La casa austriaca è ancora prima della classe sul fatto dell'innovazione, portando con la Duke 125 2013 l'ABS, sviluppato con Bosch;
è la prima casa che monta l'ABS su un ottavo di litro, oltretutto di serie.
Come si presenta?
La collaborazione con l'indiana Bajaj, leader nel settore piccole cilindrate, non è indice di bassa qualità, tutt'altro! La componentistica è di prim'ordine, partendo dagli ammortizzatori marchiati WP (mono regolabile sul precarico) ai freni Bybre (il nome Brembo per i mercati emergenti). Completano il quadro forcellone e cerchi pressofusi, posteriore da 150mm, blocchetti di ottima fattura e retroilluminati e cruscotto digitale con molteplici funzioni: consumi e autonomia, tempo di percorrenza, media oraria, temperatura acqua, livello benzina, vari allarmi e prossimo tagliando, insomma roba da far invidia alle cilindrate superiori.
Uniche pecche costruttive (dal mio parere) sono gli specchietti rivestiti in gomma, il carter catena lungo e quadrato e il portatarga che stona con la linea della moto.
(Nella foto mancano gli adesivi serbatoio. Subito ero scettico, ma a mio parere così sembra più una moto seria)
Come va?
Il motore è limitato per legge a 15cv, cosa che comunque non limita il divertimento. Ho notato un ottimo tiro ai bassi e ai medi e un discreto allungo. La vera potenza la si nota superati i 6500 giri, dove il "frullino" impazzisce fino agli 11000 giri del limitatore. La coppia inizia a farsi sentire fin dai bassi, ma non in maniera da spaventare il pilota, e si spalma su una curva omogenea fino a circa 8/9000 giri, dove pian piano si esaurisce. La velocità massima è nella media e si attesta sui 110/120 km/h con una sesta marcia molto lunga, forse fin troppo; le rapportatore iniziali corte infatti garantiscono un'ottima accelerazione, ma passano alle marce finali più allungo. Il cambio è poi a volte impreciso, ma comunque ha un'ottima velocità di esecuzione.
Su strada è rapida nell'impostare le curve e facile da usare, anche se le sospensioni sono tarate un poco morbide per ritmi molto allegri. Sono appena tornato da una tratta abbastanza lunga (Modena-Pievepelago) e piena di curve e tornanti, assieme a moto di ben altra cilindrata, con ritmo assestato a 70-90km/h e posso dirvi che la Duke mi ha sorpreso; fra frenate al limite e sorpassi un po' azzardati, sono riuscito a seguire il gruppo. Proprio le frenate, ostacolate solo dal mediocre grip offerto dagli pneumatici di serie che però hanno dalla loro un'ottima durata, sono il punto forte della versione di quest'anno; oltre all'ABS (disinseribile mediante cruscotto) infatti, è stata aumentata la dimensione del disco anteriore passata a 300mm. Durante le frenate non è mai entrato in funzione l'ABS e la sospensione non è mai andata a pacco; unica cosa che ho notato, qualche saltellamento del posteriore.
A casa ho comunque avuto modo di provare varie situazioni critiche quali foglie bagnate, distese di sassi e l'ABS si è rivelato affidabile e ben a punto.
Il telaio è il classico e caratteristico a traliccio in tubi di KTM, compatto leggero e con un ottima rigidità e contribuisce alla facilità di guida del mezzo.
Pur riuscendo a regalare emozioni a tutti, la Duke è "amante del portafogli"; i consumi infatti non scendono sotto i 30km/l con ritmo sostenuto e arrivano a 40-45km/l in modalità turistica (il massimo che ho raggiunto è stato 52km/l nel tratto casa-scuola, 16km, a velocità di 80km/h) e unite al serbatoio da 11lt, assicurano un'ottima autonomia.
Comfort in sella?
La seduta è comoda, non molto carica in avanti e il manubrio largo assieme al serbatoio stretto ad altezza gambe assicurano un ottimo controllo, a patto che il pilota sia di media statura (sono 1,85 e le gambe sono in po' strette, ma sto comunque comodo). La sella è migliorata dalle precedenti versioni (nel 2011 visionari la moto in concessionario e la sella era un po' più rigida) e si fa sopportare per molti chilometri.
La protezione dal vento, come su tutte le naked, è in pratica assente, ma l'effetto vela è comunque inesistente. Il passeggero regge piccole tratte, non per la sella in se o per la posizione delle pedane, bensì con la vicinanza al guidatore, che costringe aperture "da ballerina"; sono comunque presenti grandi maniglie laterali per una sicura presa.
Il rumore:
- per chi lo odia, rimarrà soddisfatto dato che almeno fino ai
7000 giri, il sound ricorda quello di uno scooter, colpa a mio parere
della scelta della casa di realizzare una moto silenziosa, ma con un
caratterizzante silenziatore posto in basso fra motore e ruota
posteriore.
- per chi lo ama, deve tenere vivace il mono, che ad alti regimi ha un sound da moto.
Le vibrazioni sono avvertibili solo oltre gli 8000 giri sul manubrio, sul serbatoio e sulle pedane sopratutto, ma sono comunque sempre tollerabili.
Il peso piuma aiuta nelle manovre da fermo e nella facilità di piega e di risalita della moto e:
- assieme alla rapportatore corta, permettono di eseguire qualche power
wheelie, fattibili però solo in prima con
apertura-chiusura-apertura del gas
- assieme al freno anteriore molto potente, ma ben dosabile, permette di eseguire dei brake wheelie.
Insomma una moto che pur facendo parte di una categoria passata in cattiva luce dopo l'avvento dei 4t, riesce a regalare emozioni ai neofiti e a togliere qualche sfizio ai più esperti in tutta sicurezza, con un buon comfort e alla portata di tutti. Una vera fun bike!
Spero che le mie opinioni vi siano piaciute! Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento