Ciao a tutti, per natura sono una persona piuttosto curiosa. Stavolta mi sono imbattuto in una foto (la vedete qui sotto) dove un pilota affronta una corva parabolica. Osservandola è chiaro come praticamente non esista in questi casi la fase, tipicamente motociclistica della "piega. Così mi sono chiesto come "funzioni" la fisica di questo tipo di curve. E non essendo preparato nella disciplina fisica, mi ero limitato ad esporre - in un post sulla mia pagina Facebook, quelle che immagino sarebbero le condizioni in cui si svolgono queste curve. Qui sotto c'è il testo e l'immagine . Invito tutti, e in particolare quelli che dispongono di buone conoscenze fisiche , ad esprimere il proprio parere. Saluti a tutti
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Il post nasceva scherzoso.: " Un consiglio per quelli che non hanno mai avuto una grande dimestichezza con le pieghe. Basta andare in piste come questa. E curvare a 250" )
Poi continuando a pensarci, avevo aggiunto in un commento: "....parlando più seriamente, cioè dal punto di vista della fisica, deve essere molto strano fare le curve in quel modo. Non devi per niente piegare la moto, e le curve vanno solo "chiuse" per modo di dire, perchè credo che, in sostanza, vadano "allargate", "aperte" a velocità superiore a quelle dei tratti rettilinei, se ce ne sono (o comunque a velocità almeno equivalenti a queste) e la moto, invece di tendere a perdere aderenza, credo che tenda schiacciarsi in appoggio sull'asfalto, per cui non dovrebbe esistere, in pratica, nessun problema di grip, ma solo di sospensioni.
Ma non per questo credo che la possibilità di sfracellarsi diminuisca rispetto a quanto avviene nelle ordinarie curve in piano."
...Infine ricordo che queste cose le ho dette solo lavorando di immaginazione e ipotizzando le eventuali sensazioni di guida
A voi la parola