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Inviato: 23 Nov 2012 16:49
Sabato 11 agosto 2012
Sabato mattina ci svegliamo di buonora, visto che c’è davanti a noi una città immensa tutta da scoprire. Istanbul è una città che ha ritmi molto mediterranei: alle nove del mattino le strade sono pressoché deserte, e il tram quasi vuoto. Scendiamo in centro e puntiamo verso la nostra prima meta: il palazzo imperiale del Topkapi. Entriamo da una porta secondaria, e attraversiamo un parco che ci sembra enorme, e poi finalmente arriviamo all’ingresso vero e proprio, dall’antica porta imperiale.
Il palazzo in realtà non è un “palazzo” in senso stretto, ma è costituito da una serie di padiglioni che si susseguono in mezzo a magnifici viali alberati e fioriti. Ci troviamo il padiglione dei visir, l’harem, quello del tesoro, altri dove sono esposti gli abiti, le armi, i manoscritti…
Il padiglione più affollato è quello del Tesoro, davanti al quale si presenta una coda infinita, che rimane costante per tutta la giornata. A malincuore rinunciamo, e ci dedichiamo invece alla visita dell’Harem, per la quale si paga un biglietto supplementare. L’Harem si presenta come un vero e proprio “palazzo nel palazzo”, un vasto dedalo di corridoi, stanze e cortili; era il luogo in cui risiedeva il sultano e il suo seguito più stretto, assieme a mogli, concubine e figli, ed era sorvegliato da un corpo di schiavi eunuchi africani.
ecco come si presentava più o meno un eunuco nero
la torre di Galata vista da un bastione
Tra le numerosissime donne dell’harem il posto d’onore spettava alla Validè, ossia la madre del sultano regnante. Le sultane madri avevano spesso grandissima influenza sulla politica dei loro figli.
Usciti da Topkapi (la cui visita ci ha portato via una buona mezza giornata) ci dedichiamo all’Hagia Sofia, ovvero il Tempio delle Divina Sapienza. Questa era stata la chiesa più grande e magnifica di Costantinopoli al tempo dell’Impero romano d’Oriente, e una delle più importanti del mondo intero. Dopo la conquista i nuovi sovrani musulmani la fecero trasformare in moschea: costruirono due minareti ancora visibili, e delle splendide fontane, e coprirono con uno strato di intonaco i mosaici che ne adornavano l’interno.
Dopo secoli di abbandono oggi l’Hagia Sofia è stata interamente restaurata, e per volere del governo Ataturk oggi non è più né chiesa né moschea: appartiene al popolo turco, e alla cultura dell’umanità intera, e i mosaici raffiguranti il Cristo o la Vergine fanno bella mostra di sé accanto ai cartigli inneggianti al messaggio del Profeta.
Avvicinandosi a questa costruzione magnifica non ci si rende inizialmente conto di quanto sia immensa e maestosa. Solo varcando la soglia ci appare nella sua interezza, lasciandoci a dir poco sbalorditi.
All’uscita dalla basilica c’è un uomo che si rivolge a noi in italiano e ci porge un volantino. Si tratta di un emissario della Compagnia che organizza le crociere in battello sul Bosforo, e ci chiede se ci piacerebbe partecipare. Alle cinque infatti ci si ritrova nello stesso luogo per la partenza. Il costo non è eccessivo: 15 euro a testa, e la cosa ci attira moltissimo. Così alle cinque ci troviamo sul luogo dell’appuntamento, la guida ci raduna assieme agli altri e ci porta all’imbarcadero di fronte alla Moschea Nuova.
Siamo in molti a bordo, la guida ci parla in quattro lingue diverse: inglese, francese, spagnolo, e italiano (le capiamo più o meno tutte e quattro). La crociera dura circa tre ore: si salpa, poi si attraversa il Corno d’Oro, si costeggia la sponda europea per un po’ e poi si punta su quella asiatica.
palazzo Dolmabahce
l'accademia militare, dove fece gli studi il padre della patria Ataturk
Sulla sponda asiatica facciamo una breve sosta, di una ventina di minuti: ne approfittiamo per una breve passeggiata e una visita a una piccola moschea.
brivido nel vedere la Costa Crociere in manovra sotto il ponte Ataturk
la torre di Leandro
Siamo già all’imbrunire quando il battello riattraversa lo stretto e ci riporta nel luogo da cui eravamo partiti.
La crociera sul Bosforo è un’esperienza molto emozionante: la città vista dal mare acquista una dimensione tutta particolare, il passaggio in così breve tempo tra un continente e l’altro poi davvero non ha prezzo.
Una volta rimesso piede a terra proseguiamo la nostra esplorazione della metropoli andando a scoprire il quartiere moderno e modaiolo di Taksim. Qui vengono i giovani turchi quando vogliono fare shopping nei negozi più rinomati, o quando vogliono ritrovarsi la sera nei locali più trendy.
E scopriamo che ci sono anche i bikers, e i pub dove si ascolta la musica arrabbiata.
È ormai notte quando il tram ci riporta al nostro alloggio, ma troviamo la sede del moto club è gremita di gente… Mehmet e Adil ci spiegano che è in corso una manifestazione per promuovere l’uso della bicicletta in città, e infatti di lì a poco arriva un colorato manipolo di ciclisti, e si fa una piccola festa in loro onore.
L’ora è veramente tarda, almeno per noi, ma invece ci sono dei ragazzi per cui la serata è appena iniziata, e si preparano ad andare a Taksim, da dove siamo appena tornati, per tirare fino a mattina tra un localino e l’altro… noi li salutiamo, ma preferiamo andarcene a dormire, perché la giornata è stata davvero molto intensa.
continua...
Ultima modifica di lilit il 23 Nov 2012 19:13, modificato 1 volta in totale