Pepe... non concordo pienamente con te.
In Italia le ditte, più o meno tutte, non hanno saputo gestirsi ed ora pagano scelte che vengono da molto lontano. L'italiano sicuramente tende all'esterofilia, ma non dobbiamo dimenticarci che la legge di mercato prevede che sia l'azienda ad andare incontro ai gusti dell'utente (qualsiasi siano) e non il contrario.
I mezzi italiani sono venduti poco anche all'estero, quindi un motivo deve esserci. Sono stato alcune volte in Francia e sono spesso in Germania. I nostri mezzi sono ammirati, ma non comprati. I tedeschi, la situazione che meglio conosco, non hanno nemmeno idea che Benelli e Moto Guzzi siano ancora aperte !
La prima è in mano ai cinesi e produce poche decine di moto l'anno, mentre la seconda è in mano a Piaggio... la quale ci perde soldi senza chiuderla perchè si tratta comunque di un marchio famoso.
L'azienda italiana media non cura cose come l'affidabilità dei nuovi progetti. La Benelli si è fatta una brutta nomea all'inizio ed ora la paga con gli interessi. La stessa cosa è capitata in parte anche a Morini. Non basta avere un buon prodotto. Meglio partire con un progetto semplice semplice, ma affidabilie.
Le giapponesi sono affidabili, costano poco, hanno un buon marketing ed una rete di distribuzione/assitenza capillare. Non è cosa da poco !
Vero, ma non dimenticare anche che per certi segmenti le componenti che utilizzano non sono a livello delle controparti europee...per costare di meno da qualche parte si deve limare.
La BMW ha un brand notevole dato dal blasone delle auto, costruisce buone moto (innegabile) e tiene bene l'usato. Aggiungete che i concessionari sono ben diffusi ed il gioco è fatto.
Il brand notevole di BMW è dato da un lungo cammino fatto sia di tradizione che successi sportivi oltre che ad essersi attaccata a una certa politica "di mantenimento" già usata nel settore auto con successo.
In pieno boom di ricerca di Cv la BMW decise che non avrebbe prodotto moto con potenza superiore ai 100Cv, muro sfondato solo dopo il 2000 e ora produce una delle migliori ipersport in circolazione (a detta dei tester), ma vorrei far notare che stà cercando di "aggredire" fasce di mercato solitamente "basse" per i suoi prodotti cercando di abbassare i prezzi e mantenere la qualità...impresa non facile.
La Harley-Davidson ha un marketing esagerato dato anche dalla filmografia americana e dal fatto di esistere quasi da sempre. L'usato tiene bene... e così avrete un marchio che si vende bene nonostante prezzi alti ed affidabilità incerta.
Non c'è molto da dire se non che l'immagine che si ha in Italia deriva dalla grande capacità comunicativa di Carlo Talamo, un uomo che ha fatto sfondare il mercato a un marchio che stava sparendo dall'Italia...il resto è storia.
La Triumph è il mio esempio preferito come gestione aziendale. Sono partiti da NIENTE negli anni '90 riprendendo un marchio famoso del passato ormai fuori produzione da tempo. Sono partiti con un ottimo progetto. Il propulsore tricilindrico ha tante qualità, non c'era sul mercato in quel momento, gli hanno dato solo i cavalli che bastavano a renderlo affidabile e si sono affidati anche al know-how dei giapponesi per non sbagliare. Sono cresciuti, hanno finanziato qualche film perchè usasse le loro moto ed il resto l'ha fatto la qualità del prodotto. Ho avuto una ST1050 e sono stato nel forum Triumph. Sono moto validissime, dotate di un'affidabilità molto buona e con prezzi da giapponesi. Mica male... averne di imprenditori così in Italia !
Qualche pezzo è fatto in Thailandia. Dov'è il male ?
L'importante è mantenere i posti di lavoro in patria. Se decidi di non delocalizzare per niente.. chiudi ed allora anzichè preservare i posti di lavoro... li perdi !
La Triumph ha fatto tutti i passi giusti per risorgere...considerando che alcuni tentativi precedenti erano naufragati ancora prima di progettare le moto.
Hanno seguito la politica dei piccoli passi iniziando a produrre inizialmente solo per il mercato inglese confidando (brutto dirlo) nel nazionalismo, successivamente hanno "attaccato" i mercati esteri rispondendo con perizia a ciò che il mercato chiedeva.
Meritano solo un plaudo per questo.
In Italia cosa abbiamo ?
