Rispolvero questo topic per dare una risposta scientifica ai vari quesiti posti.
Non credo di aver letto risposte mediche nelle pagine precedenti, nel caso mi scuso.
1) "l'effetto ottico" del restringimento della strada esiste?
SI
é in parte dovuto al sistema Ottico (o meglio oculare) in parte a quello neurologico/vestibolare
2) Questa "sensazione" ce l'hanno tutti?
SI ma in misura diversa
Chiaramente le risposte interindividuali possono essere molto diverse tra loro, ci sono persone che hanno problemi anche a fare le giostre più semplici (scendono e vomitano) ed altre (piloti militari) che riescono a sopportare diversi G (sia positivi che negativi).
La tolleranza alle cose (ad esempio dolore, fame, sforzo fisico o appunto accelerazione) può essere molto diversa tra un individuo ed un altro. Quindi questo fenomeno ottico e neurologico si manifesta con soglie diverse su ognuno di noi (ecco perchè qualche utente riferiva di non averlo mai sperimentato), inoltre l'allenamento e l'abitudine giocano un ruolo importante poichè i nostri recettori(vedi dopo) possono adattarsi a queste condizioni innaturali (ricordo che l'uomo non è fatto per andare su due/quattro ruote a 300 all'ora e sopportare accelerazioni notevoli).
3) perche accade?
Allora quello che il nostro organismo è in grado di percepire non è la velocità, ma la variazione di essa ovvero l'accelerazione (o la decelerazione). Questo avviene grazie ad utricolo e sacculo posti nell'orecchio interno. A loro volta tramite dei rami nervosi efferenti mandano impulsi sia all'area visiva (primaria e secondaria) sia all'area motoria.
In poche parole quando il nostro corpo compie una brusca accelerazione (che può essere intesa anche come inciampare e cascare per terra), dal sistema vestibolare (che è composto dai 3 canali semicircolari[responsabili dell'equilibrio] ed utricolo e sacculo [responsabili della percezione dell'acelerazione nei due assi]) partono impulsi per il cervello.
La parte motoria ci farà compiere dei riflessi (tipo mettere le mani davanti per evitare di sbattere con il volto o fare movimenti con arti e tronco per provare a controbilanciare la caduta)
La parte visiva si concentrerà in maniera selettiva verso la direzione in cui è diretto il nostro corpo (nel nostro esempio sulla strada davanti a noi), filtrando quei (pochi, e dopo vediamo perchè) impulsi provenienti dalle aree visive laterali o peri.feriche
Per quanto riguarda L'occhio: la nostra retina non è in grado di percepire più di un tot di "frame" al secondo, abbiamo un limite agli stimoli in grado di metabolizzare. Nelle situazioni di evidente difficoltà del nostro sistema visivo, come appunto accelerazioni fino a 300 Km/h è come se cercassimo di convogliare tutte le nostre risorse su un unico punto (che se stiamo guidando a trecento all'ora, si spera sia la strada davanti a noi!! ) tralasciando informazioni poco importanti come quelle laterali (poco importanti perchè il nostro organismo non è fatto per scansare le nonnine che non si fermano agli stop).
Infine la tanto discussa Adrenalina (o epinefrina come dicono quelli bravi):
più di un utente ha scritto che poichè egli non ha paura della velocità, non ha adrenalina e quindi non gli si chiude la strada davanti....questo è sbagliato poichè l'adrenalina provoca midriasi ovvero la dilatazione delle pupille (la parte nera degli occhi!) per far entrare più luce e quindi sostanzialmente più informazioni. Forse queste persone sono talmente concentrate sulla guida che non si sono resi conto di "non vedere" in periferia. o forse dovrebbero fare i piloti di caccia...
Spero di non aver offeso nessun neuroscienziato per la mia spiegazione "terra terra" ma fare un estratto del Kandel mi sembrava fuori luogo.
A disposizione per ulteriori chiarimenti.