Coil ha scritto:
la S ha le marce più lunghe e una posizione un po' più sportiva, la r ha una posizione tipicamente da naked caricata il giusto sull'anteriore, rapporti leggermente più corti. Di ciclistica la r è decisamente più reattiva, anche se la maneggevolezza è molto simile. Se conti di farci molto turismo, la s forse è meglio, anche se sono dell'idea dipenda solo da quanto ti infastidisca l'aria.
Se l'uso che intendi fare è cittadino, invece, la r ha molti vantaggi, in termini di maneggevolezza.
Unica cosa davvero fastidiosa ma comune ad entrambe, alle basse andature il collettore di scarico fa bollire il piede sinistro.
Ad oggi, una r è un assegno circolare, sta avendo grande successo e perde molto poco valore, nel complesso rimane una moto più rivendibile un domani.
Concordo.
Le pedane sono posizionate nello stesso punto, mentre le manopole a causa dei semi-manubri sono più basse sulla S.
Il monobraccio ha un mero valore estetico (anzi mi sa che pesa più del bibraccio della R...), mentre la cinghia la cambi quanto cambieresti corona-pignone-catena con costi non molto difformi. Inoltre, i possessori di S/ST lamentano uno "stok" causato dal gruppo cinghia in rilascio, che nella prova della R non hanno notato.
Le marce sono identiche fino alla terza, poi più corte sulla R (che quindi consuma un poco di più, in statale e autostrada).
Come erogazione, il motore della R dovrebbe avere una elettronica di base più aggiornata, e migliore.
Esteticamente, secondo me non fa tanto differenza la semicarena, ma il colore del motore della S, quel grigino chiaro che ti chiedi "perchè?".
Attenzione alle forche, sembra che dopo i primissimi modelli, sulle R le abbiano indurite un po'. Questo per dire: potrebbero essere differenti come sostegno rispetto a quelle della S.