trickster ha scritto:
Quello che dici è giusto. E' un effetto noto.
Leggevo ad esempio del famoso pilota tedesco di auto degli anni ' 30 Rosemeyer e del suo record di velocità fatto sulle autostrade tedesche di allora, già larghissime, dritte e ben tenute. Spiegava come a velocità elevate (parliamo di 400 km/h) l'autostrada larghissima "si faceva" piccolissima fino a richiedere uno sforzo di concentrazione enorme. Lo sforzo (e l'abilità!) a quelle velocità era possibile sostenerlo solo per pochi piloti, mentre per noi meno allenati è grande anche a velocità più basse.
La velocità è elevata, il tempo per percorrere grandi spazi si riduce (come dire, a grandi velocità consumi grandi spazi in poco tempo) ed è ovvio che il cervello faccia maggori sforzi per elaborare le nuove immagini che si susseguono più rapidamente. L'occhio non riceve dati sufficientemente aggiornati dal cervello.
MA SOPRATTUTTO l'orizzonte, dove due assi (quelli di una strada o di una ferrovia ad esempio) tendono a congiungersi per l'effetto ottico della prospettiva, ti viene incontro molto più velocemente che a basse velocità.
D'altra parte è un effetto visibile anche nelle inquadrature dalle telecamere dell'abitacolo delle monoposto di formula 1.I larghi rettilinei diventano (sembrano) stretti.
Anch'io avevo sentito questa cosa, ma per l'appunto a velocità tipo 300/400 km/h e non a 200 come si era detto in precedenza.
Poi magari proprio perché ogni uomo è diverso da un'altro sicuramente la cosa sarà soggettiva (nel senso che ci sarà quello a cui questo effetto verrà prima e quello a cui si manifesterà dopo).