si presenta lui stesso) ancora prima di acquistare la Multistrada 1100S che ha fatto da donatrice alla special di questa pagina. Un progetto maturato sull’arco di circa sei mesi, dopo aver studiato preventivamente al computer il risultato finale ottenuto con tanto lavoro di artigianato, inventiva e manualità.
La Multistrada del modello a due valvole non è mai stata celebrata per l’aspetto estetico, ma chi l’ha provata conosce bene lo spessore delle prestazioni ciclistiche (soprattutto nella versione S, dotata di comparto sospensioni Ohlins) e la generosità del propulsore a due valvole, forte di una coppia taurina e dal numero di cavalli sufficiente per divertirsi – la ricetta perfetta per una moto quasi imbattibile sul misto di montagna.
Inevitabile quindi un lavoro sbilanciato sul lato estetico, che ha preso le mosse dal punto forse più debole di tutta la moto, il frontale. Massimiliano ha quindi utilizzato un elemento in vetroresina (di evidente provenienza 848/1098/1198) successivamente ripreso in diversi punti per raccordare le linee ed adattarle al meglio al resto della moto. L’appetito vien mangiando, recita il detto, e non è difficile notare come lo stesso trattamento sia stato riservato anche al codino.
Diversi i pezzi speciali che nobilitano il risultato: dal cupolino “cieco” in fibra di carbonio (volendo quasi una citazione da quella Ducati Paso che fu la prima moto ad adottarlo) al parafango anteriore bicolore fino ai diversi dettagli in Ergal che graziano la realizzazione.
Insomma, un risultato che a nostro giudizio risolve il principale problema di una moto che forse non ha avuto tutto il successo che si meritava da un punto di vista dinamico – con tutto il rispetto per il lavoro di Pierre Terblanche – e che si rivela più attuale, piacevole ed equilibrata della base di partenza. Un risultato niente affatto scontato con molte special, che Massimiliano ha voluto dedicare all’amico e collega Andrea, motociclista che purtroppo ci ha lasciato. Da parte di Moto.it, tanti complimenti per il lavoro fatto.
Una “Multi” a due valvole rinfrescata nell’estetica con risultati di ottimo livello
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Sembra quasi una realizzazione ufficiale Ducati per quanto è curata, ma pur attingendo a piene mani ad altri modelli della Casa di Borgo Panigale questa “1100 Evoluzione” del nostro lettore Massimiliano è frutto della sola inventiva - e fatica - del suo proprietario.
Il progetto che vedete è nato nella testa di Massimiliano (un privato con la passione per la moto e “le modifiche” come si presenta lui stesso) ancora prima di acquistare la Multistrada 1100S che ha fatto da donatrice alla special di questa pagina. Un progetto maturato sull’arco di circa sei mesi, dopo aver studiato preventivamente al computer il risultato finale ottenuto con tanto lavoro di artigianato, inventiva e manualità.
La Multistrada del modello a due valvole non è mai stata celebrata per l’aspetto estetico, ma chi l’ha provata conosce bene lo spessore delle prestazioni ciclistiche (soprattutto nella versione S, dotata di comparto sospensioni Ohlins) e la generosità del propulsore a due valvole, forte di una coppia taurina e dal numero di cavalli sufficiente per divertirsi – la ricetta perfetta per una moto quasi imbattibile sul misto di montagna.
Inevitabile quindi un lavoro sbilanciato sul lato estetico, che ha preso le mosse dal punto forse più debole di tutta la moto, il frontale. Massimiliano ha quindi utilizzato un elemento in vetroresina (di evidente provenienza 848/1098/1198) successivamente ripreso in diversi punti per raccordare le linee ed adattarle al meglio al resto della moto. L’appetito vien mangiando, recita il detto, e non è difficile notare come lo stesso trattamento sia stato riservato anche al codino.
Diversi i pezzi speciali che nobilitano il risultato: dal cupolino “cieco” in fibra di carbonio (volendo quasi una citazione da quella Ducati Paso che fu la prima moto ad adottarlo) al parafango anteriore bicolore fino ai diversi dettagli in Ergal che graziano la realizzazione.
Insomma, un risultato che a nostro giudizio risolve il principale problema di una moto che forse non ha avuto tutto il successo che si meritava da un punto di vista dinamico – con tutto il rispetto per il lavoro di Pierre Terblanche – e che si rivela più attuale, piacevole ed equilibrata della base di partenza. Un risultato niente affatto scontato con molte special, che Massimiliano ha voluto dedicare all’amico e collega Andrea, motociclista che purtroppo ci ha lasciato. Da parte di Moto.it, tanti complimenti per il lavoro fatto.
Ora, non so cosa ne pensiate voi... ma sono proprio curioso!
Non so se per caso il proprietario sia iscritto qui sul Tinga, però dannazione, questa moto è da urlo... davvero bellissima! Quando l'ho vista sono rimasto molto impressionato, sono così colpito che ne voglio una: la voglia di prendere una delle vecchie Multi di Terblanche, sottoprezzata perchè spesso schifata nell'estetica, e trasformarla in un mostro di eleganza e sportività del genere è veramente forte!