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Inviato: 28 Nov 2011 15:14
07 agosto 2011
Sveglia all'alba, finalmente gli ATM funzionano e sono pronto alla partenza. Preparo la moto e ringrazio Mostafa, che per 2 euro ha dormito accanto a Terminator.
Parto in quarta, risalendo le montagne dell'Atlante, su una strada scivolosissima che mi costa qualche acrobazia
Mi fermo per una lauta colazione, ovviamente in uno dei negozietti che ho imparato ad amare l'anno scorso in Medio Oriente. In tempo di Ramadan non si trovano infatti ristoranti aperti e bisogna arrangiarsi
Continuo a salire, il verde delle montagne non mi fa certo sentire in Africa ma molto piu' vicino al nostro Appennino
Nel mezzogiorno sono nei dintorni di Fes e decido di visitarne la Medina. Davvero appagante passeggiare in questo labirinto di vicoli, fra animali, artigiani intenti nelle loro attività quotidiane, commercianti di spezie, mercati; lontano dai rumori dei veicoli, e dalla frenesia della parte nuova della città
Fortunatamente la Medina di Fez è un posto iperturistico e riesco quindi a consumare un pranzo anche se in pieno Ramadan. Spettacolare l'interno del ristorante
Ho l'occasione di vedere una parte di città dall'alto, ma devo dire che non è decisamente il suo aspetto migliore
Il ritorno alla moto è problematico; mi perdo nella Medina (come ampiamente previsto) e perdo circa un'ora nel ritrovare la via del parcheggio.
Riprendo la guida del mio potente mezzo e mi lancio a folle velocità in direzione Sud
Nella città di Azrou ho un piccolo diverbio con la polizia. In genere le postazioni di controllo sono precedute da due segnali; il primo avvisa di rallentare, e il secondo, posto a circa 50 metri dal posto di blocco, di fermarsi. A questo punto il gendarme invita a proseguire a passo d'uomo verso di lui. Vedendo che non c'erano auto ferme non mi sono fermato al secondo; ne è risultata un'animata discussione fortunatamente senza conseguenze per il mio portafoglio.
Proseguo la mia marcia verso Marrakech, quando il meteo comincia a fare le bizze. Vengo colto da una sorta di tempesta di polvere e sabbia, fortunatamente di entità ridotta; poi da un temporale, breve ma intenso. La strada è scivolosissima e devo procedere quasi a passo d'uomo per una decina di chilometri. Prima di Beni Mellal sulla mia sinistra gli spettacolari specchi d'acqua della diga di Hel Hansali. Poi, caldissimo.
A Beni Mellal sorpasso una Golf con targa italiana. Appena mi vede il conducente accelera e mi raggiunge per affiancarmi e dirmi “Ciao, come va? Io lavoro a Pisa”. L'episodio mi fa sorridere e sentire contemporaneamente lontano e vicino a casa. Intanto tramonta il sole, accelero la marcia ma la vista di un incidente spaventoso mi raffredda un poco; ormai manca poco a Marrakech, percorro gli ultimi torridi chilometri sterminando migliaia di moscerini.
Ad un tratto la catena della moto fa un rumore stranissimo, una sorta di fuorigiri per un brevissimo lasso di tempo. Mi fermo a controllare, tutto pare a posto; quindi proseguo la marcia, che avviene regolarmente. Solo nelle marce basse, in accelerazione, la catena pare un po' rumorosa.
La vista delle luci della città è una liberazione, dopo cosi' tante ore di guida. Trovo un alloggio al volo e un parcheggio custodito dove Terminator potra' passare la notte. Passo la serata in Piazza Jemaa el-Fnaa, consumando un'ottima cena nell'atmosfera incantevole di Marrakech. La città non mi sembra diversa da quella di qualche anno fa, e il recente attentato pare solo una pagina nera da dimenticare in fretta. “Italiani spaghetti e cannoni”, mi dice un venditore di fumo...rido. A fine serata scambio una lunga serie di offese, in inglese e in francese, con una delle solite “guide” che propongono di accompagnarti anche dopo il millesimo rifiuto. Marrakech è anche questo!
Ultima modifica di vignovigno il 28 Nov 2011 17:45, modificato 1 volta in totale