stefano1960 ha scritto:
cosi' come??
spingendo sui manubri??
ovvio che si ( se non si impenna la moto) ma se permettete il bravo guidatore non e' quello che ha capito una cosa che si DEVE fare per forza sia volontariamente che no.
e' quello COORDINATO coi tempi giusti .... come l'amico ( c'e' sempre uno piu' bravo) che fa delle battute a tennis incredibili e sembra non fare fatica...
e' l'insieme dei movimenti armonici ed essenziali di tutto il corpo a fare la differenza... no aver capito come dice sempre quell'assurdo video di crosetti... che basta spingere....di qui e la moto va di la'! non e' come su un auto ma al contrario!
sara' che quando l'ho incontrato al mugello in una gara amatoriale e superato..non mi sembrava un fenomeno ... anzi guidava proprio male... saranno le sue teorie??
anzi i cultori della sola spinta sui manubri li apprezzo solo in strada .. ( dove non e' che puoi tuffarti nelle curve anche col corpo) in pista proprio ieri uno come lorenzo ha dichiarato di essere morto di fatica...
cercava e voleva manovrabilita' a scapito della maneggevolezza...doveva usare il fisico per indirizzare la moto
Esattamente, infatti quando si impara a guidare la motoretta bisogna cercare fluidità e non velocità, perche è molto più facile aggiungere velocità alla fluidità che non viceversa.
La staccata, l'ingresso in curva, la percorrenza e l'uscita sono quattro fasi distinte, ma vanno "eseguite" fondendo una con la successiva.
Non ha caso gli istruttori di guida in pista, una volta "capita" la giusta posizione in sella in ogni fase della guida, consigliano anche di cercare "l'eleganza" dei movimenti che coincide con la fluidità e coordinazione di tutti i movimenti del corpo.
La spinta sui manubri serve per inclinare la motoretta in ingresso di curva, poi in pista c'è bisogno di rendere questo passaggio più veloce, motivo per cui si spinge sulle pedane e si sposta il peso del corpo, quest'ultimo utile anche per spostare il baricentro e poter percorrere un curva a maggiore velocità con lo stesso angolo di piega.