La Ducati ha impiegato 10 anni (dal 2000 ad oggi) per far capire agli utenti che non perde più i pezzi (ne ho avute 3 recenti e vanno meglio di una volta), ma è fallita per ben due volte come ditta. Non dimentichiamocelo. Oggi vive di un buon prodotto che costa troppo e che si vende quasi solo per i successi sportivi. In passato (comprate "La moo italiana" di Massimo Clarke) molte case hanno fatto questo errore ed hanno chiuso appena i successi sportivi hanno smesso di arrivare.
Che la Ducati fosse "delicata" e perdesse pezzi è un eredità dei primi anni '80 che la gestione Cagiva non è riuscita a togliere.
Che il livello qualitativo sia salito lo si deve quando altri subentrarono fino a estromettere il gruppo Cagiva.
La Ducati NON è mai fallita ma per un periodo è stata a partecipazione statale(controllata) per cattiva gestione fino a quando Cagiva non la comprò.
La Benelli. Fallita due volte anche lei. Oggi vegeta in mano ai cinesi. Progetti iniziali troppo ambiziosi, soldi buttati nella SBK (vi ricordate?) e moto altamente inaffidabili con richiami continui per aggiornare una parte o l'altra. Oggi magari sono perfetta, ma la clientela NON scorda certe cose.
Non sono in grado di esprimere pareri sulla gestione o sulla qualità, ma sul marketing si dato che la casa non ha profuso sforzi eccessivi in quella direzione!
La Moto Guzzi. Costose come (anche di più) di BMW, con un pessimo marketing... anche loro falliti un paio di volte ed ora nell'orbita Piaggio. Le moto non valgono coem le Triumph e le BMW per me (provate). Ancorati al passato troppo tempo... ora cercano di rinnavare quel motoraccio, ma è tardi anche per loro e le vendite latitano.
Non ho un listino sottomano ma a memoria mi sembra che le Guzzi siano allineate alla concorrenza diretta.
Vorrei far notare che non è l'esser ancorati al passato il vero problema dato che i boxer BMW, l' L Ducati e la V H-D si vendono benissimo, ma il fatto che la gestione non cerca sbocchi sul mercato differenti da quelli in cui già si trova.
Inoltre il marketing non ha "mordente" per convincere la gente a comprare...senza contare che le moto che fà tendenzialmente sono le stesse da anni.
La MV Agusta è stata in amministrazione controllata (anticamera del fallimento), è stata venduta ad Harley-Davidson per non fallire ed ora è tornata ai Castiglioni. Produce gli stessi 3-4 modelli da 12 anni, costa un vallo, funziona bene... ma veri motivi per comprarla (bellezza a parte) non ne vedo. Stupenda e ciò che volete.... ma il marketing è scarso, non ha successi sportivi (ci provarono nel campionato italiano) e non ha tanti concessionari. Almeno l'usato tiene.
Tutto vero compreso il fatto che la nuova 3 cilindri non è altro che una copia della F4, le sue moto sono TUTTE figlie degli anni 90 e quindi design a parte ed (marketing ottimo) esclusività del marchio non fornisce motivi reali per l'aquisto.
La Moto Morini è partita con un motore troppo grosso e troppo giovane. Chi compra una moto non vuole doversi chiedere se dovrà aggiornare la centralina o meno tra qualche tempo. Consumava troppo e non sempre era affidabile. A distanza di 6 anni il motore è sempre lui ed i progetti nuovi erano pochi (anche se giusti). Sono partiti con il piede sbagliato e dopo è stata una reazione a catena. Peccato... avessero cominciato con i modelli di adesso ed un 800cc... sarebbero ancora vivi !
In verità il vero problema non era tanto la meccanica dato che tutti sanno che un motore "nuovo" necessità di rifiniture, ma nell'estetica dato che non è stata molto apprezzata...troppo "futurista" per far breccia nei cuori degli appassionati.
L'Aprilia produce moto stupende (l'ho avuta), ma non ha marketing ed una rete che sappia valorizzarla. Nel 2002-2003 sembrava ci fosse il sole.... poi si è visto che Beggio (imprenditore italiano) aveva "imboscato" guai e soldi. Vedremo cosa succederà... ma quando fallisci e ti "sputtani" il nome... rifarsi è fatica anche quando hai ottimi prodotti.
La "morte" di Aprilia è stata causata dalla mancanza di fondi e nell'entrata nel gruppo Piaggio, se osservate con attenzione noterete che il design praticamente è fermo da un decennio e sembra che manchi proprio la capacità di rinnovare le linee.