Eccoci. . . .
Il Frater. . . . notare con che ricercatezza si addobbi, la basetta bianca con svolazzi alla "Toffsy" (i più vegliardi ricorderanno)
toppe tipo "saponetta" per andare in pista, sguardo sveglio e rapito in egual maniera, sciarpa anti-torcicollo, e adipe minima
stretta in un maglioncino-Primavera di tenue color verde-pisello avariato, taglio di capelli a "V" imitazione sbilenca del Diabolik dei poveri, scranno proveniente da Norcia, appartenuto al famoso Brancaleone ai Tempi delle Crociate.
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Il Lupone. . . . sguardo fiero e austero, occhiali alla Barone Rotto, guanti gialli tipo anti-radiazioni dei Tempi di Giuseppe Garibaldi, usati anche da Tito Tazio nella guerra di Crimea, caschetto di pelle residuato bellico delle Termopili, appartenuto a Leonida, pantaloncino orange stile Liberty, appartenuto alla strega Nocciola, quando importuna Pippo, stivali alla cavallerizza, residuato bellico usato anche nei Telefilm Bonanza e Ponderosa, saccoccia di pelle porta-attrezzi modello "Sparta", pervenuta direttamente dai 300, maglietta commemorativa della battaglia delle Ardenne sezione Stuka.
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Io. . . .
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Coperta verde smeraldino, donata dal Numero Uno per pietà, e da Lui avuta dal Generale Custer, preda di guerra al Little Bigh Horn, borsa acqua calda rosso sbiadito, proveniente da Itaca e usata anche da Ulisse per i suoi mal de panza che aveva ogni volte che Penelope cuciva e disfava le tele, in senso di tv e non di sete, occhiali stile faro della vittoria, giacché le lenti sono spesse sei centimetri per ovviare al fatto che è orbo, termometro usato da Rommel, la Volpe del Deserto, in Africa ai Tempi, per misurare a quanto bolliva l'angolo retto, scarpe modello Napoleon, donate da un reduce di Waterloo per pura pietà nei miei confronti.