Le moto le piazzeranno lo stesso, magari fuori dall'Italia così come è stato fatto per migliaia di auto tedesche che giacevano nel nostro territorio invendute e che sono state poi esportate in America e vendute in tempi più che ragionevoli.
Capisco gli operai, ma c'è poco da fare, si è alimentato troppo il mercato auto/moto andando appresso al consumismo sfrenato ed oggi i danni collaterali sono altissimi.
Ovvio che ogni azienda ha dei target, dei costi e dei piani di investimento e sviluppo a lungo termine e occorre costanza per attuarli, ma oggi credo proprio che l'economia stia cambiando le carte in tavola e ci si deve adeguare.
Un tempo si produceva meno e se il mercato lo chiedeva si riprendeva la produzione, oggi siamo al paradosso dove la produzione limitata è più sconveniente di quella da grandi numeri, ma d'altra parte se l'economia è malata un motivo c'è.
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In realtà per un'economia sana sarebbe meglio che le famiglie si tenessero le tre auto per svariati anni e con i soldi risparmiati si alimentano altri settori.
Molti paesi UE dimostrano ampiamente che l'economia gira quando si fanno girare i soldi in più settori e con aziende grandi che possono garantire capitali, investimenti ed innovazioni, cosa che da noi è limitata vista la presenza di aziende medio-piccole.