...nel settore come il sottoscritto vi posso dire che in Italia i carburanti,tramite le accise (tasse di produzione) e raccolte finanziamenti delle varie spedizioni militari e altro:
• 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
• 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
• 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
• 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966;
• 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
• 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
• 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
• 205 lire per la missione in Libano del 1983;
• 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
• 2,15 centesimi di euro nel 2001 per il ripristino delle 50 lire tolte dal Governo precedente che servivano a calmierare il prezzo del carburante
• 1,6 centesimi di euro nel 2004 per il contratto degli autoferrotranviari;
• 0,5 centesimi di euro nel 2005 per acquisto autobus ecologici
*Estratto dal sito :
Monarchico.blogspot.com
Ora,se dovessimo scremare tutte le emergenze rientrate (praticamente tutte) si noterebbe una riduzione del 52% del prezzo della benzina alla pompa.
A conferma di tutto ciò basta farsi un giro in alcuni stati confinanti non membri UE (dove si cerca di tenere allineato il prezzo) in CH come in Croazia il prezzo è decisamente inferiore (non dicasi per il diesel però).
Esempi come il Vaticano o Livigno,dove non esistono le imposte sulla vendita la differenza è già agli occhi di tutti,per cui,se si vuole veramente far sentire la nostra voce di consumatori sarebbe bene si fare una petizione per far abolire tutti i balzelli sopra indicati (cosa che la nostra legge ci permette di fare decidendo di chiamare una associazione dei consumatori con la raccolta delle nostre firme,visto che qui ogni giorno aumentiamo penso sia fattibile,ne bastano 50.000) e poi fare una sorta di "sciopero del consumo" senza fare benzina e tirare fuori la bicicletta (per chi può) e usarla appena esiste la possibilità,due attacchi da due fronti diversi,penso che la nostra classe politica sarebbe costretta a prendere provvedimenti,spaccare le altrui proprietà non porta a nulla se non ché da una condizione di ragione al torto marcio,per cui usiamo la legge che esiste,basta saperla applicare e sfruttare a nostro vantaggio.
Lavoro nel settore,per cui ho parlato principalmente a mio discapito,però sono d'accordo con voi in quanto la speculazione che ho visto in questi ultimi due anni é talmente lampante che fa schifo pure a me,ciao!!!