Bradipo61 ha scritto:
Nonono, è chiaro... solo che nel newsgroup, al cambio gomme precedente (avevo chiesto quanto ci vuole a levare la cera) mi dissero che dopo 50 km non ce n'è più una singola molecola, tu mi dici un'altra cosa e ci capisco sempre meno. Quando ho iniziato il topic avevo fatto oltre 150 km con le gomme nuove, dando per scontato che di cera non ce ne fosse proprio più.
Esattamente come ha scritto Flahspoint, ne hai ancora da sfruttare di gomma.
Sfatiamo inoltre un assunto base: non è che facendo 150km con la gomma TUTTA la cera, anche nelle zone più estreme, se ne va.
Se ne va la solo la cera che consumi "girandoci sopra".
Motivo per cui, quando andrai ad utilizzare ancora quella parte di spalla anteriore "vergine" non avrai proprio una bella sensazione di aderenza.
Ti parlo di strada, chiaro. Non ho esperienze di pista e magari con una gomma molto, ma molto in temperatura la storia è diversa.
Io ti posso dire che per strada arrivo a circa 1cm dalla fine spalla anteriore (monto un 120/70 ContiSportAttack).
DOPO, ho grossissimi remori a pensare di scendere ancora dal momento che si può trovare veramente di tutto per terra e la ridotta superficie di appoggio non lascia tanto "margine".
Un buon consiglio che ti posso dare è togliere la cera nel bordo spalla con un solvente o con la carta vetrata.
Non è barare, attenzione! Intanto, la linea di "consumo e sfruttamento" della gomma si vedrà comunque (quindi non sborartela andando a dire "ehi, ho finito l'anteriore fino all'ultimo millimetro! ) quindi sei in grado di capire "dove" stai arrivando.
Secondo, quando mangi per la prima volta quegli angoli di piega non ti ritrovi la spiacevole sensazione di scarsa aderenza come al centro su di un paio di gomme nuove nuove...
Bradipo61 ha scritto:
Detta come ho quotato, io potrei dedurne che arrivato al limite della gomma il margine di sicurezza dipende da quanto tempo la faccio lavorare alla fine della spalla. Ovvero: per un momento ci si può arrivare e si sta ancora in sicurezza => quindi => se ci si arriva ma poi ci si resta (boh, magari una rotonda megagalattica tutta libera) allora la sicurezza potrebbe calare.
Potrebbe darsi che l'area di contatto verso il limite della gomma diventa così critica da creare problemi che manco immagino se ci si "insiste" a starci, ecco, manco io credo di essermi spiegato troppo bene...
No, non funziona così.
Se prendiamo un asfalto in ottime/eccellenti condizioni, il limite dipende unicamente dalla gomma in sè e dalla quantità di superficie che appoggia.
Se pieghi tanto e spalanchi troppo il gas, quella ridotta/ridottissima porzione di gomma non è in grado di scaricare tutta la trazione e quindi scivola.
Idem se pinzi anteriormente a moto piegata. La frenata ti "ruba" aderenza e comporta un lavoro più gravoso per la gomma. Se esageri, la gomma "molla" e ti ritrovi per terra.
Questo significa anche che ad angoli di piega minori si può "tranquillamente" (prendendoci le misure con calma) frenare con l'anteriore.
In motoGP saranno su di un altro pianeta, ma la fisica è la stessa, per cui...si può fare. (d'altronde credo poi lo faccia un qualunque amatore nelle prove libere)
Se invece prendiamo una strada qualunque, lavorare sempre troppo "davanti" riduce molto il tuo margine.
Una chiazza d'olio o nafta, del brecciolino dove non dovrebbe esserci o un avvallamento imprevisto/nascosto sono tutti potenziali pericoli concreti.
Non è "quanto tempo ci stai", ma "fin dove arrivi" e cosa trovi per terra.
A questo punto m'immagino che in pista il secondo problema non si ponga.
Inoltre, potresti percorrere il tuo immaginario "rotondone" al limite spalla senza problemi, a patto di rispettare la massima trazione che ti è consentita quando una porzione di gomma della grandezza d'una moneta di tiene in piedi.