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Inviato: 24 Nov 2010 21:03
Oggetto: Casina-Pakistan e ritorno
Ciao a tutti gli amanti delle due ruote e dei viaggi in generale! Finalmente ho trovato un po' di tempo per riorganizzare le idee, le foto e gli appunti presi durante il mio viaggio estivo verso oriente.
L'idea originale, che ha cominciato a prendere forma nell'autunno scorso, prevedeva l'arrivo a Delhi, da Casina, tutta via terra; giunto in India avrei poi spedito la moto a casa e sarei tornato in aereo. Circa 8500 km, distanza elevata ma fattibile, anche con poche ferie.
A causa della catastrofica alluvione che ha colpito il Pakistan, non sono riuscito ad attraversare la valle dell'Indo; ho raggiunto Quetta, e sono tornato a Casina in moto su un itinerario diverso:
Ho attraversato Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Iraq, Iran e Pakistan. La distanza percorsa rimarra' un mistero perche' il contachilometri mi si e' rotto nei pressi di Zagabria; suppongo comunque fra i 14.000 e i 15.000, in soli 22 giorni.
Descrivo in breve la preparazione del viaggio, nelle sue fasi piu' rilevanti.
Per prima cosa ho acquistato una moto 'adatta'; dopo avere interpellato il forum (a dire il vero qualche anno fa) la scelta è caduta su una Honda Dominator del 1991, acquistata in ottobre 2009 al modico prezzo di 600,00 euro. Una moto semplice, affidabile (almento teoricamente) e maneggevole.
Ho poi passato l'inverno a sistemare il mezzo. Gli interventi effettuati:
segmenti
gommini valvole
catena distribuzione
catena, corona, pignone nuovi con rapporti piu' lunghi
cuscinetti ruota
filtri aria, olio
candela nuova
gomme nuove
Inoltre ho realizzato due casse in alluminio dalla forma tale da potere alloggiare due taniche nautiche da 8 litri cadauna (il serbatoio del Dominator e' troppo piccolo, solo 11 litri)
Ho poi costruito un supporto per alloggiare il telefono sul manubrio (utilizzandolo cosi' come GPS) e ho dotato la moto di due prese USB, una per caricare telefono e lettore MP3 e l'altra per alimentare un dispositivo di tracking GPS.
Se la preparazione per mezzo è stata relativamente semplice, non si puo' dire altrettanto per la parte burocratica. Nel pdf che segue è elencato tutto l'occorrente per un viaggio del genere e relative spese (per eventuali dettagli contattatemi in privato):
Link a pagina di Motoclub Tingavert
Giovedi' 5 agosto 2010
Il giorno fissato per la partenza è domani. In serata mi trovo con amici e fra un pezzo di torta e una birra preparo la moto, carico zaino e ricambi vari (camere d'aria, due copertoni di scorta, ricambi elettrici, cinghie, stracci, un cavalletto per sollevarla, una pompa a pedale, mappe, nastro isolante ed altro).
Al termine dell'operazione un amico mi invita ad accendere il mezzo...e non parte! Terrorizzato, provo ad accenderlo a spinta e tutto va bene. Il problema, esclusa nel giro di breve la batteria, è il motorino di avviamento. Probabilmente le spazzole! Decisamente un brutto momento per un inconveniente del genere, ma forse è meglio ora che fra tre o quattro giorni.
La mattina successiva, mio padre mi sistema il tutto adattando delle spazzole da auto al motorino del Dominator. La moto è quindi pronta per partire, come programmato, per le12.
Venerdi 6 agosto 2010
Alle 12.15 circa parto dal bar del paese, fra i saluti degli amici (particolarmente sentiti..forse pensano di non vedermi piu'??!?)
Mi avvio finalmente in direzione Reggio Emilia, parte un viaggio sognato da mesi. La moto è veramente instabile, la guida dà brutte sensazioni. Vibra parecchio ed alle basse velocità oscilla pericolosamente. Si tratta comunque di farci l'abitudine; dopo 30 minuti mi trovo già perfettamente a mio agio. E via, Modena-Bologna-Venezia, con un bel rischio tamponamento a Nogarole Rocca dovuto a distrazione Sperimento un po' le tecniche migliori per viaggiare; dapprima provo a riempire serbatoio e taniche alle stazioni di servizio per poi fermarmi a “travasare”, ma ben presto mi accorgo che non e' l'ideale, a causa della lunghezza delle operazioni (ogni volta devo vitare un tubo nelle taniche, e comunque mi sporco sempre di benzina). Decido allora di fermarmi ogni volta che raggiungo la riserva (ogni 140 km o poco piu'). Arriva presto il momento della tuta antiacqua; il cielo grigio non mi fa paura (sapessi quanto tiene quella tuta..) e mi dirigo verso il confine quando comincia a piovere. Acqua a catinelle da Trieste a Lubiana, attorno a me quasi nulla di interessante a parte una tedesca su un auto, lato passeggero, che imparo a conoscere a causa dell'intensissimo traffico. E' sorpresa e quasi imbarazzata dall'imponenza del mio mezzo. Scommetto che abbandonerebbe volentieri l'uomo che la porta su quella SLK per saltare in sella, ma non verifico e continuo per la mia strada, ho una missione da compiere e non posso perdere tempo.. Ogni tanto qualche sprazzo di sole interrompe il diluvio per pochi minuti.
A Lubiana finalmente il tempo migliora. Riesco ad asciugarmi sfruttando le ultime ore di sole (la mia tuta antiacqua non tiene assolutamente nulla) e continuo a guidare, veloce, in direzione Croazia. Passo il confine, il primo al quale mi devo fermare, in modo assolutamente indolore. Ricomincia pero' a piovere, fortissimo. Procedo completamente bagnato e ho il timore che la moto si fermi; non l'ho mai testata sotto un'acqua cosi'. Nei pressi di Lipovljiani piove talmente forte che devo fermarmi, non vedo la strada. Si attenua leggermente, e riprendo la marcia. Poi ancora..devastante. La moto viene meno ma fortunatamente c'e' un cavalcavia e mi fermo sotto per una mezz'ora; c'e' un'altra auto italiana ferma, che appena mi vede riparte di fretta. Non accenna a smettere, riparto con l'intenzione di fermarmi alla prima area di servizio e pernottare (è gia' quasi mezzanotte). Finalmente, mentre procedo a passo d'uomo, ne trovo una. Completamente bagnato, mi tolgo la tuta antiacqua che mi lascia una miriade di pezzettini bianchi sugli abiti sotto. I gestori mi guardano schifati. Poter utilizzare un bagno con acqua calda è veramente un toccasana.
Ultima modifica di vignovigno il 7 Dic 2010 17:50, modificato 6 volte in totale